Intervista a
Nicola Cantalupi Scrittore Fantasy Italiano
Scrittore esordiente di fantasy Italiano, Nicola Cantalupi ha pubblicato per Giovane Holden Editore il libro “La Terra dei Draghi – L’antica Stirpe” primo libro di una trilogia.
Scrittore esordiente di fantasy Italiano, Nicola Cantalupi ha pubblicato per Giovane Holden Editore il libro “La Terra dei Draghi – L’antica Stirpe” primo libro di una trilogia.
Arwen: Benvenuto nel Rifugio degli Elfi Nicola, vorrei farti qualche domanda riguardo al tuo libro che per ben due volte ci hai concesso come giveaway. Cosa per la quale ancora ti ringrazio molto.
Parlaci un poco di tè
stesso. Come è nata la tua passione per la lettura Fantasy, ma soprattutto come
sei passato da lettore a scrittore. Come e perché hai deciso di scrivere un libro
fantasy tutto tuo?
Nicola:
La passione per il Fantasy,
e la Fantascienza, è nata in me sin dall’ infanzia grazie alla saga degli anni
80 di Guerre Stellari.
Da piccolo credevo
realmente che la forza esistesse… e non parliamo dei tentativi di costruzione
di spade laser utilizzando torce e quant’altro! Comunque… crescendo ho avuto la
fortuna di incontrare le opere di Tolkien, e di innamorarmene. Ho letto quattro
volte il Signore degli Anelli… e appena terminerò la mia saga… credo che lo
riprenderò in mano per l’ennesima volta!
Poi, un bel giorno di sette
anni fa, il mio occhio cadde su una biografia del professore di Oxford inerente
alla sua amicizia epistolare con Lewis… e ai motivi principali per cui Lui
stesso decise di iniziare a scrivere. Tolkien scriveva per poter leggere le
storie che più amava leggere; in quel preciso istante un brivido mi attraversò
dalla testa ai piedi… e tutto ebbe il suo inizio.
Premetto di aver sempre
avuto la passione per la scrittura.
Che cosa ti ha ispirato
per scrivere “La Terra dei Draghi”
Sicuramente “Il Signore
degli anelli”… ogni volta che leggo quell’ultima frase in cui Gimli e Legolas
salpano per mare, lasciando per sempre la Terra di Mezzo, e sciogliendo
definitivamente la compagnia dell’anello, mi scende una lacrima, e mi manca il
fiato sapendo di non poter più leggere di loro!... Quella frase in particolare
riesce ad infondermi una carica e una voglia di scrivere senza eguali!
Quali sono state le tue
maggiori soddisfazioni come scrittore?
Il titolo della notizia
riguardante l’uscita del mio libro su di un quotidiano: “Ecco il Tolkien
Versiliese”, e i complimenti di mio padre. Lui non ha mai particolarmente
creduto in questo mio sogno, ma dopo aver letto il libro venne da me e mi
disse: “Complimenti… non me lo sarei mai aspettato! Non è il mio genere, eppure
mi è piaciuto veramente tanto… Gran bella storia!”
Preparati alla pazzienza
perché questa domanda mi è venuta come “La Storia Infinita” . . . .
Hai ambientato le vicende
del tuo libro in un mondo in cui esisteva una sorta di razza superiore “I Signori
dei Draghi” che faceva da guida e proteggeva le altre razze con l’aiuto dei
fidati draghi.
Come mai hai scelto di
scrivere fantasy dragonesco ed hai creato questa razza immaginaria di
“Dragonieri” – rischiando che il tuo lavoro potesse venire considerato una
sorta di “ripetizione” di ambientazioni ed idee già largamente utilizzate in
precedenza nei libri fantasy?
Ambientazioni legate tutte
più o meno ai “Dragonieri di Pern” della McCaffrey, in cui l’idea di base è
quella che esista un popolo in grado di interagire con i Draghi ed avere con
loro un rapporto di collaborazionne fiducia e perfino di amicizia molto
stretto.
Molti altri dopo la
McCaffrey hanno utilizzato nei loro libri questa ambientazione – modificando
solo di poco l’idea iniziale, Paolini compreso, che non ha fatto che riproporre
l’esistenza di questi dragonieri cambiandogli il nome in “Cavallieri dei
draghi”(ma con molte delle stesse caratteristiche descritte in precedenza nei
Dragonieri di Pern).
Nel tuo libro non ci sono
draghi, si parla di una civiltà che esisteva in passato ma, perché hai voluto
correre questo rischio ed in che cosa differisce il tuo libro rispetto a tutti
i suoi predecessori?
Parlacene un pò.
La risposta è semplice. Non
ci sono “Dragonieri” nel romanzo… almeno nei primi due volumi della trilogia!
Non farmi dire cose che non posso svelare!. C’è solo qualche nozione, o cenno
storico che li riguarda… niente di più. Il loro rapporto con i draghi non viene
minimamente descritto. La cosa che più ho cercato di evidenziare è il rapporto
che li lega a tutto ciò che li circonda, e soprattutto l’importanza che
attribuiscono all’etica morale e alla VITA.
Grazie Nicola così hai
anche risposto ad un’altra domanda che volevo farti e non ti ho fatto – ma ora
so . . . . . . . he he he che i dragonieri riappariranno nel terzo libro ......... (almeno così sembra dalla tua risposta!)
Una volta, parlando con
me mi hai detto che fra i protagonisti del tuo libro preferisci il giovane Elfo
Johan – L’Eroe della situazione.
In che modo hai scelto i
personaggi del tuo libro ti sei ispirato a qualcuno ?
Li hai creati tutti prima
di scrivere la storia oppure ne hai aggiunto qualcuno durante il corso del
lavoro?
Il discorso è un po’
complesso… eccezion fatta per Carmas (che si ispira chiaramente a Gandalf)…
tutti gli altri sono nati appositamente per questa storia. Provo a spiegarmi…
come ho già accennato in precedenza, ho impiegato sette anni per scrivere il
romanzo. Prima di ogni altra cosa disegnai la mappa di questo mio mondo,
iniziando ad immaginare quale cammino avrebbero dovuto seguire i miei
personaggi. Quindi passai ad una seconda mappa, dove diversificai flora e fauna
dei luoghi, a seconda delle varie latitudini e situazioni climatiche.
Non ci sono, infatti,
alberi o piante inventate… la natura della terra dei draghi segue
meticolosamente le leggi della natura del mondo reale.
Quindi passai alla storia
di queste lande… intendo gli “albori” di questa terra… perché anche se l’avevo
inventata io, lei era già lì… esisteva da molto tempo prima che io iniziassi a
scrivere l’avventura di Johan, Elberon, e di tutti gli altri. Successivamente
feci un rapido riassunto dell’intera trilogia: incontri, battaglie, eventi…
tutto è stato preparato molto tempo prima della partenza dei personaggi da
Amhonùn… anche il finale!. Quindi fu la volta di un dialetto elfico tutto mio…
qualcosa che fosse simile, ma non uguale a quelli già esistenti.
Il passo successivo fu
creare i personaggi adatti per il mio racconto: descrizione, cenni storici,
scheda psicologica e carattere. Ogni personaggio ha una sua vita alle spalle…
un suo modo di parlare, di pensare, e di agire… e spesso questo arriva a
portarmi seri problemi nella stesura del romanzo. Molte volte la penna scrive da sola quando i
personaggi interagiscono tra loro… altre volte, se le vicende li costringono a
fare, o a dire, ciò che non è nella loro natura… ciò che loro NON VOGLIONO
fare… scrivo e riscrivo la solita scena mille volte, cancellando e strappando
intere pagine, fin quando loro stessi non hanno dato il consenso!
Sei un autore italiano
di fantasy, “emergente” penso non sia stato molto facile trovare un’editore che
fosse disponibile a pubblicarti il tuo primo libro?
Vorresti raccontarci come
ci sei riuscito tu? Hai avuto molte difficoltà prima di riuscire nell’impresa?
Dunque… eviterei di parlare
dell’editoria italiana, perché rischierei di divenire offensivo e scurrile…
basti sapere che anche l’editoria funziona esattamente come tutto il resto nel
bel paese! Per quanto riguarda la mia personalissima pubblicazione d’esordio,
invece, posso semplicemente dire di aver spedito il manoscritto a varie case
editrici medio-piccole… tutte mi risposero positivamente, e a me non rimase che
scegliere con quale casa iniziare la mia avventura!
Parlaci del tuo
rapporto con la scrittura. Hai un momento della giornata che preferisci per
scrivere?
La notte… quando ogni altra
luce si spegne, e solo le stelle e la luna dominano il cielo ( si capisce che
abito in campagna… vero?!). L’ultima parola de “l’antica stirpe” è stata
scritta alle cinque del mattino, al termine di una lunga notte insonne.
Tuttavia, devo ammettere di essermi sempre imposto di scrivere solo quando
avevo realmente voglia e ispirazione; scrivere in stato di nervosismo, o
eccessiva stanchezza, sicuramente non mi avrebbe fatto creare nulla di
minimamente decente!
Esiste un’autore a cui
ti sei ispirato per il tuo libro?
Risposta scontata! … Devo
rifare il suo nome?! … Diciamo che oltre a Tolkien, amo le storie e lo stile di
scrittura Anne Rice. E non dimentichiamoci Pirandello!
Quale è il tuo più
grande desiderio o sogno come scrittore ed autore fantasy?
Lasciare qualcosa di me
anche quando non ci sarò più…
Che cosa ti aspetti da
questa tua “opera prima”?
Mi ha già dato tanto… ora
sta solo a me! Scrivi Nicola… scrivi… scrivi!
Il secondo libro della
trilogia della Terra dei Draghi – se tutto và come deve andare - dovrebbe uscire
verso Pasqua di quest’anno – come mai hai deciso di fare della tua storia una classica
trilogia?
E’ stata la struttura e la
durata dell’avventura che mi ha portato a scegliere la trilogia… Ma questo è
solo l’inizio! Seguirà un romanzo antecedente all’epoca di questi tre libri…
“Le avventure di Nùn”; cenni e gesta di quest’eroe del passato già si leggono
ne “L’antica stirpe”.
Come ultima domanda ho
scelto di farti forse la più ovvia e che fanno a tutti. Che progetti hai per il
futuro?
Dopo questa trilogia
intendi?!...
Allora… vediamo… prima di
tutto, il mio più grande sogno rimane quello di visitare la Nuova Zelanda
(credo che il motivo sia abbastanza palese). Poi, come ho già accennato, sarà la volta delle
avventure di Nùn. Prima di iniziare a lavorare su questo nuovo fantasy però,
vorrei tentare altre strade. Vorrei provare a cimentarmi in un romanzo Horror!
Il progetto esiste già… è
da parecchio che mi frulla in testa… da
molto tempo prima d’iniziare “La terra dei draghi”.
E’ un progetto ambizioso, e
richiederà molte ricerche da parte mia… ma per adesso non dico altro al
riguardo!
Per il resto, chi vivrà…
vedrà!
Non mi rimane che
ringraziarti per l’ennesima volta… e ringraziare tutti coloro che hanno deciso
di perdere un po’ del proprio tempo per leggere queste mie parole.
Ma go va hen!
Grazie per esserti prestato
a questa “intervista a distanza” Nicola, ti porgo i migliori auguri del Rifugio
per questo 2012 appena iniziato sperando che le vendite del tuo libro e fumetto
abbiano un’impennata in quest’anno nuovo. . . . . . in attesa che esca il 2° libro della tua trilogia
sulla Terra dei draghi
Riuscirò mai a ringraziarti adeguatamente dolce Arwen?!.
RispondiEliminaPer adesso non posso che augurarmi di riuscire a regalarti piacevoli momenti in compagnia di Johan... poi, qualcos'altro sicuramente mi verrà in mente... dovrà venirmi in mente!
Non ho fatto molto Nicola ........ spero che i follower si prendano il tempo di leggere la tua intervista che mi pare molto carina .......
RispondiEliminaUn bacetto a Fistione da parte mia e fusa da Alice
Ma se proprio vuoi ringraziarmi .......
Intervista molto interessante :)
RispondiEliminaCi sono tutte le domande giuste: cioè tutte le curiosità che noi lettori vorremmo sapere. Ho trovato forse un pò lunga la quarta domanda,ma per essere la tua prima intervista,ti faccio i miei complimenti!
Grazie Franci cara per aver letto l'intervista - mi rendo conto che è venuta lunga ma ........ soprattutto la quarta domanda - ma mi è venuta così - la prox devo trovare il modo di accorciarla.
RispondiEliminaGrazie per il tuo parere e per l'apprezzamento
Ciao Arwen, ho letto l'intervista e mi sembra vada bene, quindi complimenti :-) E complimenti anche all'autore.
RispondiEliminaMi è venuta in mente una domanda che mi piacerebbe chiedere all'autore. Si sa che gli autori emergenti hanno poca visibilità... Quali canali ha utilizzato Nicola Cantalupi per promuovere il suo libro? E questi canali hanno funzionato come lui sperava? Spero di non essere troppo indiscreta!
RispondiEliminaNon ho ancora avuto modo di leggere il libro in questione, ma voglio farlo al più presto. L'intervista mi è sembrata molto interessante, sicuramente è da rileggere a libro concluso per avere un quadro iù completo :)
RispondiEliminaGrazie per avere seguito il mio consiglio ed avere letto l'intervista Laboratorio ed Endora - e grazie del vostro sono contenta che vi sia sembrata interessante.
RispondiEliminaLaboratorio - se Nicola, come probabile, viene a dare una occhiata nei prox giorni penso che risponda anche alla tua domanda volentieri!
Come prima cosa... ringrazio tutti voi per aver deciso di trascorrere un po' del vostro tempo in compagnia delle mie parole...quindi, passerei a rispondere alle varie domande, dividendo il tutto in due diversi post.
RispondiEliminaGentile Endora, spero che l'intervista possa magari essere in grado di destare interesse in chi non conosce il mio libro; tuttavia, non posso che assecondare il tuo pensiero... sopratutto per quanto concerne la domanda riguardo il significato della terra dei draghi che, per importanza, la nostra dolce Arwen ha saggiamente deciso di estrapolare dall'intervista, per farne un topic se stante.
La mia stessa casa editrice non colse il messaggio del mio libro la prima volta che visionò il manoscritto... e ne rimasa estremamente colpita e affascinata quando lo rivelai. La chiave di lettura, se opportunamente rivelata solo al termine della lettura, apre scenari e riflessioni assolutamente inaspettati!
Per quanto riguarda la domanda del nostro interessante Laboratorio, invece, proverò a spiegare il tutto in maniera quanto mai stringata!... (anche se già so che sarà una promessa impossibile da mantenere).
RispondiEliminaTralascerei volutamente le varie presentazioni locali effettuate dalla casa editrice, in quanto prassi per ogni nascituro della letteratura, e passerei direttamente a spiegare le vie che ho seguito a livello personale, le mie varie fortune, e sfortune.
Tramite un gioco in rete, feci la tanto fortunosa, quanto fortunata, conoscenza del direttore commerciale di una nota Radio Nazionale. Col passare del tempo s'instaurò una curiosa amicizia e, per arrivare a farla breve, mi promise che avrebbe mandato in onda lo spot del mio libro non appena sarebbe uscito.
Gran botta di... fortuna...pensai tra me e me! Il libro fu stampato a Dicembre, e per ringraziarlo gli inviai immediatamente una copia. Lo lesse in pochissimi giorni, rimanendone estremamente affascinato, ma dentro di me non credevo realmente che avrebbe mantenuto la sua parola. Detto... fatto:le prime tre settimane dell'anno nuovo, il mio spot girava sei volte al giorno sulla sua emittente. Inevitabilmente, ogni volta che la sentivo, mi mancava il fiato e mi veniva da piangere...ma la verità, mi avrebbe fatto versare ben altre lacrime. Per problemi di distribuzione,la terra dei draghi non sarebbe stata presente in alcuna libreria, e nemmeno ordinabile tramite internet, sino al mese successivo. Un fantasmagorico gesto d'amicizia, era stato trasformato dagli eventi nella mia più grande botta di sf... sfortuna!
Successivamente, passai alla realizzazione di un booktrailer (fatto in casa...da me... con movie maker) da poter caricare su youtube, e alla creazione di una pagina fb, grazie alla quale feci la conoscenza di persone adorabili, che presero particolarmente a cuore la mia opera.
Un altro particolare e gioioso evento, mi è capitato per puro caso proprio quest'estate. Un ragazzo che allora nemmeno conoscevo... ma che a questo punto ritengo un grande amico... s'inoltrò tra le pagine del mio libro, e al termine delle sue vacanze estive, causa compito in classe riguardante ciò che avevano letto, fece una relazione sulla terra dei draghi che incuriosì perfino la sua professoressa... portandomi sino alla realizzazione di una presentazione all'interno della sua scuola. Un evento rivelatosi divertentissimo e pieno di risvolti inattesi... per i quali ancora oggi ringrazio tutti i simpaticissimi ragazzi del Pacioli di Crema, e le loro gentilissime professoresse e professori.
Esiste però una cosa che non ho fatto,e di cui vado estremamente fiero: non ho mai chiesto a nessuno (intendo amici) di scrivere una buona recensione del mio libro nelle varie community, blog, o siti. Tutto ciò che è uscito d'inerente alla terra dei draghi... commenti, recensioni, e valutazioni, sono sincere. Devo tuttavia ammettere che chi ha scritto la recensione su Google libri, sicuramente non può non esser stato presente ad una delle mie presentazioni, o non aver letto le mie parole sulla pagina fb...perchè non è certamente facile afferrare il significato del romanzo, senza ricevere la giusta chiave di lettura. Spero di essere stato abbastanza esauriente.
Chiedo di nuovo scusa per non aver mantenuto la promessa iniziale...vi ringrazio, e vi saluto.
Ma go va hen!
Nicola: grazie per la "breve" risposta, ah ah.No, scherzo, è una risposta lunga ma si legge d'un fiato.Mi hai spiegato per filo e per segno come sono andate le cose. Sei stato fortunato, direi. Sono molto contenta per il tuo piccolo successo e ti auguro di proseguire con la stessa grinta anche per la stesura e la pubblicazione dei volumi successivi.
RispondiEliminaArwen: non postare un commento non significa non aver letto il post, in questo caso l'intervista. L'intervista a Nicola l'avevo già letta :-) Be', rileggerla però mi ha fatto bene, perché mi ha fatto partorire la domanda.
Grazie Nicola per essere venuto da noi ed avere risposto "brevemente"
RispondiEliminahe he he he
al mio caro Laboratorio.
Laboratorio forse nel tuo caso non commentare non vuole dire non averlo letto ma credo che pochi follower si siano presi il tempo di leggerla.
Per questo sono contenta che voi lo abbiate fatto.
In fondo volevo sapere essendo il mio primo lavoro del genere - cosa ne pensasse il lettore finale.
Grazie a tutti coloro che si sono presi il tempo di leggere e di commentare!
Ringrazio ancora una volta... tuttavia, devo ammettere di sperare che la lenta crescita del mio libricino, non sia dovuta esclusivamente alla mia buona stella. Mi auguro che ci sia anche un po' di merito in quello che ho fatto... anche perchè la fortuna, prima o poi, finisce! Nevvero padron Frodo?!
RispondiEliminaNicola io penso che una buona dose di fortuna in questi casi come in molti altri ci voglia sempre ................. tuttavia non può certo essere l'unica causa del successo di un libro - ovviamente !
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