martedì 15 dicembre 2020

Recensione Libro "L'Eredità della Spada"

Eccomi qui a parlarvi ed a recensire per voi il primo volume di un'altra saga fantasy. "L'Eredità della Spada" di Cristina Azzali.

Sinossi:

Il giovane Arthur Dalen ha un unico desiderio: seguire le orme del defunto padre e diventare un cavaliere. Il suo sogno lo porterà a scegliere tra un'esistenza sicura, ma monotona, e un'avventura piena di insidie e incognite; a sfidare il volere della famiglia e ad esplorare il continente di Eryon, in compagnia di tre misteriosi viandanti. Tra duelli, tornei e inseguimenti nei boschi, Arthur sarà chiamato a mettere alla prova tutto il proprio coraggio e la propria determinazione, per trovare finalmente un posto nel mondo e plasmare il suo futuro.

Recensiome:

Ci troviamo nel Continente di Eryon. I suoi quattro Regni sono in guerra, una guerra il cui scopo è l’espansione territoriale. La suddetta guerra arriva anche nei piccoli villaggi come Ivennon, dove Lenya Dalen, resa vedova dal conflitto, vive con il giovane figlio Arthur e la piccola Ethel.


Quando l’esercito nemico arriva in paese e due guerrieri invadono la sua casa, Lenya cerca di difendersi da sola, ma ha la peggio e viene salvata dal figlio Arthur, grazie alla spada lasciatagli dal defunto padre, una misteriosa spada con la quale il ragazzo riesce a salvare, proteggendole, sia la madre che la sorellina in fasce.

Dieci Anni Dopo. A Pace tornata. Arthur, che ha oramai 21 anni, cerca il suo posto nel Mondo.

Inizia provando a fare l’apprendista presso svariate botteghe di artigiani della zona di Ryden, senza trovare il lavoro che fa per lui . . . in nessuno dei casi.

La narrazione si sposta nell’altopiano di Erbos, dove corre una immensa vallata, solcata da massi formati dai resti di antiche catene montuose, piegate e disfatte dall’erosione della pioggia e del tempo. Una landa inospitale, senza villaggi ne alcun altro insediamento umano, ma terreno fertile e rifugio ideale per contrabbandieri e banditi di ogni sorta. Ivi facciamo la conoscenza con una banda di malviventi che tenta, credendo si tratti soltanto di due donne indifese, di derubare un carro di viandanti. Sfortunatamente per loro i viandanti sono una guerriera, Gwinneth, una maga, Maelin ed un potente guerriero Rayleigh che dimezzanno la banda (da 6 a 3). Riescono infatti a scappare, oltre al capo della banda, Ruben, solo due superstiti Scat e Grud.

Con il carro danneggiato e senza cibo di scorta i tre viandanti devono cambiare, per forza di cose, il loro percorso. Decidono di fermarsi nella prossima città che incontreranno sulla loro via, senza percorrere le vie maestre, per riuscire a riparare il carro e per fare rifornimento, per poi poter continuare il loro viaggio verso Sud, fino a Vhalesia. La loro prossima meta imprevista sarà dunque Rayden.

Dopo questa parentesi torniamo da Arthur e suo zio Wald, i quali partono alle prime luci dell’alba con destinazione il villaggio di Vertis, che dista poche miglia da Rayden. Wald deve andarci per affari, per comprare legno da costruzione, da un vecchio amico boscaiolo.

Giunti a destinazione, mentre lo zio si occupa dei suoi affari, il ragazzo fa un giro nel piccolo villaggio e si imbatte, uscendo dal villaggio stesso, in una piccola casa di legno trascurata, che pare essere a prima vista, abbandonata. Sulla porta di questa casa è fissata una insegna “Madama Reah – Divinatrice”.

Arthur decide di entrare nella casetta e si trova di fronte alla divinatrice, che afferma di sapere che sarebbe arrivato e gli propone di leggergli il suo futuro. Il ragazzo accetta.

La donna gli dice che “qualcuno ha costruito intorno a te una muraglia, un recinto, e che, nonostante la tua voglia di libertà, non hai mai concretamente provato ad uscirne”. Dopo di che procede nella lettura per capire se il destino di Arthur è seguire la via dell’acqua o quella del fuoco.

La divinatrice vede in arrivo per lui grandi cambiamenti, forse anche a causa o grazie ad una donna.

Finisce con l’affermare che “il tuo futuro non è ancora stato scritto e che spetta solo a te decidere quale via vorrai seguire”. La donna finisce decendogli, che “le cose potranno cambiare solo se tu lo vorrai. Dovrai agire di persona per cambiarle”.

Lo informa che “tu dovrai seguire una delle due vie e che la via del fuoco ti si presenterà come un evento improvviso lungo la via dell’acqua, sarai tu a dover scegliere la via da percorrere, ma la possibilità di scegliere arriverà una volta soltanto. Non è dato sapere quando questo accadrà, nessuno può prevederlo. Tu, ragazzo, potrai ignorare il richiamo o rispondergli, poiché il fato ti ha concesso una scelta, ma qualsiasi essa dovesse essere, sarà per sempre. Ricorda”.

Sono quindi in arrivo per il ragazzo, grandi cambiamenti e lui ne è felice perché non desidera seguire la via che madre e zio hanno deciso per lui, quella di apprendista artigiano, per cui egli non si sente per nulla portato. Egli custodisce nel profondo una immagine di se che non gli è mai stato permesso di diventare. Più volte ne ha parlato alla madre ed allo zio ma nessuno sembra disposto ad appoggiarlo nel suo desiderio di diventare un cavaliere, e Arthur finisce per accettare ogni volta il rifiuto, ostentando un certo malumore.

Nel frattempo i tre viandanti Gwinneth, Ryleigh e Maelin giungono a Rayden e qui, per riparare il carro si rivolgono alla bottega di falegname dello zio di Arthur così che il ragazzo conosce i tre particolari viandanti.

Subito il giovane rimane impressionato, soprattutto da Gwinneth che sembra essere il vero capo della spedizione. Egli rimane affascinato dall’abilità con la spada e dalla bellezza della ragazza.

Dopo alcuni avvenimenti Arthur decide di seguire il gruppo, quando essi lasciano Rayden, con la speranza che possano aiutarlo a realizzare il suo sogno, diventare un cavaliere.

Per due volte Gwinneth nega ad Arthur il suo permesso di aggiungersi al gruppo. Solo dopo un’ulteriore avvenimento che cambia le carte in tavola, e con il sostegno da parte di Ryleigh essa decide di prenderlo con se, cambiare destinazione e tornare così a Lokrid per presentarlo al padre.

Solo una volta arrivati a Lokrid Arthur scopre che il padre di Gwinneth altri non è che Hiram Rashu, il governatore di quelle terre.

Il governatore Rashu decide quindi di dargli la possibilità di allenarsi allo scopo di diventare cavaliere.

Alla fine degli allenamenti, per forza di cose, molto più brevi di quanto dovrebbero essere, ci sarà un torneo e se egli riuscirà a battere il cavaliere prescelto, sarà nominato a sua volta cavaliere.

Intanto da quando sono giunti a Lokrid i rapporti tra lui e Gwinneth degenerano fino al punto che essa non desidera avere a che fare con lui, non vuole parlargli ne tantomeno aiutarlo nei suoi allenamenti.  La ragazza non riesce a dormire ed è torturata dai ricordi. . .


1) Riuscirà Arthur a vincere il torneo ?

2) Scoprirà il motivo del cambio di comportamento di Gwinneth ?

 
Il libro edito da Sensoinverso Editore è ben realizzato e di buon livello, con una evidente cura del testo stampato. Questa è per me, già una grossa dote. Anche considerando gli orrori ortografici che troppo spesso vengono pubblicati al giorno d’oggi.
Nonostante il libro duri per più di 600 pagine, è una lettura veloce e molto piacevole, con un testo privo di errori e ben scritto. Questo libro finisce senza davvero essere giunto ad una fine in quanto esiste un seguito, un secondo libro “La Spia e il Guaritore” che rappresenta la continuazione della saga e della storia narrata, che viene qui interrotta in un momento cruciale, anche se prima che la missione abbia un vero inizio. Il terzo libro previsto dalla saga è “La Tempesta” di cui non so se sia stata terminata la stesura.
La storia raccontata è fresca, coinvolgente e mai noiosa, tanto da appassionarvi. I personaggi del libro sono buoni e ben caratterizzati al punto da coinvolgere il lettore nelle vicende narrate, finendo per farlo entrare nella storia stessa. La prosa della autrice Cristina Azzali è quella che piace a me, ovverossia quella che fa del dettaglio e della cura descrittiva una delle caratteristiche fondamentali, si tratta di un fantasy medievale dove si intrecciano le vicende di molti personaggi che rappresentano altrettante categorie di persone: Re, maghi, principesse, cavalieri, delinquenti ma anche personaggi comuni come artigiani e servitori di palazzo ma che trattano di sentimenti ed emozioni comuni a tutti noi.
Questo libro ha un’altra dote importante, arrivata alla parola fine, posta con attenzione ed in un momento cruciale della vicenda, esso è riuscito nell’intento di lasciarmi con il desiderio di leggere il seguito della storia fin qui narrata.
In definitiva posso dire che questa sia stata una Bella lettura, che consiglio anche a voi, amici del fantasy e amanti dell’avventura. Complimenti all’autrice.


10 commenti:

  1. Mi piace la trama,buon pomeriggio!

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  2. Ci sono tutti i personaggi per un buon fantasy medioevale !! Quello che non mi piace è che la vicenda resta sospesa. A me piace quando il libro ha la sua conclusione ma, probabilmente l'autrice lo fa per invogliare a comprare il seguito e veder come va avanti. Interessante, come sempre, la tua recensione. Ciao

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  3. A great post! I love your blog. Your content is very interesting < 3
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  4. Bentornata, felice di rileggerti e di vederti in grande spolvero e sempre brava nel recensire libri di questo genere, per nulla facile a mio avviso da recensire.

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    1. Grazie Daniele, felice che tu apprezzi le mie recensioni, a volte a me alcune non piacciono del tutto. Io faccio sempre del mio maglio, ma ce ne sono alcune che finiscono per risultare migliori di altre. Buona continuazione di settimana

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  5. Grazie a tutti, Amici per essere passati per un saluto e per commentare.
    Grazie anche a te Milentry per avere apprezzato il mio blog e per essere diventata follower. Ora anche io seguo il tuo blog, Mirti hai ragione - ma è il "problema" di molti fantasy, che sono saghe anche fin troppo lunghe a volte ! Buona continuazione di settimana a tutti.

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  6. una reseña que como siempre, incita a leer el libro..gracias por tu recomendacion.feliz semana .un besito.maria:)

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    1. Grazie anche a te Maria per essere passata a trovarmi al Rifugio e per il tuo commento ed apprezzamento.

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