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giovedì 31 dicembre 2020
Buon San Silvestro a tutti e migliore Anno Nuovo in arrivo
mercoledì 23 dicembre 2020
Auguri di Buon Natale, che sia un Natale Sereno Felice e dragoso
venerdì 18 dicembre 2020
Intervallo del Fine Settimana - Unicorno d'inverno
martedì 15 dicembre 2020
Recensione Libro "L'Eredità della Spada"
Eccomi qui a parlarvi ed a recensire per voi il primo volume di un'altra saga fantasy. "L'Eredità della Spada" di Cristina Azzali.
Il giovane Arthur Dalen ha un unico desiderio: seguire le orme del defunto padre e diventare un cavaliere. Il suo sogno lo porterà a scegliere tra un'esistenza sicura, ma monotona, e un'avventura piena di insidie e incognite; a sfidare il volere della famiglia e ad esplorare il continente di Eryon, in compagnia di tre misteriosi viandanti. Tra duelli, tornei e inseguimenti nei boschi, Arthur sarà chiamato a mettere alla prova tutto il proprio coraggio e la propria determinazione, per trovare finalmente un posto nel mondo e plasmare il suo futuro.
Recensiome:
Ci troviamo nel Continente di Eryon. I suoi quattro Regni sono in guerra, una guerra il cui scopo è l’espansione territoriale. La suddetta guerra arriva anche nei piccoli villaggi come Ivennon, dove Lenya Dalen, resa vedova dal conflitto, vive con il giovane figlio Arthur e la piccola Ethel.
Quando l’esercito nemico arriva in paese e due guerrieri invadono la sua casa, Lenya cerca di difendersi da sola, ma ha la peggio e viene salvata dal figlio Arthur, grazie alla spada lasciatagli dal defunto padre, una misteriosa spada con la quale il ragazzo riesce a salvare, proteggendole, sia la madre che la sorellina in fasce.
Dieci Anni Dopo. A Pace tornata. Arthur, che ha oramai 21 anni, cerca il suo posto nel Mondo.
Inizia provando a fare l’apprendista presso svariate botteghe di artigiani della zona di Ryden, senza trovare il lavoro che fa per lui . . . in nessuno dei casi.
La narrazione si sposta nell’altopiano di Erbos, dove corre una immensa vallata, solcata da massi formati dai resti di antiche catene montuose, piegate e disfatte dall’erosione della pioggia e del tempo. Una landa inospitale, senza villaggi ne alcun altro insediamento umano, ma terreno fertile e rifugio ideale per contrabbandieri e banditi di ogni sorta. Ivi facciamo la conoscenza con una banda di malviventi che tenta, credendo si tratti soltanto di due donne indifese, di derubare un carro di viandanti. Sfortunatamente per loro i viandanti sono una guerriera, Gwinneth, una maga, Maelin ed un potente guerriero Rayleigh che dimezzanno la banda (da 6 a 3). Riescono infatti a scappare, oltre al capo della banda, Ruben, solo due superstiti Scat e Grud.
Con il carro danneggiato e senza cibo di scorta i tre viandanti devono cambiare, per forza di cose, il loro percorso. Decidono di fermarsi nella prossima città che incontreranno sulla loro via, senza percorrere le vie maestre, per riuscire a riparare il carro e per fare rifornimento, per poi poter continuare il loro viaggio verso Sud, fino a Vhalesia. La loro prossima meta imprevista sarà dunque Rayden.
Dopo questa parentesi torniamo da Arthur e suo zio Wald, i quali partono alle prime luci dell’alba con destinazione il villaggio di Vertis, che dista poche miglia da Rayden. Wald deve andarci per affari, per comprare legno da costruzione, da un vecchio amico boscaiolo.
Giunti a destinazione, mentre lo zio si occupa dei suoi affari, il ragazzo fa un giro nel piccolo villaggio e si imbatte, uscendo dal villaggio stesso, in una piccola casa di legno trascurata, che pare essere a prima vista, abbandonata. Sulla porta di questa casa è fissata una insegna “Madama Reah – Divinatrice”.
Arthur decide di entrare nella casetta e si trova di fronte alla divinatrice, che afferma di sapere che sarebbe arrivato e gli propone di leggergli il suo futuro. Il ragazzo accetta.
La donna gli dice che “qualcuno ha costruito intorno a te una muraglia, un recinto, e che, nonostante la tua voglia di libertà, non hai mai concretamente provato ad uscirne”. Dopo di che procede nella lettura per capire se il destino di Arthur è seguire la via dell’acqua o quella del fuoco.
La divinatrice vede in arrivo per lui grandi cambiamenti, forse anche a causa o grazie ad una donna.
Finisce con l’affermare che “il tuo futuro non è ancora stato scritto e che spetta solo a te decidere quale via vorrai seguire”. La donna finisce decendogli, che “le cose potranno cambiare solo se tu lo vorrai. Dovrai agire di persona per cambiarle”.
Lo informa che “tu dovrai seguire una delle due vie e che la via del fuoco ti si presenterà come un evento improvviso lungo la via dell’acqua, sarai tu a dover scegliere la via da percorrere, ma la possibilità di scegliere arriverà una volta soltanto. Non è dato sapere quando questo accadrà, nessuno può prevederlo. Tu, ragazzo, potrai ignorare il richiamo o rispondergli, poiché il fato ti ha concesso una scelta, ma qualsiasi essa dovesse essere, sarà per sempre. Ricorda”.
Sono quindi in arrivo per il ragazzo, grandi cambiamenti e lui ne è felice perché non desidera seguire la via che madre e zio hanno deciso per lui, quella di apprendista artigiano, per cui egli non si sente per nulla portato. Egli custodisce nel profondo una immagine di se che non gli è mai stato permesso di diventare. Più volte ne ha parlato alla madre ed allo zio ma nessuno sembra disposto ad appoggiarlo nel suo desiderio di diventare un cavaliere, e Arthur finisce per accettare ogni volta il rifiuto, ostentando un certo malumore.
Nel frattempo i tre viandanti Gwinneth, Ryleigh e Maelin giungono a Rayden e qui, per riparare il carro si rivolgono alla bottega di falegname dello zio di Arthur così che il ragazzo conosce i tre particolari viandanti.
Subito il giovane rimane impressionato, soprattutto da Gwinneth che sembra essere il vero capo della spedizione. Egli rimane affascinato dall’abilità con la spada e dalla bellezza della ragazza.
Dopo alcuni avvenimenti Arthur decide di seguire il gruppo, quando essi lasciano Rayden, con la speranza che possano aiutarlo a realizzare il suo sogno, diventare un cavaliere.
Per due volte Gwinneth nega ad Arthur il suo permesso di aggiungersi al gruppo. Solo dopo un’ulteriore avvenimento che cambia le carte in tavola, e con il sostegno da parte di Ryleigh essa decide di prenderlo con se, cambiare destinazione e tornare così a Lokrid per presentarlo al padre.
Solo una volta arrivati a Lokrid Arthur scopre che il padre di Gwinneth altri non è che Hiram Rashu, il governatore di quelle terre.
Il governatore Rashu decide quindi di dargli la possibilità di allenarsi allo scopo di diventare cavaliere.
Alla fine degli allenamenti, per forza di cose, molto più brevi di quanto dovrebbero essere, ci sarà un torneo e se egli riuscirà a battere il cavaliere prescelto, sarà nominato a sua volta cavaliere.
Intanto da quando sono giunti a Lokrid i rapporti tra lui e Gwinneth degenerano fino al punto che essa non desidera avere a che fare con lui, non vuole parlargli ne tantomeno aiutarlo nei suoi allenamenti. La ragazza non riesce a dormire ed è torturata dai ricordi. . .
2) Scoprirà il motivo del cambio di comportamento di Gwinneth ?
lunedì 7 dicembre 2020
Recensione Libro "Helga"
Sinossi:
Ma la ricchezza non sempre rende felici.
Questo racconto in stile favola ci presenta Helga, una giovane ragazza, come si deve, brava, amante della natura ma molto povera che riesce ad essere felice con le poche cose che la vita le ha dato.
La ragazza oltre alle altre capacità ha l’intelligenza e riesce a capire che quello che importa, ciò che fa la vera forza, è in primis l’unione e l’amore per la sua famiglia adottivia.
La storia inizia a raccontarci le origini di Helga, e ci spiega come da piccola essa fu abbandonata nel bosco, ancora in fasce, e di come una coppia di contadini la trovò e decise di adottarla, in una fredda notte d’inverno.
La bimba, al suo ritrovamento era avvolta in pregiate coperte ricamate e indossava una cuffietta di lana.
Crescendo amando la natura e gli animali, Helga impara ad apprezzare i lunghi giri per la foresta, anche per ammirare i colori e la bellezza della natura, di solito al tramonto.
Una delle sere in cui è in giro, incuriosita dalla presenza di un carro trainato da due splendidi cavalli, Helga, attraversa un ponte di legno sospeso, giungendo così sulla riva opposta del fiume. Lì la ragazza finisce per essere rapita da due malfattori, assoldati dall’anziana regina
Dopo il rapimento, Helga viene portata in un bellissimo castello e posta di fronte alla regina, la quale afferma di essere la sua madre naturale, di averla cercata per anni e di voler soltanto saperla al sicuro e felice con lei. Le chiede di rimanere a vivere al castello insieme a lei e di diventare sua erede. La ragazza però rifiuta di rimanere a palazzo asserendo che la sua vera famiglia sono i contadini con i quali ha vissuto fino ad ora.
La regina allora tenta di convincerla a rimanere con racconti riguardanti i lunghi anni in cui la ha cercata, continuando poi, offrendole soldi, gioielli ed altro pur che rimanga a vivere a palazzo . . . ma Helga continua a rifiutare l’offerta e rifiuta decisamente il ruolo di futura regina.
Non vi dico come procede e termina la storia per non rovinarvi l’eventuale lettura.
Si tratta di una piccola fiaba per ragazzi la cui morale è semplice evidente e classica “i soldi ed il potere non fanno la felicità, quello che vale molto più di tutto questo è il vero amore famigliare, i rapporti veri e forti nella famiglia in cui si è cresciuti e si è stati amati”
Si tratta di un racconto dalla lettura velocissima e simpatica, anche se forse con un finale un po' scontato, visti i precedenti narrati nella storia stessa.
Devo ammettere che dopo aver letto dello stesso autore, tempo fa “La Stella ed i Sogni di Pan”, da questo “Helga” mi aspettavo di più. In definitiva mi è piaciuto meno del precedente. Un racconto che sebbene risulti una fiaba con una morale mi è sembrato meno magico e bello di quello che narra la storia dello gnomo Pan. Mi è parso anche che sia stato scritto in velocità, senza troppo pensare a quanto veniva scritto ed alla forma usata. Questa è solo una mia impressione naturalmente, ma mi è parso che anche il testo fosse meno curato.
Tuttavia si tratta di una facile favoletta, che se anche è stata scritta in velocità può essere carina da leggere a bambini e ragazzini
In definitiva una lettura veloce per un pubblico di bambini e giovanissimi, appartenenti ad una fascia di età che va sempre invogliata alla lettura.