Eccomi con una presentazione di un libro diverso e di un'autore nuovo per il Rifugio, si tratta di Alberto De Stefano e del suo libro
"La Saga dei Kalesin - I Signori del sangue e del fuoco"
Sinossi:
Vi parla l'autore in persona
La “Saga dei Kalesin”
è suddivisa in tre parti o tre libri che dir si voglia. I protagonisti
principali sono: Daragast Liar, un
bardo guerriero; Asperia Kamarin,
una maga; Riator San, la nemesi di
Asperia; Ulist Orontor, assassino e
amico di Daragast; Leon, un bambino
che deve far maturare i suoi poteri magici; Triumvar Lothanor, uno dei quattro maghi più potenti del Kalesinar,
il mondo di mia invenzione in cui si ambienta la storia.
La struttura sociale è di stampo medievale e la magia, come le
creature fantastiche, staranno un po’ ai margini della storia. Il mio intento
infatti, è quello di cercare di dare valore ai personaggi e al loro carattere,
cercando di farli evolvere con il succedersi degli eventi. Attorno ai
personaggi che ho citato poco sopra, gireranno numerose altre comparse o
compagni che avranno un ruolo comunque fondamentale. Proprio per questo motivo
ho dovuto utilizzare la tecnica del “narratore onnisciente”, anche se oggi si
predilige “la falsa terza persona” (esempio lampante G.R.R. Martin).
In alcuni casi ho utilizzato sia flash back che flash
forward e ho preferito optare per una scelta narrativa di “show don’t tell”,
per avvicinare il lettore ai personaggi e alla storia. La mia intenzione
consiste nel cercare di raccontare meno e far sognare di più, attraverso
dialoghi e azione.
La prima parte l’ho intitolata: “Libro 1. I signori del sangue e del fuoco”.
Nel prologo si vedrà un bambino scorgere dei bagliori nella
notte. Mosso da curiosità andrà a vedere cosa sta succedendo. Scoprirà che si
tratta di banditi che vogliono distruggere il villaggio in cui abita. Il
fanciullo altri non è che Triumvar Lothanor, che rimarrà l’unico sopravvissuto
al massacro che seguirà.
Spostandoci al primo capitolo, troveremo Daragast (il
personaggio su cui ho imperniato tutta la storia). Scopriamo subito il suo
talento per suonare la lira e viene a galla il suo carattere malinconico e
vendicativo. Scopre che dei briganti hanno ucciso due sui amici, quindi li
inseguirà per ottenere la propria forma di giustizia. In realtà Daragast è alla
costante ricerca di un guerriero più forte di lui, egli brama la morte.
Il secondo capitolo apre una visione sulla torre di Balanor,
il luogo in cui vengono addestrati i maghi. Qui incontriamo Asperia e Riator,
nemici da sempre il tutto raccontato tramite un flash back. Nel frattempo si
gettano le basi per la partenza del filo conduttore della storia. Triumvar
Lothanor, uno dei quattro maghi che possono controllare tutti gli elementi
della natura, sta distruggendo varie città (qui si capisce che il prologo era
atto a descrivere una parte delle motivazioni caratteriali di Triumvar, ora
adulto).
Nel terzo capitolo conosciamo meglio Lothanor. Egli infatti
è un mago del sangue, ossia aumenta i suoi poteri stillando la linfa vitale
dalle proprie vittime. Seguiamo la presa della città e facciamo la conoscenza
del suo generale, Gareth Kalandor. Inoltre Triumvar ha un’arma terrificante, un
drago.
Il quarto capitolo ci presenta Ulist, innamorato di una
prostituta, Melanir, ma anche ligio al proprio dovere. L’uomo è un caro amico
di Daragast, ma viene incaricato di ucciderlo.
Il quinto capitolo è strutturato per presentare Leon, un
bambino di sei anni con potenzialità incredibili, ma al centro delle mire folli
di Triumvar. Il piccolo è figlio del re di Satrapor, il quale è in diretto
contatto con la torre di Balanor, tramite il suo mago di corte. Coscenti del pericolo
rappresentato da Lothanor, i genitori di Leon lo affidano a mani esperte,
affinché possa fuggire ed essere protetto.
A questo punto gli eventi si susseguono a catena. La torre
di Balanor cade nelle mani di Triumvar e molti maghi muoiono. Asperia scopre
che Riator è un traditore, inoltre il sommo maestro dei maghi le affida la
missione di trovare e proteggere il piccolo Leon. La donna riesce a fuggire,
rifugiandosi dal fratello, Elethor che vive in un villaggio vicino, quindi
partiranno insieme.
Daragast incontra Ulist che deve portare a termine il
proprio dovere, ma le cose vanno diversamente dal previsto. L’assassino,
infatti, ucciderà il mandante e sarà costretto alla fuga, durante la quale
porterà Melanir con sé. Scopriamo altri lati caratteriali di Daragast, sempre
più cupo. I tre si dirigono da alcuni vecchi amici, nel bosco di Rulath, dove
troveranno riparo. Inoltre viene svelato il passato di Daragast.
Giunti al bosco, i tre scoprono che un mago pazzo sta
seminando il panico nella foresta. Tra le varie brutte sorprese, incontrano
Asperia e suo fratello Elethor. E’ l’inizio di un’alleanza che durerà sino alla
fine della storia. Nei capitoli successivi si sveleranno, poco alla volta, lati
importanti del passato di ogni personaggio e le motivazioni che li hanno spinti
al viaggio. Tra Asperia e Daragast inizia a crearsi un legame profondo, che
l’uomo non vuole accettare.
Nel frattempo il piccolo Leon viene istruito nell’arte della
magia e inizia ad apprendere i primi rudimenti del combattimento.
Triumvar non rimane a guardare e muove i suoi passi verso la
ricerca della vita eterna e della sua amata, portatagli via anni addietro. Ecco
svelato il vero motivo che lo spinge ad essere così furente e astioso. Darà
diversi ordini sia a Riator che a Gareth, affinché trovino il piccolo Leon,
mentre lui cercherà di ritrovare il suo amore perduto.
Il viaggio di Daragast e compagni li porterà ad affrontare
sia dei banditi che gli scagnozzi di Triumvar, oltre che nuovi alleati. Durante
l’azione e le vicissitudini inizieranno alcuni cambiamenti profondi nell’animo
dei protagonisti.
Verso le battute finali della prima parte, Daragast sarà
costretto ad affrontare Elethor, posseduto da un’oscura magia e lo ucciderà,
mentre Asperia e gli altri compagni fuggiranno all’insaputa del procedere degli
eventi. Daragast verrà imprigionato dalle guardie della città in cui si
trovano, per l’omicidio dell’uomo.
Ulist e Asperia, intanto trovano Leon e i suoi tutori. Dopo
le varie presentazioni del caso e la vicendevole narrazione delle rispettive
storie, arrivano anche Riator e compagni. Ci sarà uno scontro sanguinoso con
altre morti eccellenti.
Asperia e compagni riusciranno ancora a fuggire, portando
con sé il bambino.
Seconda parte: “Libro
2. La spada della rovina”.
Anche qui c’è un prologo che vede Daragast affrontare un
vecchio nemico in un’arena, stile giochi gladiatori. Ovviamente il protagonista
vince lo scontro, ma si farà un nemico giurato per il resto della vita.
Triumvar finalmente trova la sua amata e riesce a liberarla
dal giogo dell’uomo che era stata costretta a sposare, quindi si dedica alla
sua ricerca della vita eterna. Sguinzaglia ancora Gareth e Riator, affinché
catturino Leon.
Asperia intanto cambia nazione, andando a rifugiarsi nella
città dei veggenti. Prima di tutto ciò, però, decide di far tornare a casa
Ulist e compagni, inoltre è preoccupata per la sorte di Daragast ed Elethor,
dei quali non sa nulla.
Con loro somma sorpresa, il gruppo appena staccatosi da
Asperia fa un incontro imprevisto. Infatti Riator è ancora sulle loro tracce e
ne uccide parecchi. L’unico sopravvissuto sarà l’assassino, che cercherà aiuto
appena possibile.
Nel frattempo Daragast si trova imprigionato nei sotterranei
della villa di un potente che organizza scontri clandestini, anziché trovarsi
in prigione. Inoltre incontra il suo vecchio maestro d’armi.
Il compito di Asperia, però, non si limita alla protezione
del fanciullo. Ella infatti deve trovare un modo per contrastare l’immenso
potere di Triumvar. I veggenti l’aiutano a scoprire come concentrare il proprio
potere in pietre preziose che andranno incastonate sull’elsa di una spada. La
cosa fondamentale sarà quella di avere quattro pietre con quattro poteri
diversi, una per ogni elemento della natura.
Nel frattempo la città dei veggenti viene attaccata e la
maga incontrerà Raimond, un mago che si alleerà con lei.
Costretto a stare al gioco del suo carceriere, Daragast si
ritroverà in un’arena a combattere per la propria vita e forse per la libertà,
nei giochi che si tengono nella nazione del Tibosh. Lì si scontrerà nuovamente
col suo vecchio nemico, quello presentato nel prologo.
Ulist intanto ha ottenuto l’aiuto sperato e si mette sulle
tracce di Daragast, scomprendo tutta la verità sull’accaduto. A lui si
affiancherà Jilian, una donna fabbro piuttosto brutta ma molto tenace.
Triumvar intanto cerca di espandere i suoi domini,
assediando e conquistando la città di Alenbor, un punto strategico per
governare il Kalesinar. La sua amata però, cercherà di fargli cambiare idea
sulla sua deleteria ricerca dell’immortalità, lei vuole solo l’uomo che ha
sempre amato, niente di più. Il seme del dubbio inizia ad insanirsi in
Triumvar, che non sarà più solo il cattivo della situazione, ma subirà un
profondo cambiamento caratteriale.
Riator, invece, sarà oggetto della sensazione opposta. La
sua imperitura ricerca di potere lo porterà sull’orlo della pazzia, ordendo
trame anche contro Triumvar, il suo temuto padrone.
L’epilogo di questa seconda parte prevede la creazione della
spada magica e la liberazione di Daragast, per mano di un suo vecchio amico.
Inoltre si creeranno nuove ma pericolose alleanze e un forte dubbio verrà
instillato nel lettore. Leon, il bambino che tutti proteggono, potrà mai
diventare come, se non peggio, di Triumvar?
Terza parte. “Libro
3. La caduta della magia”.
Questa volta il prologo prevede un flash forward, ossia una
visione di ciò che accadrà nel futuro della storia. Il lettore si trova in
compagnia di Triumvar e Daragast che, spada alla mano, si affrontano su un
campo di battaglia, lasciando intuire che qualcosa di estremamente drammatico
sia appena accaduto.
La visione del lettore viene poi catapultata sulle vicende
che riguardano Asperia, Raimond e Leon, in costante fuga dall’occhio vigile di
Triumvar.
Quindi viene rimesso prepotentemente in gioco Gareth,
anch’egli con compiti fondamentali per l’intreccio narrativo.
Non verrà lasciato a se stesso neppure Riator, che
subdolamente inizierà ad ottenere ogni cosa che desidera e verrà identificato
come il vero malvagio della storia, proprio mentre Triumvar inizia a cambiare
profondamente.
Un cambiamento che toccherà anche il cuore di Daragast,
quando finalmente si reincontrerà con Asperia e gli altri amici. Questa volta
infatti si lascerà guidare dall’amore, cosa che lo rafforzerà e indebolirà in
egual misura. Leon verrà lasciato alle cure del re del Tibosh, ma qui si
intuisce che il sovrano ha mire molto più losche di quello che vuol far
realmente credere.
Durante la narrazione comparirà anche un nuovo personaggio,
Carkas. Il capo dei banditi, un colosso dal carattere forte e determinato.
Gli eventi di questa parte della storia saranno drammatici,
molte morti illustri, tra cui quella di Gareth e, soprattutto, Asperia che
renderà Daragast pazzo di rabbia. Infatti egli cercherà la sua vendetta,
uccidendo la donna di Triumvar, che crede il vero responsabile della morte
della maga. Così non è però, in realtà è stato Riator che per sviare
l’attenzione da sé ha creato un intelligente diversivo.
Così Daragast non vestirà mai la figura del buono per tutto
il romanzo, come impareremo ad apprezzare persino Triumvar. Ed ecco
ripresentarsi la scena del flash forward narrata nel prologo. I due si
scontreranno e sarà Daragast a vincere, scoprendo troppo tardi il nome del vero
colpevole dell’omicidio di Asperia.
Riator nel frattempo è riuscito a trovare Leon e lo tiene
prigioniero, mentre Daragast lo raggiungerà per affrontarlo.
Il finale prevede la sconfitta del mago malvagio ma la
caduta della magia e la morte di quasi tutti gli stregoni del continente. Molti
amici di Daragast sono morti ed egli scompare dalla scena, affidando il piccolo
Leon ad altre cure e a mani più capaci.
L’epilogo, infine, prevede la risposta ad una domanda posta
durante la narrazione. Leon diventerà una persona retta o no? In realtà no, a
cavallo di un drago lo vedremo distruggere diverse nazioni, rivoltandosi anche
contro chi lo ha protetto da bambino, ma di Daragast non si sa più nulla.
A questo punto la saga è conclusa, ma il finale è piuttosto
aperto, in previsione un altro eventuale libro.
Alberto De Stefano nasce a Gallarate il 20 dicembre
1984. Si diploma in informatica e subito dopo inizia a lavorare in un negozio
d’usato a Varese. Tre anni più tardi l’autore decide di cambiare lavoro e
inizia il mestiere di libraio presso la Libreria del Corso di Varese.
Sin dall’età di 11 anni legge e si appassiona al
mondo del Fantasy, cominciando a studiare mitologia Norrena per proprio conto.
A 16 anni scrive il libro “L’ultimo eroe del Klaidmark”, pubblicato nel 2010.
Nel 2008 però si distingue presso le Edizioni Scudo con il racconto “Nolatar e
Ilentar”, uscito con la rivista di Maggio.
La settimana che precede il Natale 2010 vede
“L’ultimo eroe del Klaidmark” entrare al decimo posto nella classifica dei
libri più venduti stilata dal quotidiano “La Provincia di Varese”.
Dall’anno 2011 l’autore partecipa con successo
alle fiere di Soncino Fantasy, Belgioioso Fantasy e San Giorgio di Mantova
Fantasy.
L’ultimo eroe del Klaidmar viene inoltre
selezionato tra i tre finalisti del premio letterario nazionale “Cittadella”
per l’anno 2010/2011.
Nel 2012 pubblica il un nuovo romanzo “Il
ritorno degli dei” con GDS Editore presentandolo alle fiere di Belgioioso
Fantasy e Soncino Fantasy.
A Febbraio 2013 esce “La Maschera e la Spada”
per Armando Curcio Editore, libro recensito sui più importanti magazine di
genere e proposto in tutte le librerie d’Italia. Nello stesso anno la GDS
Edizioni, nella persona di Antonio Lanzetta, seleziona il racconto “L’angelo
caduto” per l’antologia di racconti “Dreamscapes” pubblicata nel mese di
Giugno.
Ha frequentato e frequenta i corsi della scuola
di scrittura Raul Montanari, conseguentemente ai quali, il 17 Marzo 2014
pubblica “Ragnarok” per Armando Curcio e, sempre a Marzo 2014, il racconto di
solo dialogo : “Tempo di Guerra” per l’antologia “Sangue di drago” curata
dall’associazione culturale “I doni delle muse”.
Nel 2015 esce il primo romanzo de “La saga dei
kalesin” dal titolo: “I signori del sangue e del fuoco” edito da A.car.
Per contattare l'autore:
Nonostante spesso io tenda a snobbare i libri divisi in più volumi, devo dire che il fantasy mi infonde un fascino e un incanto particolari dal quale non posso sottrarmi. Questo libro sembra essere molto appassionate, importante e maturo... penso che mi piacerebbe leggerlo ♥
RispondiEliminaUn altro libro fantasy che stuzzica.
RispondiEliminagrazie Raffaela.
un abbraccio Maria
Grazie mille Loreena e Maria per il vostro passaggio al Rifugio e per il vostro apprezzamento del libro. Questo libro anche se è diverso dai soliti, anzi appunto forse per questo mi attira davvero. Non ho mai letto niente di questo autore e sono curiosa di vedere come scrive
RispondiEliminaA presto
Una saga interessante :)
RispondiEliminasinforosa