Questa è la proprietaria del negozio.
la Sig.ra Rosella Ghiosso mentre legge le domande per l'intervista che vi propongo sotto:
Intervista a Rosella Ghiosso, proprietaria della libreria
fatta in data 7 Febbraio 2023
Io) Immagino che l’idea di aprire una libreria indipendente sia stata dettata dall’amore per i libri e la lettura, invece è meno facile capire i collegamenti tra i libri, il tè il miele ed i buoni dolciumi. Come è nata l’idea di condividere lo spazio tra libri teiere, tè, cioccolato e dolciumi vari provenienti dal Piemonte mi pare di avere capito guardandomi in giro ?
Rosella) La libreria indipendente, certo l’idea di base è stata dettata dall’amore per i libri, ovviamente. Un amore iniziato fin da bambina. Io non posso togliere la polvere dai libri, perché altrimenti ci passo le ore.
Come mi è venuta l’idea di condividere lo spazio. L’idea mi è venuta perché negli ultimi 6/7 anni della mia carriera di manager in azienda, ho viaggiato molto in Europa ed anche in Italia. Ho viaggiato per lavoro, quindi finivo per trovarmi libera alle cinque del pomeriggio e nei momenti di libertà giravo per le varie città alla ricerca di librerie. Cercavo librerie particolari, cercavo negozietti curiosi, le città erano Parigi, Londra, Varsavia, Madrid, Lisbona, quindi tutte città, belle città, grandi città. Roma, Firenze, Napoli, Catania. In tutte queste città io ho delle librerie o dei piccoli negozietti di cui mi sono innamorata, in questi anni.
Poi ad un certo punto, strada facendo, mi sono detta: “io non voglio finire la mia carriera lavorativa così in azienda, voglio avere qualcosa di mio. Ed ho pensato, ma ci ho pensato per tanto tempo, che un posto come questo non esisteva, infatti ho fatto un po' di ricerche, un posto dove il tè viene offerto non esiste. Non esiste perché viene venduto, ci sono tè più libri, caffè più libri, ci sono osterie, ci sono bar, ci sono ristoranti, ma non una thè room dove il tè viene solo offerto per chiacchierare. Quindi questo posto è il mix di 5/6 negozi che mi hanno ispirato in questi anni. Un paio sono a Parigi, uno è a Londra uno è a San Pietroburgo, una piccola libreria a Roma, a Trastevere, due molto simili tra di loro sono a Madrid ed a Lisbona, quindi ho fatto questo mix.
L’idea di mettere insieme i libri con altre cose è stata una esigenza. Nel momento ci cui ho deciso di dedicarmi al commercio in autonomia, una libreria da sola non reggeva. Le librerie indipendenti chiudevano, per cui non era molto intelligente aprirne una. Quindi i libri da soli non si sostenevano ed io non potevo permettermi un hobby così costoso, questo non è un hobby è comunque un lavoro e deve rendere. Allora ho abbinato i libri con una cosa che ho odiato per anni che è il tè, lo ho detestato proprio. Perché io ho studiato con una ragazza che non beveva caffè, studiavamo e lavoravamo, quindi noi studiavamo di sera, lei non beveva caffè, non aveva nemmeno la caffettiera, quindi io andavo a casa sua alle otto e mezzo nove di sera, studiavamo fino a mezzanotte, l’una, ed anche io dovevo tenermi sveglia, quindi lei mi faceva questi beveroni di tè Lipton, che erano delle cose veramente odiose. Per cui quando mi sono laureata ho fatto un gestaccio al tè e per 10/15 anni io non ho più toccato il tè. Per me il tè era malattia.
Poi una sera, proprio a Parigi, in compagnia dei colleghi internazionali con cui venivo in contatto per lavoro e mi ritrovavo a cenare, una mia amica russa ha chiesto la lista del tè, dopo cena. Quella sera lì, chissà perché, vedendo lei, ho pensato di prendere anche io del tè. Quel tè, una miscela particolare, lo ho molto apprezzato, tanto che da quel momento in poi, ogni sera, ho assaggiato una miscela di tè diversa. Infatti in questo ristorante, in questo thè room, ho bevuto un tè fatto davvero bene ed ho scoperto che è una bevanda buonissima.
Io) Come è giunta alla scelta del nome della libreria ?
Rosella) Dal tè, fino ad arrivare al tè con i libri, lo spazio è stato breve, Quindi subito bibliothè, che è una cosa che mi era venuta in mente già due o tre anni prima di aprire. Bibliothè perché ci stava proprio, biblios e tè alla francese, perché io lo ho scoperto in Francia.
E poi io sono torinese e quindi cioccolato e dolci doc. Le eccellenze. Quindi il nome della libreria è nato dal fatto che ho messo insieme libri e tè e quindi BiblioThè poi ho aggiunto & Co, un po' perché uno dei negozi a cui mi sono ispirata è la Shakespeare & Company, di Parigi, e quindi ci stava bene & Co, e un po’ perché non ci sono solo libri e tè, ma ci sono anche i dolciumi e poi parecchie cose artigianali, artistiche, le ceramiche, piuttosto che le teiere, le porcellane inglesi, piuttosto che le mini librerie artigianali di questa artista.
Io) Come mai ha scelto la città di Milano ed in particolare questa zona di Milano e questo adorabile piccolo negozio antico ?
Rosella) Dai tempi in cui vivevo a Torino sono passati già quasi vent’anni, infatti io sono venuta a Milano circa vent’anni fa, sempre per lavoro e quindi, ora vivo qui ed ho aperto il negozio a Milano (anche a Torino il negozio ci sarebbe stato molto bene) Cercavo proprio questo tipo di negozio, antico, a Milano non è stato facile da trovare ma quando a suo tempo ho visto che esisteva un soppalco, questo mi ha conquistato.
Si tratta di un negozio di quartiere, sta bene in una città grande, ed un quartiere benestante. Deve avere, questo negozio, un nucleo forte di clienti che sono del quartiere, che sono lettori affezionati, estimatori di tè. Persone che vengono a scambiare qualche chiacchiera e così via.
Io) Oltre alle attività di vendita in questa accogliente libreria, esistono altre attività e/o eventi collegate alla stessa ?
Rosella) Quali altre attività ? Beh tante, tante. In questa libreria, innanzi tutto presentazione di libri, poi, da questa sera, ospiterò anche dei corsi, dei corsi ad hoc, per un gruppo di persone ristretto. Questa sera inizieremo con la mindful eating, con una coach professionista, che fa lo stesso mio lavoro, ma lei lo fa di professione, io oramai lo sto abbandonando, per dedicarmi al commercio . . .
Poi letture ad altra voce . . . corsi di scrittura non li vorrei alimentare, perché si scrive già troppo. E quindi vorrei che invece si leggesse.
La libreria è anche un punto di riferimento per le biblioteche milanesi, quindi le persone che vivono ovunque, però soprattutto nel quartiere, possono andare sui siti delle biblioteche milanesi, ordinare un libro e ritirarlo qui. Leggerlo a casa e poi riconsegnarlo qui. E’ un servizio che fanno le biblioteche milanesi con i punti d’appoggio che hanno accettato di fare questo servizio. Io ho accettato, è gratuito, non ci guadagno niente, però intanto vedo cosa si legge, come si legge e comunque entra gente in negozio, però soprattutto le presentazioni sono il nostro forte.
Io) Come sceglie i prodotti tipologia di the, miele cioccolato e dolci da vendere in negozio ?
Rosella) Devono essere assolutamente, fornitori che io conosco personalmente, nel senso che li conosco, visito la produzione, e devono essere piccoli. Quindi non devono avere la tentazione di diventare grandi e industriali o commerciali. Devono produrre cose artigianali, veramente naturali, quindi non usare ne conservanti ne coloranti ne additivi. Ma fare dei prodotti possibilmente originali, quindi dei prodotti, anche magari antichi, dolci che hanno una lunga storia. Cerco delle azienda uniche, familiari, che si tramandano da padre in figlio, create da persone appassionate, mi devono appassionare, il loro cioccolato deve essere straordinario, non solo buono. Perché buono si può trovare ovunque.
Quindi li scelgo così, veramente, le suore usano le erbe dell’olgiattino, poco zuccchero, c’è anche un’equilibrio nutrizionale. Prodotti piemontesi perché sono buonissimi, anche per non andare troppo lontano, ma soprattutto per proporre cose che qui non si trovano. Quindi, i prodotti non hanno codici a barre, sono venduti solo qui oppure nel negozietto dove vengono prodotti.
Io) Vorrei che dicesse a me ed ai miei lettori quali sono le qualità di thè e miele più insolite e gustose che si possono trovare qui in negozio.
Rosella) Le qualità del tè e del miele: Beh Il tè è dell’unico produttore italiano che si posiziona a livello internazionale. Esporta perfino in Inghilterra, quindi a Londra ci può trovare. Io vendo quasi tutti i tè di questo produttore. Ho scelto circa 120 miscele su quasi 400 di questa famiglia fiorentina che lavora il tè dagli anni ’60. Del 1961. Hanno fatto 60 anni di matrimonio e di azienda. La particolarità di questa produzione è data dal fatto che questo imprenditore aveva il sogno di coltivare il tè in Italia, e c’è riuscito lo scorso anno. La passione di educare il gusto degli italiani a questa bevanda che lui aveva scoperto negli anni ‘40/’50.
La caratteristica del loro tè sono le miscele. Vengono scelte delle foglie di base pregiate e poi lavorano le miscele. Il risultato di questo lavoro sono dei tè profumati, alla frutta, ai fiori, ad alcuni aromi naturali che camuffano un po' la bevanda che rimane comunque del tè. Quindi, Il tè ti da un minimo di assuefazione, ed arrivi ad ottenere i benefici del tè, perché continui a berlo. Questa è un po' la caratteristica del tè della “via del tè”.
Il miele. Il miele è solo piemontese, prodotto in una valle piccolissima del cuneese ed è una ex dentista che si è rifugiata con suo marito, in un bosco, con le api, che conosce quasi per nome, al punto tale che il marito dice “io sono geloso”.
Le conosce benissimo e le cura come se fossero delle bambine, per esempio se manca la fioritura della acacia lei prepara una soluzione zuccherina per nutrire le sue giovani api, in modo che non abbiano problemi d’inverno. Quindi è veramente una passione.
Io) Ho visto in vetrina delle bellissime mini librerie realizzate a mano, chi è che le ha create ? Le trovo meravigliose e penso che il creatore sia un vero artista.
Rosella) ,Le Mini librerie allora, le mini librerie sono una delle cose che io ospito. Mini librerie perché aveva molto a che fare con la libreria. Sono fatte artigianalmente, anche queste, tutto a mano da questa Arianna Candia che è una artigiana del quartiere ed io ogni tanto le ospito, le mostro, gliele vendo, per conto suo. Come ho fatto per altre cose, ho fatto così con i quadri acrilici di Daniela Rossi, che vive a Sanremo (che è un’artista che prima abitava in questo quartiere) Faccio così per le pietre dipinte e le candele fatte a mano di Arianna Frangenti. Ospito delle cose artigianali, molto semplici che siano allineate con la natura. Arianna Frangenti per esempio, anche lei, usa solo materiali naturali e riciclati spesse volte, quindi cose che non sono le cineserie. Questo è un po' lo spirito
Io) Oltre ai libri al thé ed ai dolciumi ho visto in vendita teiere varie arrivano solo da cina e giappone le teiere in vendita ?
Rosella) Le teiere, le teiere sono solo cina e giappone altre sono riproduzioni fatte a volte in Italia, fatte fare dalla via del thè, su disegni di teiere vecchie che non esistono più e quindi che vengono rifatte. Oppure pseudo imitazioni, fatte perché anche il pubblico meno abbiente abbia la possibilità di averle; come la teiera Salam che ha una base in porcellana e questo coperchio che ne mantiene il calore quella è l’imitazione della degren che costa moltissimo perché è realizzata in porcellana tedesca ed ha un suo valore ed è anche di design. La hanno rifatta con una forma un po' diversa, naturalmente senza marchio, però così è accessibile all’acquisto di una più vasta quantità di persone
Poi le cose veramente da distinguere sono la ceramica giapponese, sia le ciotole che i sevizi di porcellana in ceramiche giapponese, perché sono proprio fatte in giappone, arrivano in scatole di legno e sono tutti servizi di cui è impossibile ripetere il disegno perché sono colorati con l’ossido, che viene buttato sulle scodelle e quindi ogni scodella ha un disegno diverso, che è impossibile ripetere quindi sono veramente originali.
L’altra cosa sono le tazze letterarie, anche queste sono piemontesi, il produttore ed ideatore è di Mondovì sia delle tazze letterarie che delle lampade letterarie, sono tutte ispirare a frasi di scrittori conosciuti (sia italiani che stranieri) anche quelle molto originali
Poi ci sono le porcellane inglesi, che vengono tutte da Stanford, un paesino vicino a Londra a cui io ho potuto arrivare perché mio fratello vive a Londra.
Io) Come sceglie i libri da vendere nella sua libreria ed in che ordine sono esposti nel locale ?
Rosella) I libri li scelgo, come sceglierei un libro da leggere per me, stesso principio. Io vado proprio in un supermercato del libro per grossisti, per librai. Quindi io ordino su piattaforma software solo quei libri che i clienti mi chiedono. I libri che non ho e mi vengono chiesti li procuro anche in 24 ore, perché sono di solito titoli che Feltrinelli ha già in Stock. Oppure sono invece cose più particolari che vado a cercare, quindi richiedono più tempo. Devo cercarli e li cerco anche tramite una piattaforma che va a cercare libri, quindi anche usati, faccio anche servizio di caccia al libro.
Invece quelli che sono qui in negozio sono quelli che io stessa vorrei leggere. Io ho tante curiosità, tanti interessi, questi libri sono quelli che avrei comprato anche per me. Quindi finiscono per rappresentare una scelta prevalentemente femminile, questo per forza. Però, poi mi sforzo di scegliere titoli che possono interessare anche ai lettori maschi, tipo i gialli, ma soprattutto ospito delle case editrici che ho addocchiato, di cui ho quasi tutta la scelta che sono: la Keller, La 8tto Edizioni (che sono quattro signore uscite dalla Harper & Collins molto brave, che pubblicano 3,4 libri all’anno, molto curati di scrittori che vivono in paesi anglofoni) la Iperborea, Edizioni Le assassine (che sono dei gialli, anche qui c’è dietro una donna editrice, e traduttrice che sceglie due o tre giallisti da alcuni paesi stranieri, li fa tradurre in inglese, legge se è Ok fa tradurre in italiano e lo pubblica. Quindi sono anche inediti in Italia e sono i veri gialli alla Agatha Christie. Dove il fatto che il libro sia un giallo è un dettaglio, in realtà è una storia, un romanzo, è dettagliato tu sei in una città e la conosci, insomma quello che piace.
I generi sono quasi tutti rappresentati, tranne i fumetti perchè io non li leggo. Riguardo all'ordine . . i libri sono messi rigorosamente in modo disordinato. In realtà esiste una chiave di ordine che io conosco, perché altrimenti non li troverai. Siccome sono circa 2.000 titoli si può fare, altrimenti se fossero di più, non potrei permettermelo.
C’è una piccola sezione, che io chiamo sezione maschile dove si trovano gialli, noir, thriller, sport, arte diciamo quelle cose un po' più. Originali. Qui c’è psicologia, meditazione spiritualità, Giappone. montagna, viaggi e poi romanzi invece sono lì. Biografie e saghe familiari. Storia, bambini e ragazzi e poi narrativa
Io) Il Samovar che ha in negozio per fare il tè dove lo ha preso?
Rosella) Il Samovar è della via del tè, la via del tè lo vende e lo vende ai suoi negozi. Rifatto esattamente sul modello originale russo, con tanto di pomolo in ceramica, però questo è elettrico ovviamente, non si appoggia al fuoco. E con questo appunto faccio il tè ogni giorno e lo faccio assaggiare ai clienti, a chi passa, a chi a voglia di sedersi e chiacchierare. Questo in effetti è “un servizio che non si può dichiarare“, però è una sorta di assistenza sociale, perché qui si siedono anche tante persone che hanno proprio soltanto bisogno di parlare, di sfogarsi, di raccontare quello che è successo oggi, anziani che vengono, a volte abbiamo giocato a scacchi per trattenerli un po', nel primo pomeriggio, sono clienti affezionati che poi sanno che il negozio sta in piedi perché vendo delle cose, per cui vengono qui ogni volta che hanno, non so, un regalo da fare, lo comprano qui, le marmellate, i libri & C li comprano qui. Sanno che il negozio va tenuto in piedi. Però questo è un servizio non dichiarato, ma che il quartiere mi ha molto riconosciuto.
Qui è quasi una associazione culturale, nel senso che si viene, una parola buona, un sorriso, un tè, si fa una battuta e tante volte le clienti mi hanno detto “sono entrata un po' così e lei mi ha fatto tornare il sorriso, grazie”
Io) Ha qualche progetto, qualche novità in programma per il futuro della libreria ?
Rosella) Progetti ne ho tanti, il dehor adesso dovrebbe essere a mia disposizione per sempre, questa parte qui davanti, quindi mi piacerebbe sistemarlo un po' meglio.
Le presentazioni le ho già fatte fuori, sono già tre anni che le faccio fuori però vorrei sistemarlo meglio, per renderlo più fruibile. Magari per ospitare delle mostre di pittura o di foto, perché ho dei clienti che sono dei bravissimi fotografi, quindi sarebbe interessante fare delle esposizioni di fotografia monotematica. Abbiamo già fatto laboratorio di disegno, e lo rifaremo, ho due illustratrici che tengono il laboratorio di disegno per adulti. Sono bravissime, sono brave ad insegnare e partono proprio dalle basi. Adesso Infatti hanno pubblicato un libro che verrà presentato a maggio e poi, subito dopo ci saranno delle sessioni di laboratorio di disegno, di due ore, in due ore si fa un disegno. Sono proprio brave ad insegnare e poi sono molto colte, appassionate, sono illustratrici di botanica e di animali, loro. Il costo del laboratorio è ridotto 10,00 euro, mi pare.
Poi mi piacerebbe aprire una sessione al libro usato, sempre d’autore. Quindi anche avere dei libri usati, però sempre che non danneggi troppo il commercio dei libri nuovi. Anche lì sto studiando un po' quello che potrebbe essere il format.
Scegliere titoli particolari, evergreen che abbiano un senso, oppure più che evergreen libri che non si trovano più oppure che non ti sei lanciato a comprare nuovi ma che potresti comprare usati che costa un po' meno. Devo cercare di capire la formula con cui potrebbe stare in piedi un mercato dell’usato.
Vorrei sviluppare, anche un po' di più , i corsi di laboratorio artistico, rendendo attiva la parte sotto e quindi potendo farne anche in inverno e non soltanto fuori all’aperto.
Beh poi ospitiamo presentazioni di libri, tanti personaggi ed i loro libri: Francesca Ambrosoli “la figlia del giudice”, la presentazione del suo libro che dovrebbe esserci grazie a Vera Sani che è questa scrittrice molto conosciuta. Rosa Teruzzi di cui abbiamo già fissato la data, quindi, comunque anche delle presentazioni un po' di qualità di personaggi un po' noti che potrebbero essere interessanti per il pubblico, sempre del quartiere, non è che io ambisca ad attirare tutta la gente di Milano, anche perché non ci starebbe. Però abbiamo fatto anche seminari a pagamento, ecco, mi piacerebbe fare dei corsi un po' più ad hoc di letteratura, con cifre modiche diciamo sui 10,00 euro
Vi invito, quando venite a Milano, oppure se abitate già a Milano, andate a fare un giro in questa libreria unica nel suo genere. La trovate a Milano,
in Via Dezza, 50
Io ci tornerò sicuramente, appena riesco. Buona giornata e serena nuova settimana appena iniziata.