"Le Guerriere Drago" di Roberto Fontana, esperto di Tolkien autore e calligrafo.
Sinossi:
Gûlgotha, l'Adoratore dell’Abisso, e i suoi cavalcadraghi minano la pace dei regni degli Elfi, dei Nani e degli Uomini. Due dei regni degli Anardili, lo Hyarendor e il Minalzayan, sono già caduti sotto il fuoco incandescente dei draghi e nulla sembra fermare l'avanzata inesorabile dell'esercito del Nero Stregone. Molti hanno perso un genitore, un fratello o un amico per colpa delle Forze del Male, che appaiono invincibili e determinate a soggiogare ogni territorio che incontrano sul loro cammino. Eppure, forse, un modo per salvare tante vite innocenti esiste e si cela nell'antica magia elfica. Cinque – dicono le scritture – sono i prescelti che potranno sconfiggere il Male, con l’aiuto di potenti antichi talismani. Mentre i Cavalcadraghi sono determinati a impedire che i Cinque Luminosi raggiungano il tempio di Amon Aman, dove dovrebbe compiersi il miracolo, spie e traditori si nascondono in ogni dove, anche tra i consiglieri più fidati.
Recensione:
Il libro ha inizio presentando ai lettori il nero stregone Gûlgotha, l’adoratore dell’abisso. Egli ha appena concluso una terribile cerimonia sacrificale. Le vittime sono due bambini, un maschio ed una femmina. Tramite l’offerta di due cuori puri egli e’ appena riuscito ad evocare e comunicare con il demone Avakuma, nel momento massimo del sacrifico, quando parti dei cuori appena estratti dai due bambini sono state introdotte nella pietra, tutti i presenti hanno potuto sentito la voce del demone aleggiare tra le oscure volte del tempio:
“Attenti alle stelle. Non fate brillare le stelle o tutto sarà vano”.
Se le parole del messaggio del demone erano state chiare, non altrettanto lo era stato il loro senso. “non fare brillare le stelle del cielo” era sembrata un’impresa difficile, se non addirittura impossibile, perfino per Gûlgotha ed i suoi cavalcadraghi.
C’era probabilmente qualcosa che era sfuggito durante l’evocazione della profezia; oppure, mancava agli stregoni la conoscenza di qualche particolare che avrebbe potuto rendere comprensibili le parole della tenebra.
Lo stregone, sul suo trono di ossa umane, era assorto nei suoi pensieri e perplesso, ripensava a quanto appena udito, rammaricandosi di essere troppo stanco per ripetere a breve la cerimonia sacrificale. Era inoltre conscio che al momento egli fosse a corto di cuori puri da offrire al demone.
Dopo aver a lungo riflettuto, scosse la testa e si alzò, curvando le labbra in un sorriso maligno, pensava che presto la grande impresa sarebbe iniziata. Allora, sicuramente, non sarebbero mancate le vittime da poter offrire da Avakuma per onorarlo degnamente e riceverne in cambio forza e profezie. .
I più diretti collaboratori dello stregone nero sono i cavalcadraghi, cinque potenti stregoni, che, sul dorso di grossi e feroci draghi, allevati per questo scopo, percorrono il paese seminando morte e terrore, prelevando altresì giovani e giovinette da utilizzare nei loro riti sacrificali.
Da Burzdur, territorio di Gûlgotha, gli orchi cominciano però a fare sempre più puntate nel Regno vicino di Hyarendor, per le loro razzie e le razzie si fanno di giorno in giorno più pesanti. Hyarendor è un Regno umano ed il Re decide di inviare suo figlio, Ohtarion a chiedere aiuto e consiglio, presso gli elfi occidentali di Falmanor.
Dopo un viaggio più lungo e difficoltoso del solito, a causa della presenza anche in quel territorio di orchi e troll, il principe arriva nel Regno degli elfi e scopre che anche la nazione costiera degli elfi ha subito numerosi attacchi, fortunatamente tutti respinti.
Dopo pochi giorni dal suo arrivo tra gli elfi arriva la notizia del disastro avvenuto a Hyarendor e della orribile sorte toccata alla famiglia di Ohtarion. Un esercito, con due draghi al seguito, si è diretto velocemente verso la capitale del Regno ed ha facilmente avuto la meglio su ogni tentativo di resistenza.
L’esercito arrivato a destinazione ha poi invaso la capitale ed il castello Reale. Nulla hanno potuto le difese umane contro l’alito infuocato dei draghi e la ferocia dei loro nemici che, una volta entrati nella fortezza, hanno sterminato tutta la famiglia reale.
Non tutto è però perso, una piccola speranza per il ragazzo e per Hyarendor persiste: pare infatti che, non tutto il Regno sia finito nel giogo degli stregoni, c’è attiva una resistenza, localizzata nel bosco gioiello, dove non sono passate le bestiali truppe di Gûlgotha, interessate molto di più a conquistare la capitale ed il palazzo reale.
Nella foresta si sono radunati tutti i sopravvissuti, le famiglie scampate all’attacco, molti soldati dell’esercito, formando un compatto gruppo di resistenza. Sembra che la resistenza sia guidata da una giovane donna, Tavarilde.
Gûlgotha, tuttavia non si ferma. Egli, con un grande esercito composto da Troll ed Orchi, insieme ai suoi cavalcadraghi, non si accontentano di invadere Hyarendor, uno dei Regni Anardili, ma attacca anche Minalzayan, che cade a sua volta sotto il fuoco incandescente dei draghi. Nonostante il Regno umano ed il suo Rè abbiano avuto, questa volta in tempo, l’aiuto di alcuni alleati, l’arrivo di Nani e Coboldi, non basta per riuscire a fermare l’inesorabile avanzata dell’esercito del Nero Stregone.
Le forze del male sembrano davvero essere invincibili e determinate a soggiogare ogni territorio che incontrano sul loro cammino.
Tuttavia il Rè questa volta era conscio della grande possibilità di non riuscire a fermare l’avversario ed ha fatto i suoi piani per salvare quanto possibile del suo Regno e famiglia. Infatti, prima dell’invasione della Capitale, l’Erede al trono Minyatan, fugge e con lui l’esercito e tutto il popolo che riescono a fare scappare. Fugge portando con sé i tesori del Regno, tra cui 5 anelli, di cui dopo secoli non ci si ricorda più nemmeno l’uso, ma che non devono per nessun motivo cadere nelle mani di Gûlgotha.
Rimane nel castello ad affrontare gli invasori soltanto il vecchio Rè con la sua guardia personale. Per volere del padre, l’erede al trono, con la famiglia e molta gente del suo popolo scappano dal Castello Reale, all’ultimo momento, prima della disfatta definitiva, e tramite un passaggio segreto, arrivano nella foresta, da dove poi si recano dagli elfi di Falmanor, per trovare aiuto.
La strada è molto lunga e dopo giorni di cammino riescono ad entrare nel Regno degli elfi, dove incrociano la principessa, la figlia del Re degli elfi, con la sua pattuglia in esplorazione . . . . . essi li aiutano a giungere alla loro capitale e li ospitano tutti, in un modo o nell’altro, reali, membri dell’esercito e perfino civili fuggiti da Minalzayan.
La situazione appare sempre più preoccupante e l’influenza del nero mago sembra non avere limiti, il suo esercito pare invincibile, eppure, un modo per salvare tante vite innocenti esiste e si nasconde all’interno di un’antica profezia elfica, che richiede l’utilizzo della loro magia e i gioielli del pensiero.
“Cinque, dicono le scritture, sono i prescelti, che potranno sconfiggere il male, con l’aiuto di potenti antichi talismani, le stelle degli elfi, cinque anelli dotati di pietre magiche.”
Mentre i cavalcadraghi sono determinati ad impedire che i cinque luminosi raggiungano il tempio di Amon Aman, dove dovrebbe compiersi il miracolo, spie e traditori si nascondono anche tra i collaboratori più fidati.
I cinque prescelti dal fato, ovverossia i luminosi, sulle cui menti sono già sintonizzate le stelle degli elfi sono :
Minyatan di Minalzayan, Ohtarion di Hyarendor, Aryante Poldanis principessa di Falmanor, Tavarilede dell’Eryn Miriel e Bawbazir, Phazan di Sakalthani.
Riusciranno i cinque ragazzi a raggiungere sani e salvi Amon Aman? Potranno ottenere i poteri magici che gli permetteranno di fermare l’ascesa del male?
Le avventure dei nostri giovani prescelti si susseguono con un ritmo serrato e con una narrazione sapiente e coinvolgente.
Il libro, di Roberto Fontana, edito da Acar Edizioni è di un buon livello, ben rilegato, con caratteri di stampa non troppo piccoli ed una cover molto bella disegnata da Fabio Porfidia, che il Rifugio conosce ed apprezza da tempo.
Al suo interno il libro è corredato da due piantine, una interna che riguarda la topografia di due edifici particolari ed una cartina geografica dell’Azratthan che invece è esterna. Interessanti entrambe, ma ho gradito in particolare quella di migliore qualità la cartina esterna.
Il testo stampato direi che, salvo qualche problemino quà o là è prevalentemente corretto.
Ho molto apprezzato l’appendice che comprende oltre alla descrizione dei Regni, dei personaggi e degli oggetti anche glossarietti che riportano differenti termini nei vari linguaggi presenti nel territorio Azratthani – Terra dei Due Mari.
Mi è piaciuto molto lo stile di scrittura di Roberto Fontana, molto coinvolgente e pieno di bellissime descrizioni dei luoghi narrati.
Questo libro è stata una lettura che ho apprezzato molto, potrei dire ho amato e che è riuscita a trasportarmi pienamente nel mondo magico creato dall’autore.
E’ un vero peccato che trattasi, evidentemente, soltanto del primo volume di una Saga, (spero di poter essere messa in grado di leggere il seguito . . .) visto che la storia fin qui narrata propone soltanto l’inizio di una grande avventura che rimane pienamente aperta a fine libro.
Ho amato particolarmente il penultimo capitolo “La metamorfosi”, dove, finalmente, viene esplicitato nei particolari ciò che significa per i prescelti la magia elfica, ed il suo effetto su di loro.
Oltre allo stile dell’autore ho gradito molto anche i personaggi che mi sono parsi davvero buoni ed accattivanti, per non parlare della trasformazione finale causata dalla magia elfica di cui non parlo per non rovinare il piacere e la sorpresa nella lettura.
Davvero bravo l’autore ad essere stato capace di inventare un mondo, credibile, nel contesto fantasy, ma pieno di caratteristiche differenti tutte sue, linguaggi compresi.
Insomma trattasi di un libro bello e coinvolgente pieno di fantasia ed avventure che consiglio a tutti gli amanti del fantasy e dei draghi in particolare.
Concludo dicendo ancora che spero di poter leggere il seguito di questa bella storia che mi piacerebbe tanto poter seguire per intero e con il solito motto del Rifugio . . .
“Leggete, leggete tanto, ma soprattutto leggere fantasy”
Complimenti una recensione attenta e chiara che fornisce un quadro esaustivo di quello che potremo trovare leggendo questo libro che ha anche un titolo molto accattivante.
RispondiEliminaCome sai, il fantasy è il assoluto il mio genere preferito!
RispondiEliminaMi hai incuriosita moltissimo e mi hai fatto venire voglia di leggere questo libro!
Un abbraccio e buona settimana!
Nuovo post sul mio blog!
Ti aspetto da me se ti va!
http://lamammadisophia2016.blogspot.com
Interessante. Grazie Arwen. Buona giornata.
RispondiEliminasinforosa
Cara Elfa, mi piace il tuo blog per varie ragioni, la prema è che pure io ho molta fantasia se si parla delle leggende dei draghi, qui da te coi si può tuffare dentro!!!
RispondiEliminaCiao e buona settimana con un forte abbraccio e un sorriso:-)
Tomaso
Grazie Tomaso buona continuazine di settimana !
EliminaMi attira moltissimo ma ora che ho il kindle non avrei problemi nemmeno per le saghe tanto non mi occupa spazio cartaceo.
RispondiEliminaSe non lo fai già e che mi sia sfuggito mi piacerebbe se magari informi se è trovabile per e-reader. Scusa se chiedo troppo e sfacciatamente :(
Grazie comunque un abbraccio buona serata e buona settimana appena iniziata.
io adoro leggere e quindi grazie per la recensione carissima.
RispondiEliminaSono passata per portarti tutto il mio affetto in un saluto.
Grazie per l'apprezzamento del post e per la visita. Il libro mi è piaciuto davvero molto!
RispondiEliminaGrazie Roberto per essere passato e per la precisazine. Si Edvige mi spiace ma la versione £-Book di questo libro non è disponibile per scelte editoriali - come ti ha detto l'autore stesso.
Buon mercoledì e continuazione di settimana !
Io leggo abbastanza ma sono più perle cose reali, faccio fatica a leggere fantasy, anche se ci ho provato. Ciaoooo
RispondiEliminaOttima e interessante recensione.
RispondiEliminaSerena giornata.
Grazie per la visita Mirtillo, mi spiace se non ti piace il fantasy ma i gusti sono gusti e sono molto personali. Grazie anche a te Vincenzo e buona domenica a tutti !
RispondiElimina