Il mondo stà diventando un posto sempre più folle e assurdo man mano che passano gli anni. In una società in cui le notizie si finiscono per sapere più velocemente via web, ed in taluni casi solo e soltanto via web, stanno cercando un'altra volta di creare una legge contro la libertà di opinione e di idee.
E' infatti in preparazione una ennesima legge bavaglio indirizzata come sempre verso coloro che rappresentano l'anello più debole. Ossia ai blogger ed ai forum che non sono testate giornalistiche.
Stanno provando per l'ennesima volta a mettere un bavaglio alla parte più debole del web - alla faccia della libertà d'espressione.
E' stata infatti presentata una proposta bipartisan una legge contro la diffusione delle bufale in rete, le cosiddette fake-news.
Se questa proposta dovesse passare, un blog forum o sito non giornalistico che dovesse essere accusato di avere condiviso una falsa notizia rischierebbe di essere multato per cifre cospicue oltre alla reclusione.
Ma non è finita, ogni cittadino che volesse aprire un blog, sito web o forum diretto alla pubblicazione o diffusione online d’informazioni, sarà tenuto all'invio tramite posta elettronica certificata di tutte le informazioni personali (nome e cognome, domicilio e codice fiscale) alla Sezione per la stampa del tribunale. E chi ce l'ha una mail certificata ? (bisogna pagare un tot all'anno per avere una pec) io per esempio non posseggo una mail certificata, anche perchè non mi serve proprio.
Un blog non è una testata giornalistica e non lo sarà mai. Dovrebbero davvero finirla di tentare di fare passare un blog per un giornale e mettere in testa al blogger una serie enorme di obblighi e pesi. Anche economici.
Obbligo di registrazione e di rettifica entro 48 ore per tutti i blog e siti di informazione, obbligo di sorveglianza generale, o poco ci manca davvero, per i gestori dei social network e delle piattaforme di condivisione di contenuti prodotti dagli utenti, pene pecuniarie e detentive per chi pone in essere una serie di condotte descritte in modo tanto vago da riuscire ad abbracciare qualsiasi forma di reato di opinione, così come ogni forma di esercizio della libertà di manifestazione del pensiero.
Questo è il contenuto del disegno di legge qui in versione pdf
Obbligo di registrazione e di rettifica entro 48 ore per tutti i blog e siti di informazione, obbligo di sorveglianza generale, o poco ci manca davvero, per i gestori dei social network e delle piattaforme di condivisione di contenuti prodotti dagli utenti, pene pecuniarie e detentive per chi pone in essere una serie di condotte descritte in modo tanto vago da riuscire ad abbracciare qualsiasi forma di reato di opinione, così come ogni forma di esercizio della libertà di manifestazione del pensiero.
Questo è il contenuto del disegno di legge qui in versione pdf
Praticamente sarebbe la fine di moltissimi blog, i miei compresi.
La legge tra le altre cose pare avere un "testo confuso che non stabilisce neanche bene, con quali criteri definire una falsa notizia. Ok si tratta di una bozza di legge - ma non è accettabile.
La legge tra le altre cose pare avere un "testo confuso che non stabilisce neanche bene, con quali criteri definire una falsa notizia. Ok si tratta di una bozza di legge - ma non è accettabile.
In pratica stanno cercando di fare passare una legge contro la libertà di espressione per una legge il cui scopo sarebbe quello della difesa dei cittadini contro la propaganda, le bugie e l’odio in rete.
Sono previste condanne penali e civili per chi diffonde notizie “esagerate o tendenziose che riguardino dati o fatti manifestamente infondati o falsi”. E’ un passaggio del disegno di legge “Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica”
"Si segnala come queste disposizioni non possano ritenersi incompatibili con la Costituzione e specialmente con il diritto riconosciuto ad ogni cittadino dall'articolo 21 della Costituzione di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Come stabilito dalla Corte di cassazione con sentenza n. 2445 del 1956 anche tale diritto, infatti, trova un duplice inderogabile limite: nel dovere, ad esempio, di ogni cittadino di non destare pubblico allarme, di non denigrare all'estero la propria patria con notizie false, esagerate e tendenziose sulle condizioni interne; nell’esigenza dello Stato, come persona giuridica di diritto internazionale, qualunque sia il suo ordinamento politico, di tutelare il suo credito e il suo prestigio all'estero e di difendersi dall'opera nociva dei suoi cittadini."
Sono d'accordo sul fatto che anche i cittadini debbano avere degli obblighi da seguire, naturalmente. Trovo sia il minimo non destare pubblico allarme, non denigrare all'estero la propria patria con notizie false, esagerate e tendenziose sulle condizioni interne. Ma qui stiamo davvero esagerando a mio giudizio. Inoltre stanno facendo di tutta l'erba un fascio senza distinzione alcuna - basta avere un blog o un sito per essere chiamati a questi obblighi.
Bisogna vedere poi se considerano denigrazione anche quando non si è effettivamente d'accordo sul modo di agire di coloro che governano il nostro paese. Il fatto che le decisioni in Italia purtroppo vengano prese spesso pensando a favorire le persone più ricche, importanti e/o ammanicate a discapito della parte più debole della popolazione e della natura tutta, aiuta non poco a non essere d'accordo...
"Si segnala come queste disposizioni non possano ritenersi incompatibili con la Costituzione e specialmente con il diritto riconosciuto ad ogni cittadino dall'articolo 21 della Costituzione di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Come stabilito dalla Corte di cassazione con sentenza n. 2445 del 1956 anche tale diritto, infatti, trova un duplice inderogabile limite: nel dovere, ad esempio, di ogni cittadino di non destare pubblico allarme, di non denigrare all'estero la propria patria con notizie false, esagerate e tendenziose sulle condizioni interne; nell’esigenza dello Stato, come persona giuridica di diritto internazionale, qualunque sia il suo ordinamento politico, di tutelare il suo credito e il suo prestigio all'estero e di difendersi dall'opera nociva dei suoi cittadini."
Sono d'accordo sul fatto che anche i cittadini debbano avere degli obblighi da seguire, naturalmente. Trovo sia il minimo non destare pubblico allarme, non denigrare all'estero la propria patria con notizie false, esagerate e tendenziose sulle condizioni interne. Ma qui stiamo davvero esagerando a mio giudizio. Inoltre stanno facendo di tutta l'erba un fascio senza distinzione alcuna - basta avere un blog o un sito per essere chiamati a questi obblighi.
Bisogna vedere poi se considerano denigrazione anche quando non si è effettivamente d'accordo sul modo di agire di coloro che governano il nostro paese. Il fatto che le decisioni in Italia purtroppo vengano prese spesso pensando a favorire le persone più ricche, importanti e/o ammanicate a discapito della parte più debole della popolazione e della natura tutta, aiuta non poco a non essere d'accordo...
Per questo dobbiamo ringraziare la senatrice Adele Gambaro (di ALA-SCCLP) ed i 27 co-firmatari del disegno di legge, presentato in conferenza stampa al Senato il 15 febbraio, per combattere le “fake news” – meglio, “prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica.
Fonte Valiga Blu ilfattoquotidiano e Websulblog
Io non pubblico mai informazioni che non siano reali e non sono sicuramente, nè sarò mai, dalla parte di coloro che fanno disinformazione in rete e che continuano da anni e pubblicare notizie false arrivando in certi casi a dire bugie tanto gravi da giungere fino alla diffamazione di altri individui, tuttavia conto le fake-news le bugie, l'odio in rete e la propaganda ci vuole solo maggiore istruzione, più cultura, tanto senso civico e più utilizzo appropriato del cervello.
Non servono limitazioni della libertà individuale degne di una vera dittatura. Dove tutti pagano per le azioni compiute da pochi.
Molti esperti del web si sono già scagliati contro la legge. In nessuna parte del mondo bisogna registrare un blog (esclusi i regimi dittatoriali), poiché non possono essere considerati come testate giornalistiche, che prendono soldi pubblici e che posseggono una redazione composta da più persone.
P.S. IMPORTANTE
Se siete contro il DDL Gambaro firmate questa petizione su Change org, io lo ho fatto nei giorni scorsi
P.S. IMPORTANTE
Se siete contro il DDL Gambaro firmate questa petizione su Change org, io lo ho fatto nei giorni scorsi
Per maggiori informazioni sulla questione:
Valigia Blu Il fatto quotidiano 1 il fatto quotidiano 2 Websulblog