Sinossi:
L'unica cosa Che Alizée ricorda di sé, quando a cinque anni si ritrova sola in un vicolo sotto la pioggia, è Il proprio nome. Viene accolta da una coppia adottiva che la aiuta a crescere e a ricostruirsi una nuova vita senza sapere da dove venga e chi siano i suoi veri genitori.
Ma Quando, una volta adulta, mentre si sta recando a un colloquio di lavoro viene aggredita da una creatura mostruosa che sembra l'incarnazione del diavolo e sanguina fiamme, è difesa a colpi di balestra da un misterioso ragazzo dagli occhi blu elettrico che pur salvandole la vita La tratta con inspiegabile disprezzo, dovrà imparare a fare i conti con quel passato di cui non ha memoria, che tutto un un tratto pare più Importante della sua stessa vita.
Ma Quando, una volta adulta, mentre si sta recando a un colloquio di lavoro viene aggredita da una creatura mostruosa che sembra l'incarnazione del diavolo e sanguina fiamme, è difesa a colpi di balestra da un misterioso ragazzo dagli occhi blu elettrico che pur salvandole la vita La tratta con inspiegabile disprezzo, dovrà imparare a fare i conti con quel passato di cui non ha memoria, che tutto un un tratto pare più Importante della sua stessa vita.
Recensione:
Eccomi
a parlarvi per la seconda vola di un piccolo lavoro/racconto di Chiara Zanini
“Alizée”, pubblicato da Wizards & Blackholes. Una storia fantasy che
confina con il giallo visto che la protagonista non ricorda nulla di sè stessa.
Una
ragazza si trova a vagare, sola per le vie della città, durante una notte di
pioggia. Essa non ricorda nulla di sé stessa, eccetto il suo nome “Alizée”.
Incontra
una strana creatura dall’atteggiamento materno che la abbraccia, la consola, la
salva e la porta via con se ….. diventando per lei come una madre.
Sono
passati molti anni da quel momento ma Alizée vive ancora con quella che per lei
è diventata sua madre, la persona che la ha salvata quando aveva cinque anni.
La
ragazza deve andare ad un colloquio di lavoro, ma si accorge di essere seguita.
C’è un grosso uomo, alto quasi due metri, che non la perde d’occhio un momento.
Un uomo solitario, vestito di pelle nera da capo a piedi, con dei capelli
bluastri e gli occhi azzurri.
Alizée
cerca di scappare a quest’uomo, perché si accorge che lui le è sempre più
vicino.
Quando
l’uomo le rivolge la parola la ragazza si rende conto 1° che il suo inseguitore
ha una bellissima, profonda voce, sebbene più giovane di quanto lei avrebbe
pensato e 2° che la stessa voce che per un certo verso la attrae è carica di
disprezzo nei suoi confronti.
Dopo
essersi così liberata di lui, la ragazza fugge ma finisce per imbattersi in
qualcosa di perfino peggiore. Una creatura che assomiglia ad un diavolo, la
quale per prima cosa la afferra per i capelli e la costringe ad inginocchiarsi.
Il suo nuovo agressore più che un uomo sembra una brestia. La creatura presenta
una pelle coriacea, occhi colore del rubino ed un paio di corna nere.
La
ragazza viene aggredita dal diavolo con un coltello fino a farle uscire un
rivolo di sangue ma, per fortuna arriva il tipo dagli occhi blu che spara alla
creatura con una balestra, cosa che le salva la vita.
Qualche
momento dopo lo sparo, la vittima del quadrello torna umana, appare un uomo
davanti a lei al posto del diavolo ……. un biondino magro.
Il
tipo dagli occhi azzurri, la avverte subito che non è finita, e che deve andare
con lui per essere al sicuro.
Alizée
non riesce a capire quello che stà succedendo, la qual cosa sembra fare
arrabbiare l’uomo che si sente preso in giro.
Soltanto
quando lei lo guarda sempre più stupefatta dall’accaduto, allora egli sembra
ammorbidirsi. Lei lo sente adirato ma con una strana nota addolorata nella voce
e negli occhi.
Alizée,
conciata dopo il doppio incontro, senza scarpe, con le calze smagliate fino al
ginocchio e la giacca ridotta a brandelli, si rende conto che non può più
recarsi al suo colloquio di lavoro, in quello stato e decide quindi di seguire
lo sconosciuto che sembra saperne molto più di lei ed in fondo le ha appena
salvato la vita.
In
macchina, durante il tragitto l’unica cosa che riesce a saper la ragazza è il
nome del suo bel salvatore “Rahel”
L’uomo
la porta a casa sua e qui Alizée viene a sapere di avere un altro nome e che
Alizée è il nome che lei stessa ha scelto di darsi quando ha lasciato il suo
mondo. Infatti lei e Rahel vengono dallo stesso mondo, lei è la guida del suo
popolo, la Sacerdotessa della Luce e lui è il suo protettore, colui che ha
giurato di proteggerla ad ogni costo.
Il
fatto è che lei continua a non ricordare nulla della sua vita prima
dell’incontro con quella che è poi diventata come una madre.
Anche
questo racconto lungo di Chiara Zanini, come il primo che ho letto mesi fa, lo
ho trovato simpatico, gradevole e fantasioso.
Atmosfera
curiosa, storia intrigante e di velocissima lettura.
Il
fatto che la storia sia un fantasy quasi giallo, per via della mancanza di
ricordi della protagonista è il punto forte della costruzione dell’avventura.
Alizée non conosce nulla di sé stessa, nulla prima dei suoi 5 anni e nulla
della sua vita precedente. Questo crea una certa qual attrazione ed una
curiosità nel lettore che viene presto a trovarsi a girovagare e curiosare nel
passato della protagonista.
Che
rapporti ci sono stati tra lei e Rahel ? Perché lei ha lasciato il loro mondo
di origine, non volendo tenere alcun ricordo del suo passato ? Che errore ha
commesso ?
Gradevole
storia e lettura veloce, Romanzo breve che mi pare scritto dall’autrice con un
tocco di grazia e di passione.
Una
storia costruita con abilità e maestria. Per
la seconda vola promuovo lo stile narrativo della Zanini e la sua capacità di
coinvolgere il lettore.