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martedì 27 settembre 2011

La Lingua degli Elfi

La lingua elfica - fonte Wikipedia:

Una lingua elfica è una lingua parlata dagli Elfi.
Nell'universo immaginario creato da J.R.R. Tolkien, gli Elfi parlano diversi linguaggi:
I principali sono comunque il Quenya e il Sindarin (si veda la lista di linguaggi di Arda).

I linguaggi di Arda sono lingue artificiali inventate da J.R.R. Tolkien e usate nei suoi libri fantasy ambientati nell'universo immaginario di Arda: Lo Hobbit (The Hobbit), Il Signore degli Anelli (The Lord of the Rings) e Il Silmarillion (The Silmarillion). Sono importanti come ispirazione e punto di partenza per le storie e gli eventi della Terra di Mezzo e come metodo per dare realismo linguistico e profondità ai nomi ed alle parole usati generalmente nel fantasy e nelle storie di fantascienza (alcuni di questi linguaggi sono stati usati infatti anche da altri autori per i propri libri). I più complessi, come il Quenya, dimostrano quale sia il genio di un autore che ha avuto la capacità di inventare lingue e di crearne la grammatica, nonché di fornirle anche, ed in alcuni casi ampiamente, di una letteratura.


 Un vizio segreto 

Tra gli inusuali hobby di Tolkien bisogna infatti ricordare ciò che descrisse nel suo saggio Il vizio segreto (A Secret Vice, pubblicato nella raccolta Il medioevo e il fantastico), ovvero l'invenzione di nuovi linguaggi.
Tutto ebbe inizio quando il giovane Tolkien ascoltò per caso un gruppo di ragazzi parlare in animalico (o animalese), un linguaggio-gioco che si serviva esclusivamente di nomi di animali e numeri per comunicare qualsiasi tipo di informazione: ad esempio «cane usignolo picchio quaranta» poteva voler dire "tu sei un somaro". Successivamente l'animalico venne dimenticato e sostituito da un nuovo idioma: il Nevbosh, che storpiava in maniera irriconoscibile le parole inglesi sostituendole in alcuni casi con altre latine o francesi. Da allora l'interesse di Tolkien per le lingue non fece che aumentare. Nel suo saggio Inglese e gallese Tolkien ricorda il giorno in cui per la prima volta vide su una lapide le parole Adeiladwyd 1887 ("costruito nel 1887") e se ne innamorò. Il gallese divenne una fonte inesauribile di bei suoni e perfette costruzioni grammaticali, un linguaggio melodioso a cui poter attingere per le sue future invenzioni linguistiche. Infatti dopo il gallese venne il finnico (suomi), e prima di esso il greco e l'italiano (il francese invece, da sempre considerato un bel linguaggio, non gli diede mai le stesse sensazioni), e l'immaginazione prese il sopravvento.
Bisogna infine ricordare che lo stesso Tolkien, scrisse in una delle sue lettere che «Nessuno mi crede quando dico che il mio lungo libro (Il Signore degli Anelli) è un tentativo di creare un mondo in cui una forma di linguaggio accettabile dal mio personale senso estetico possa sembrare reale. Ma è vero». Le storie della Terra di Mezzo erano quindi servite unicamente a dare una collocazione (seppur fittizia) alle parole dei suoi linguaggi, e non era stato il contrario.

  1. Lingue elfiche:
  2. Linguaggi umani (tutti mostrano influenze dall'Avarin così come il Khuzdul):
  3. La lingua segreta dei Nani:
  4. Linguaggi degli Ent:
  5. Linguaggi degli Ainur (Valar e Maiar)

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