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lunedì 27 settembre 2021

Quale è la vera essenza di una persona ?

Ciao Amici del Rifugio, eccomi qui di ritorno a proporvi temi che io trovo molto interessanti.
In questi ultimi tempi, forse grazie ai problemi che sto vivendo, forse a causa della pandemia ancora in corso sto facendo una serie di pensieri profondi, direi quasi filosofici su quale è il significato della vita ? Che cosa è ciò che rende una persona soddisfatta di se e della propria vita? 
Il fatto che coloro che ci circondano dimostrino rispetto e amicizia nei nostri confronti ? Oppure il fatto di essere pienamente coscienti del proprio reale valore ?
O ancora avere un lavoro che permetta una sorta di realizzazione personale all'individuo ?  

Non tutti sono sempre coscienti di quale sia la propria vera essenza ed il proprio valore e la società dell'apparenza in cui viviamo tutti non ci aiuta certo ad andare in questa direzione.
Inoltre non è nemmeno facilissimo sapere chi siamo noi veramente, quale è la nostra vera personalità la nostra essenza primaria. Noi chi siamo davvero?
Siamo la persona che siamo, quella che vorremmo essere od ancora tendiamo ad essere quella che gli altri si aspettano da noi oppure quella che gli altri vedono in noi ? Tutte queste appena nominate sono immagini anche molto divergenti l'una dall'altra di una stessa persona.
Questo trovo sia un bel dilemma - probabilmente il nostro vero essere diventa alla fin della fiera una sorta di remix di tutte questa immagini o etichette che la società tende ad applicare ancora oggi anche alle persone.
 

Io personalmente per una serie di motivi credo, in fondo al cuore, di non essere a tutt'oggi pienamente in grado di rendere giustizia al mio reale valore, non credo abbastanza in me stessa e questo a causa del mio passato, probabilmente sia familiare che ancor di più lavorativo.

Che impressione dò io all'esterno ad una persona che non conoscendomi personalmente mi incontra in una occasione qualsiasi ?
Sembro una persona dominante, imperiosa, sicura di se, oppure sembro un cucciolo indifeso, io credo di non essere in grado di dirlo. Può anche darsi che dipenda dalle diverse circostanze e momenti. Rimane il fatto che vorrei sapere quale è l'immagine che rifletto e mando alle altre persone, cosa  vedono di me, come mi vedono ? 
 

Ed io,  come vedo me stessa ? A volte sono sicura di me e sperimentatrice, altre volte invece mi vedo impaurita, senza forza e con una sorta di blocco che mi impedisce di dimostrare a pieno il mio valore. 
In passato, in campo lavorativo, sono sempre stata sfortunata ed ho lavorato in posti dove il mio lavoro è stato considerato troppo poco, pagato non abbastanza ed in alcuni casi addirittura bistrattato.
Mi rendo benissimo conto che il mio non è l'unico caso e che ci sono al mondo, situazioni anche peggiori di quelle in cui io ho lavorato.
In famiglia, forse anche per il fatto che io sono la figlia minore, sono stata considerata un pò quella che dice cavolate, che parla senza sapere bene ciò che dice, quella che si può sempre correggere. Devo dire che questa cosa mi è sempre pesata, ed ora è diventata davvero insopportabile.
Sono pienamente cosciente che la mia famiglia mi ama, come io amo i miei famigliari, profondamente  ma a volte mi trattano, anche oggi, come fossi una 15/20 enne un pò scemotta, senza nemmeno rendersene ben conto.

Perchè si tende, forse involontariamente, a dare al mondo una idea di se diversa dal se reale ? Perchè la società ci impone certi cliché di "persona per bene" che comportano l'annullamento a volte della nostra reale essenza e del nostro valore ? 

La differenza tra quello che siamo, quello che vorremmo essere e quello che vedono di noi le altre persone è uno dei temi più spesso utilizzati dagli scrittori nei loro racconti o nei loro libri, in quanto si tratta di un tema che riflette l'interesse universale.

Si può scientemente, di punto in bianco, all'improvviso cambiare vita ed iniziare a vivere la vita che vorremmo, quella che meritiamo ?

A volte, con molta fortuna, ed in presenza anche di una certa quantità di denaro (il dio denaro) ma soprattutto avendone l'opportunità si può anche fare. Ma è l'opportunità che risulta rara da ottenere e poi ci deve essere la disponibilità economica per poterlo fare.

Spero che il tema di oggi possa appassionare anche voi, amici e follower del Rifugio. Voi che mi conoscete quasi tutti soltanto per quanto scrivo da tanti anni on-line, come mi vedere come vi appaio ? Vi prego di dirmelo nel vostro commento. Esclusi gli eventuali insulti di passanti o le mancanze di rispetto i commenti saranno tutti pubblicati, eccetto i commenti anonimi che sono bannati dal tempo nel mio blog.

Come è la vostra vita, non intendo quella reale ma quella che vive nella vostra testa, nella vostra immaginazione ? Quali sono i desideri esistenziali che vivono in voi ?


Fatemi sapere che ne pensate di questo post un pò diverso e se volete farmi un piacere datemi anche le risposte alle domande che vi ho posto. Questa è una indagine ufficiale.
Un saluto a tutti, amici, buon lunedì e serena nuova settimana appena iniziata. Che la fantasia sia sempre con voi.

24 commenti:

  1. Ecco uno di quei post introspettivi che tanto mi affascinano, e che spesso piazzo in bacheca anche io..pieni di domande e punti interrogativi, perché la vita è un punto interrogativo in fondo. Chi siamo, chi crediamo di essere, quale lato mostriamo agli altri. Tanti fingono, non c'è dubbio, fingono con loro, fingono con noi, deludono anche loro stessi probabilmente. Perché non sanno aprirsi. Soprattutto con loro stessi. Io sono convinto che capire intanto da noi i nostri limiti reali e le nostre mancanze, apre decisamente verso gli altri, verso un rapporto meno ipocrita. Disegnare una vita fasulla però, anche con l'aiuto di mezzi come i social in genere, che permettono di infiocchettare molto, sia davvero deleterio. La mia vita la racconto a carte scoperte, anche se spesso certi risvolti li tengo per me, come in questi ultimi mesi, ma alcuni eventi credo vadano prima somatizzati, l'importante è mostrarsi per quello che siamo, e mostrare i desideri, ma anche le delusioni, che non mancano mai. Si può cambiare vita di punto in bianco? Io l'ho fatto letteralmente più volte, e la quiete l'ho raggiunta tardi. Ma sono contento di essermela vissuta sempre con l'effervescenza, la curiosità, la passione..tutta roba che mi anima anche ora. E chissenefrega delle batoste, delle illusioni, degli errori. Fanno parte della vita. Una vita in cui siamo, una in cui ci percepiamo, una in cui ci percepiscono gli altri. L'ideale è che coincidano, o che perlomeno dove le zone d'ombra siano rilevabili e mai del tutto nascoste. Prendere e prendersi in giro è il peggiore dei difetti. Credo. Un abbraccio alla splendida Arwen che sei, animata da mondi fantastici!

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    1. Grazie per essere passato al Rifugio Franco, grazie per le risposte e per il tuo interessante commento. Hai ragione la vita è un punto interrogativo, troppo spesso con sotto qualche problema. Sicuramente fingere e disegnarsi una vita fasulla è la cosa più sbaglaita di tutte. Eppure troppo spesso quasi tutti fingiamo nella vita di oggi - ma avere addirittura una vita completamente fasulla è il peggiore errore. Trovo che la passione, l'effervescenza e la curiosità debbano essere considerate caratteristiche fondamentali nella vita di tutti, necessarie per vivere meglio. Per cambiare la propria vita di punto in bianco credo sia necessario volerlo molto, averne l'opportunità e seguire la propria propensione. Ricambio l'abbraccio e ti auguro buona settimana e migliore autunno appena iniziato

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  2. Cara Arwen ma ci credi che ho scritto tutto il commento e Google mi ha cancellato tutto ??? !! Ora riprovo.

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    1. Cara Mirti, grazie per essere passata qui al Rifugio e per i tuoi commenti, C'erano tutti e tre !

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  3. Io sono sempre stata una persona timida, solitaria, insicura nei rapporti con gli altri e ciò mi ha condizionato la vita. Ho sempre fatto fatica a farmi valere, a farmi notare, ovviamente chi ha un carattere come il mio, passa un p in secondo piano, quasi nascosta . Ho fatto fatica nelle amicizie , negli affetti, nel lavoro, non venivo considerata per quello che ero, risaltavano solo le persone sicure di se, spigliate, estroverse. Solo col passare degli anni, ho acquisito molta più fiducia in me stesse e ho capito quali erano le mie possibilità. Ho imparato anche a giudicare gli altri per ciò che sono realmente e a dare loro il giusto valore, indipendentemente da ciò che appare ! Io sono sempre stata me stessa, non ho mai finto, Sono me stessa con i miei pregi e con le mie tante debolezze.

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    1. Grazie cara Mirti per essere passata a trovarmi qui al Rifugio e per i tuoi bei commenti. Per certi versi noi due siamo molto simili. Oramai, nonostante il mio cervello sia più giovane della mia età anagrafica, non sono più una giovincella, quest'anno ho compiuto 55 anni. Anche io sono sempre stata timida, non nel fare amicize, stranamente ma le vere amicizie sono state poche e durature. Molti pseudo amici mi hanno sfruttato quando avevano problemi (sono sempre stata una buona ascoltatrice capace di dare consigli utili) Ora ho più equilibrio di una volta riesco a vedere meglio ed a giudicare gli altri con giustiza, e soltanto per capire che genere di persone ho davanti. Non ho mai finto questo è uno dei miei difetti forse, sono sempre apparsa per quella che ero, anche in campo lavorativo e questo mi ha causato problemi, specie in ufficio. Ma trovo sia molto meglio così, piuttosto che mentire a se stessi ed agli altri. Un abbraccio grande, buon lunedì pomeriggio, serena nuova settimana e migliore autunno appena iniziato

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  4. Sono stata un'insegnante, ho fatto la mia lunga carriera, sono andata in pensione, di questo ne sono fiera. Ora mi sento una persona abbastanza serena, l'ansia che mi ha sempre accompagnata , ha lasciato il posto a una relativa tranquillità. Ho delle care amiche,che mi stimano e hanno fiducia in me. Come mi vedono gli altri non conta più,ora mi sento libera di essere ciò che sono e di non dover più dimostrare nulla a nessuno. Sul blog parlo solo di cose piacevoli, i problemi li tengo per me. Come vedo te ? Io ti credevo molto giovane, forse per la tua passione per il fantasy , poi da alcuni tuoi commenti, ho capito che non è proprio così . Ti ammiro per la tua passione per la lettura dei fantasy e per la tua capacità di analisi . Un caro saluto.

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  5. Io invece con il lavoro ho avuto sfortuna, ho fatto molte tipologie di lavoro, anche Call Center e quasi sempre con contratti sostitutivi di quello vero di lavoro. Li ho provati tutti negli anni. Ritenuta d'acconto - Contratto Coordinato e Continuativo - Contratto a Progetto e probabilmente anche altre tipologie. Non ho mai considerato troppo importante quello che pensavano gli altri di me, a parte alcune persone specifiche a cui tenevo. Tendo anche io a tenermi per me i problemi ed a non parlarne troppo nel blog, anche perchè il blog è un mondo fatato, solo ultimamente, grazie a quanto è successo ci sono stati alcuni post più "pesanti" anche se mai davvero tali. Grazie per il tuo apprezzamento e le tue parole un saluto grande ed un bacione

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  6. Sì, un pò siamo simili !! Grazie a te. Ricambio il bacione.

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  7. Cara Arwen hai fatto un post bellissimo e pieno zeppo di riflessioni, su cui tutti prima o poi ci soffermiamo almeno una volta nella vita.
    Personalmente devo affermare che più sono andata avanti nella vita e meno mi è importato di come gli altri mi vedevano, mi vedono. Se tu sapessi quante volte mi sono fatta e mi faccio le tue stesse domande sul significato della vita, ho la fortuna della fede in quel Signore a cui mi rivolgo in ogni situazione e bisogno, penso che sia davvero Lui il fil Rouge della mia vita, più ancora della mia famiglia di origine e di quella che ho formato. Ciao Arwen, tu per me sei una bella persona.
    sinforosa

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    1. Grazie cara Sinforosa, io come mi pare di avere già detto a Mirti non sono mai stata una persona che si sofferma troppo su quello che gli altri pensano di lei, a parte eccezioni di persone particolari a cui tengo davvero. Con gli anni poi questa cosa è ulteriormente andata avanti, mi interessa molto poco, direi per niente quello che gli altri pensano di me, tuttavia non sempre questo mi ha aiutato ! Io credo in Dio, in qualcosa di superiore che ha creato il mondo e le sue creature ma non credo purtroppo nella chiesa e non sono praticante, forse se lo fossi nei momenti di crisi la fede potrebbe essermi di aiuto, ma io non la ho più da anni, se mai ne ho avuta una vera. Grazie per il tuo giudizio e buona continuazione di settimana

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  8. Bisogna sempre essere se stessi, senza farsi condizionare dai pensieri altrui. Viviamo in un modo dove è facile giudicare gli altri, ma pochi pensano a porsi delle domande a se stessi.
    Sereno giorno

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    1. Io cerco di essere sempre me stessa Vincenzo lo sono nella stramaggioranza dei casi, ma non sempre questo mi è stato d'aiuto. Comunque sono sicuramente d'accordo con te. Buona continuazione di settimana

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  9. Carissima, molte domande ma, l'unica che può darsi una risposta sei tu. Io personalmente come anche altri credo, posso darti sulla base di quanto ti conosco e quello che scrivi con la mia visuale di come ti posso vedere io ma non sarà mai una conferma perchè ognuno vede le cose dal suo punto di vista ed è difficile mettersi nei panni degli altri per avere forse una risposta neutra. Certo, senz'altro le esperienze del tuo lavoro e di conseguenza della famiglia hanno dato la loro impronta anche perchè forse la tua giovane età alla ricerca di un IO o un certo qualcosa è stato deviato dalle circostanze della vita e quindi una risposta lineare non ti è pervenuta. Però oggi, hai capito, ne sei consapevole e di conseguenza puoi senz'altro vivere con una maggior leggerezza però devi guardare avanti e mai alle porte dietro che nel frattempo si sono chiuse: ormai il passato è, sarà, non si cambia si può solo modificare in avanti nella continuazione della vita.
    Da parte mia, non ho rimpianti ho fatto quello che in quel momento ritenevo giusto consapevole che quello che avrei desiderato fare (non essere) era, dato il periodo e le possibilità in tutti i sensi impossibile. Dovevo solo trarre da quello che mi si presentava il meglio per me seguendo il mio istinto. Certo, errori di valutazione li ho fatti come li facciamo tutti, però si possono migliorare nelle prossime occasioni ma mai rimpiangerli non serve a nulla solo a farsi l'amaro in bocca e rischiare di non vedere quanto di buono ci si apre davanti. Argomento di molte sfacettature che ha bisogno di essere ponderato, senza mai avere una conclusione definitiva perchè ci sono sempre altre domande che sorgono per cui diciamo.... senza fine serve solo a far capire al meglio la scelta che possiamo fare su quanto ci si presenta davanti con le circostanze del momento e le sue varianti. Un abbraccio e buona continuazione di settimana.

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    1. Cara Edvige, grazie per la tua visita ed il tuo commento. Dici ad un certo punto "quello che avrei desiderato fare (non essere) era, dato il periodo e le possibilità in tutti i sensi impossibile. Dovevo solo trarre da quello che mi si presentava il meglio per me seguendo il mio istinto." hai ragione, anche io stò cercando di farlo ma il periodo che già era critico è ulteriormente peggiorato a causa della pandemia sia per questioni lavorative che personali e private. Sicuramente cerco di non guardare mai indietro perchè non serve a nulla ed è forviante. Un saluto ed abbaraccio grande

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  10. Sono quesiti molto importanti, profondi, di quelli a cui non si può pensare di volata. Richiedono riflessioni approfondite.
    Le tue mi sembrano molto belle. Credo che ciascuno debba trovare il suo senso della vita e che dunque sia differente per ognuno di noi. Buon martedì.

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    1. Grazie Dama Bianca, per essere passata qui al Rifugio e per il tuo commento. Soprattutto grazie per l'apprezzamento che hai espresso per le riflessioni che ho voluto mettere in questo post. Buona continuazione di settimana

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  11. Io sono capitata qui seguendo un filo dipanatosi tra altri blog, perciò non ti conosco e non posso esprimere un giudizio sull'immagine che dai di te.
    Ma volevo dirti che mi hai ricordato il dilemma pirandelliano di "Uno, nessuno e centomila". Siamo la maschera che indossiamo in faccia agli altri. E loro ci riflettono ciò che decidiamo di indossare in quel momento. E chi crea la maschera, all'inizio, loro o noi stessi? Forse semplicemente si crea da sé, nello spazio di quell'interazione, guidata dai delicatissimi equilibri che si creano con di un tono di voce che cambia, una espressione facciale inaspettata, un gesto, una parola scelta al posto di un altro. Et voilà, oggi siamo quello che è stato intessuto in passato.
    Penso al rapporto che hai con la tua famiglia (ti assicuro che per molto tempo sono stata "trattata" come te dai miei stessi familiari, al netto dell'amore che hanno per me). Sei sicura che alla delicata tessitura di quella maschera tu non abbia contribuito?
    Io stessa, qui e sul mio blog, ho scelto di mostrare un lato di me che non mostro mai a chi conosco. Un lato un po' rabbioso, a dire la verità, ma tant'è. Eppure, tra un commento altrui e una riflessione, la tessitura di quella maschera sta cambiando.
    Ti lascio un sorriso. :)

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    1. Grazie per essere passata qui al Rifugio e per il tuo commento. Benvenuta nel mio blog, le occhiaie di gg, spero vorrai diventarne follower. Io ora seguo il tuo blog. Non avevo pensato a Pirandello ma il senso è sicuramente quello. Credo che la maschera in certi contesti sia una esigenza di altri che alla fine si è costretti a seguire, per essere adatti al contesto in cui si è costretti a lavorare o vivere. Sicuramente noi siamo quello che si è intessuto in passato. Solo che non tutto ciò che è stato intessuto è stato creato da noi stessi. Riguardo al rapporto con la famiglia ed alla creazione di un certo tipo di rapporto, non sono sicura al 100% di non avere contribuito alla tessitura di questa maschera, ma se lo ho fatto lo ho fatto in anni passati, non si rimane eternamente la persona che si era a 15/20 anni, si cambia e matura, Invece famigliari, sorelle e genitori inevitabilmente continuano a vederti come eri in passato e si comportano sempre, senza nemmeno farci troppa attenzione, nel medesimo modo. Un saluto, ricambio il sorriso e ti auguro una serena continuazione di settimana e di autunno

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    2. Grazie, le occhiaie di g.g. per il follow-back lasciato al Rifugio

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  12. Credo che ciascuno di noi sia largamente, chi più chi meno, sfaccettato e la sua vera essenza sia l'aspetto o alcuni aspetti del suo essere che sono e risultano essere predominanti. La vera difficoltà è saper essere se stessi al punto tale da poter riuscire a fare in modo di venire percepito proprio per quello che sei e che quindi vuoi che gli altri riconoscano in te. Non è un percorso facile ma va fatto se si vuole arrivare a tale risultato. È difficile proprio per le domande che tu poni e che poi sono invece gli ostacoli che ci sono e che vogliono impedirti di mostrare te stesso anche agli altri. Il segreto sta nel fregarsene di come gli altri potrebbero solo vedendoti ad un primo sguardo, pensare o voler pensare di te ma essere coerentemente e decisamente se stessi sempre in modo che se non tutti, una larga maggioranza, saprà sempre riconoscerti e vedere in te quello che anche tu vedi. Spero di essere stato esaustivo e di essere stato d'aiuto per le risposte che ho dato al tuo interessantissimo post.

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    1. Grazie Daniele per essere passato al Rifugio e per il tuo interessante commento. Sicuramente io non sono per niente, per natura, una persona che mente e/o che cerca di apparire per quella che non è, anzi. Certo non è facile essere sempre se stessi in ogni circostanza della vita, visto anche quanto la società cerca di sviare. Tu dici "La vera difficoltà è saper essere se stessi al punto tale da poter riuscire a fare in modo di venire percepito proprio per quello che sei e che quindi vuoi che gli altri riconoscano in te" verrissimo ma non è un percorso così immediato e facile. Buona continuazione di settimana e di autunno

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  13. Ciao sai ultimamente non mi pongo domande, non so poi le risposte. So solo che la vita è un punto interrogativo, un punto di domanda. In un attimo può cambiare tutto, i sogni, i progetti svaniscono. Nella vita non va bene fingere, bisogna essere sempre se stessi. A un certo punto ti puoi trovare in un mondo diverso, di dover cambiare le tue abitudini, ti vedi il mondo crollare addosso, ma bisogna cercare di essere forti, di non mollare ma di andare sempre avanti. Puoi fare errori, mai perdere la fiducia in se stessi- Non pensare al giudizio degli altri, bisogna essere liberi di essere ciò che sono.

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    1. E' si Robby la penso anche io così, personalmente, io non sono una persona che finge e nemmeno una di quelle che si preoccupa troppo di ciò che gli altri pensano di me (a meno si tratti di persone particolari a cui tengo) cerco di essere sempore me stessa ma temo che tutti, in alcune situazioni, senza rendersene ben conto, indossino una maschera, quella che la società ci suggerisce. Grazie del tuo passaggio al Rifugio e del commento buon mese di ottobre

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