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giovedì 22 settembre 2016

Recensione Libro "Il Piccolo Popolo e il Pianeta Terra"

Eccomi giunta al momento delle recensioni.
Questa è la prima scritta sui libri letti questa estate . . . . . .

Si tratta di "Il Piccolo Popolo e il Pianeta Terra" di Emanuele Corocher


Sinossi:

Il giovane Giuseppe trascorre un periodo di convalescenza presso gli zii che vivono in un paesino ai piedi di un bosco sul mar Ionio. In questo paesaggio idilliaco verrà spesso raggiunto dai parenti e avrà occasione di conoscere nuovi amici multietnici, con i quali darà inizio ad una nuova “Era solidale”. Si formerà una compagnia di giovani dalla fervida fantasia e dotati degli “occhi giusti” che vivrà numerose avventure, come l’incontro con lo gnomo Chicco e il Piccolo Popolo.
Il giuramento di aiutarsi reciprocamente sancirà l'inizio della salvezza della Terra, con tutto ciò che contiene. Chicco riconosce in loro l'adempimento di un’antica Profezia Elfica che porterà tutte le razze conosciute e sconosciute a convivere pacificamente. Catapultati in un mondo magico bisognoso d'aiuto per la crescente malvagità, non si sottraggono al destino che li vedrà artefici del ricongiungimento totale fra Elfi, Fate, Nani e Folletti. Molte capacità perse dagli umani possono ora essere riconquistate. L'immaginazione, la telepatia e la serenità saranno patrimonio dei personaggi di questo racconto.
Chicco, Rosa, Zac con altri indimenticabili narratori ripercorrono gli eventi storici a ritroso fino a Nimrod e Babele. Indicano due mondi paralleli: quello degli uomini ormai sull'orlo dell'autodistruzione e quello dei “Cieli”, depositari della saggezza necessaria a rimettere tutto apposto. Le persone coinvolte responsabilmente in questa storia sono normali, hanno poteri interiori, doti, sentimenti e debolezze comuni.
L'eterna guerra fra il Bene e il Male ha dato origine a miti e leggende che verranno ripercorsi, arricchendo la conoscenza culturale del lettore.
Il romanzo dosa sapientemente situazioni reali e problematiche quotidiane con momenti fantastici e poetici. Intrecciando sogni e sentimenti, innamoramenti e avventure, regala un delicato sguardo al mondo del fantastico che sa incuriosire persino i più reticenti.
Non ci può essere progresso lasciando indietro qualche individuo, di qualsiasi razza esso sia. Nelle persone “diverse o sconosciute” c’è la cultura che ci completa.
In ogni civiltà, si è sviluppata una rispettabile forma di spiritualità che però non deve mai scivolare nell’integralismo, come spiega la fata Rosa. 
L’umiltà e l’amore dimostrato dal Piccolo Popolo aiuterà alla riflessione ogni lettore. Mescolando elementi fantastici a importanti temi ambientali e storici, tramite la campana nazista che si rivela essere una macchina del tempo, il lettore potrà viaggiare a ritroso nelle epoche. Un viaggio che sarà sia dentro che fuori di noi.

Recensione: 

Questo libro è facilmente definibile un fantasy, ecologico e filosofico ambientato in Italia, ma il libro non porta il lettore esattamente dove egli pensava. La trama iniziale è infatti piuttosto semplice (ma continua ad articolarsi fino a raccontare di viaggi del tempo e raggi della morte) Insomma la storia viene man mano molto cambiata e complicata da eventi ed accadimenti anche storico/religiosi. 


Il diciottenne Giuseppe, fortemente influenzato, su prescrizione del suo medico, allo scopo di guarire, si trasferisce dagli zii Tommaso e Raffaella, che abitano a contatto con la natura, di fronte al mare, vicino al golfo di Squillace, nell’Italia meridionale. In effetti, l’aria di mare inizia a guarire il ragazzo, fin dal primo giorno del suo arrivo dagli zii.
Giuseppe, dimagrito ed ora sotto peso, inizia a ritrovare il suo sano appetito. Egli si trova benissimo con gli zii, con la gente del paese e con i suoi coetanei e compagni di scuola in generale. Giuseppe aveva già degli amici in quel posto, che frequentava nei mesi estivi, ma ora comincia a conoscere anche alcune ragazze del paese, che guarda con interesse diverso, in particolare il ragazzo si dimostra interessato a Serena, la figlia del panettiere. Egli, in poco tempo, entra nelle simpatie di un giornalista famoso del paese, ed ottiene grazie a lui, un lavoro presso uno dei giornali locali.

Il ragazzo intuisce che quel posto gli si adatta e gli piace molto, sente che lì si svolgerà la sua futura vita.

Per il giornale per cui lavora inizia a scrivere articoli, con lo scopo di attirare le persone alla lettura di libri di ogni genere.

Zia Raffaella, da poco andata in pensione e che nella sua vita ha fatto lavori diversi, ama raccontare favole. Bravissima affabulatrice, ella sa anche inventare favole nuove ….. e riesce a farle vivere meglio con la sua gestualità.
In breve Giuseppe forma un gruppo di amici con i quali passa il suo tempo libero e si diverte.

Una sera il gruppo di ragazzini, riuniti insieme, invitano zia Raffaella a raccontare loro una fiaba. La donna li fa accomodare sull’erba a gambe incrociate, chiede la loro attenzione ed inizia a raccontare una storia vera, risalente a quando lei aveva circa 7 anni.
La città in cui è nata ed in cui viveva all’epoca Raffaella, era circondata da mura imponenti, create allo scopo di proteggerla da eventuali invasori appartenenti a popoli ostili.
La casa della ragazzina era situata fuori dal centro della città, vicina a queste costruzioni maestose, ed aveva alle sue spalle un bosco, dove non era possibile accedere, in quanto recintato. Vicino si trovavano anche diversi prati incolti ed accidentati.
Lì un pomeriggio d’estate la ragazzina si trova in uno di questi prati, un campo dipinto di colori e di fiori, dove ella stava giocando. All’improvviso arriva una nuvola, composta da centinaia di farfalle ed altri animali; lucciole, cavallette, grilli, lucertole tutti diretti verso lo stesso posto: l’ingresso di una tana . . . . una tana tipo quella delle talpe, sebbene questa si fosse sviluppata come una galleria in orizzontale.
Nel giro di un secondo, la nuvola però scompare davanti ai suoi occhi. Tutti gli insetti sono saltati nella tana, anche i grilli. Tutti meno un’ultimo grillo che ha rallentato apposta per attirare la sua attenzione. Si tratta di un grillo più grosso e lungo dei soliti.
La ragazzina cerca di afferrarlo senza riuscirci ma il grillo non fugge, evita soltanto di farsi prendere per poi fermarsi davanti all’apertura della tana. Si volta fissandola negli occhi e si trasforma in un esserino con fattezze umane, uno gnomo.
Dietro l’invito di qualcun’altro lo gnomo scappa poi definitivamente dentro la tana.
Tornata a casa la ragazza cercò di spiegare quanto aveva vissuto ai genitori ed agli amici, ma nessuno ero disposto a crederle, soltanto tre bambini si interessarono al suo racconto.

Alcuni adulti a questo punto, incominciarono a dubitare della sanità mentale della ragazza. La nonna,  unica a crederle le disse “non parlare con nessuno di quanto hai vissuto e visto nel campo, mai più, finchè non ci sarà qualcuno come te”.
Raffaella conclude il racconto con queste parole “Questo mio segreto da oggi è anche il vostro, siete come ero io alla vostra età. E’ arrivato il momento di condividere queste informazioni, con qualcuno simile a me”.

Un giorno Giuseppe ed i suoi amici, nel bosco, incontrano lo stesso Gnomo e lo salvano da un pericolo.
Il grillo si trasforma in gnomo davanti a loro e gli dice di chiamarsi Chicco. Scoprono di essere attesi da tempo e che con loro si stà realizzando una antica profezia.
I ragazzi faranno con lo gnomo un patto di mutua assistenza, conosceranno il piccolo popolo e scopriranno che da tempo gli gnomi hanno perso il contatto con elfi e folletti. Soltanto tutti insieme potranno raggiungere il successo nello svolgimento dei loro compiti. Gli umani, in un gruppo sempre maggiore, li aiuteranno nella ricerca dei loro amici ……….

Nel frattempo la coalizione diventa sempre più forte, formata da un numero sempre più ampio di persone e magiche creature però la guerra incombe …… Ci sono creature che tramano e rappresentano le forze del male.

Il libro è stato una piacevole lettura, la storia è davvero carinissima, romantica, avventurosa e davvero gradevole oltre che molto scorrevole.
Dal punto di vista esteriore il libro è di media qualità. Contiene pochi errorini formali e dei disegni molto carini, peccato siano in bianco e nero. Il carattere scelto non è piccolissimo e questo facilità la lettura. Nell’insieme il volume denota una certa cura nella sua realizzazione.
I personaggi non risultano molto approfonditi, anche a causa dell’incalzare della storia, che prende il lettore, sebbene a tratti diventi frammentaria, e spesso interrotta dal racconto di eventi passati.

Molto profondi i messaggi che il libro vuole comunicare a tutti.
L’unione fa la forza, se tutti gli esseri si unissero e vivessero d’amore e d’accordo, tutto sarebbe possibile e qualunque obiettivo raggiungibile. Bisogna creare una società solidale che si curi non soltanto degli interessi dei più forti, ma anche e soprattutto dei più indifesi (animali e poveri compresi).
La società solidale ed ecologica è quella a cui dovremmo guardare tutti noi . . . . . . . il nostro futuro.
Un futuro tuttora molto difficile da rendere attuale e reale.

Questo di Emanuele Corocher è un libro per gli amanti del fantasy e del piccolo popolo (anche se finisce per non portare il lettore dove lui pensava nel momento in cui decide di aprire il libro ed in un certo qual modo riesce a lasciarti con i piedi ben piantati per terra).
E’ un libro che dovrebbero leggere tutti per il suo messaggio etico ed ecologista. Etica ed ecologia che devono ancora riuscire a prendere il sopravvento nel mondo reale, sugli interessi di pochi e sulla supremazia di persone di potere con nessun cervello e zero etica. Potere e soldi, questo è purtroppo ciò che muove la nostra società attuale, che a mio giudizio dovrebbe essere profondamente modificata, per il bene di tutti.
Un libro che vi consiglio, che potrebbe ampliare un pochino gli orizzonti di un certo tipo di persone e che, sebbene sia stato prevalentemente studiato per un lettore giovane, va bene anche per coloro che sono adulti e che saranno in grado di apprezzarne meglio il messaggio.

4 commenti:

  1. Le tue recensioni sono sempre molto interessanti. Ne terrò conto quando troverò un po' di tempo per ridedicarmi alla lettura.

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  2. Grazie Krilù per la tua visita ed il commento
    Un saluto buon lunedì pomeriggio e migliore settimana appena iniziata !

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  3. Scrivi sempre molto bene e chiaro sei bravissima invoglia a leggere. Buona serata.

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    1. Grazie cara Edvige per l'apprezzamento e per le belle parole
      bacioni

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