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venerdì 30 settembre 2016

Recensione Libro "Alizée"




Sinossi:

L'unica cosa Che Alizée ricorda di sé, quando a cinque anni si ritrova sola in un vicolo sotto la pioggia, è Il proprio nome. Viene accolta da una coppia adottiva che la aiuta a crescere e a ricostruirsi una nuova vita senza sapere da dove venga e chi siano i suoi veri genitori. 
Ma Quando, una volta adulta, mentre si sta recando a un colloquio di lavoro viene aggredita da una creatura mostruosa che sembra l'incarnazione del diavolo e sanguina fiamme, è difesa a colpi di balestra da un misterioso ragazzo dagli occhi blu elettrico che pur salvandole la vita La tratta con inspiegabile disprezzo, dovrà imparare a fare i conti con quel passato di cui non ha memoria, che tutto un un tratto pare più Importante della sua stessa vita.

Recensione:

Eccomi a parlarvi per la seconda vola di un piccolo lavoro/racconto di Chiara Zanini “Alizée”, pubblicato da Wizards & Blackholes. Una storia fantasy che confina con il giallo visto che la protagonista non ricorda nulla di sè stessa.

Una ragazza si trova a vagare, sola per le vie della città, durante una notte di pioggia. Essa non ricorda nulla di sé stessa, eccetto il suo nome “Alizée”.

Incontra una strana creatura dall’atteggiamento materno che la abbraccia, la consola, la salva e la porta via con se ….. diventando per lei come una madre.

Sono passati molti anni da quel momento ma Alizée vive ancora con quella che per lei è diventata sua madre, la persona che la ha salvata quando aveva cinque anni.

La ragazza deve andare ad un colloquio di lavoro, ma si accorge di essere seguita. C’è un grosso uomo, alto quasi due metri, che non la perde d’occhio un momento. Un uomo solitario, vestito di pelle nera da capo a piedi, con dei capelli bluastri e gli occhi azzurri.
Alizée cerca di scappare a quest’uomo, perché si accorge che lui le è sempre più vicino.

Quando l’uomo le rivolge la parola la ragazza si rende conto 1° che il suo inseguitore ha una bellissima, profonda voce, sebbene più giovane di quanto lei avrebbe pensato e 2° che la stessa voce che per un certo verso la attrae è carica di disprezzo nei suoi confronti.

Dopo essersi così liberata di lui, la ragazza fugge ma finisce per imbattersi in qualcosa di perfino peggiore. Una creatura che assomiglia ad un diavolo, la quale per prima cosa la afferra per i capelli e la costringe ad inginocchiarsi. Il suo nuovo agressore più che un uomo sembra una brestia. La creatura presenta una pelle coriacea, occhi colore del rubino ed un paio di corna nere.

La ragazza viene aggredita dal diavolo con un coltello fino a farle uscire un rivolo di sangue ma, per fortuna arriva il tipo dagli occhi blu che spara alla creatura con una balestra, cosa che le salva la vita.

Qualche momento dopo lo sparo, la vittima del quadrello torna umana, appare un uomo davanti a lei al posto del diavolo ……. un biondino magro.

Il tipo dagli occhi azzurri, la avverte subito che non è finita, e che deve andare con lui per essere al sicuro.
Alizée non riesce a capire quello che stà succedendo, la qual cosa sembra fare arrabbiare l’uomo che si sente preso in giro.
Soltanto quando lei lo guarda sempre più stupefatta dall’accaduto, allora egli sembra ammorbidirsi. Lei lo sente adirato ma con una strana nota addolorata nella voce e negli occhi.

Alizée, conciata dopo il doppio incontro, senza scarpe, con le calze smagliate fino al ginocchio e la giacca ridotta a brandelli, si rende conto che non può più recarsi al suo colloquio di lavoro, in quello stato e decide quindi di seguire lo sconosciuto che sembra saperne molto più di lei ed in fondo le ha appena salvato la vita.

In macchina, durante il tragitto l’unica cosa che riesce a saper la ragazza è il nome del suo bel salvatore “Rahel”
L’uomo la porta a casa sua e qui Alizée viene a sapere di avere un altro nome e che Alizée è il nome che lei stessa ha scelto di darsi quando ha lasciato il suo mondo. Infatti lei e Rahel vengono dallo stesso mondo, lei è la guida del suo popolo, la Sacerdotessa della Luce e lui è il suo protettore, colui che ha giurato  di proteggerla ad ogni costo.
Il fatto è che lei continua a non ricordare nulla della sua vita prima dell’incontro con quella che è poi diventata come una madre.

Anche questo racconto lungo di Chiara Zanini, come il primo che ho letto mesi fa, lo ho trovato simpatico, gradevole e fantasioso.
Atmosfera curiosa, storia intrigante e di velocissima lettura.

Il fatto che la storia sia un fantasy quasi giallo, per via della mancanza di ricordi della protagonista è il punto forte della costruzione dell’avventura. Alizée non conosce nulla di sé stessa, nulla prima dei suoi 5 anni e nulla della sua vita precedente. Questo crea una certa qual attrazione ed una curiosità nel lettore che viene presto a trovarsi a girovagare e curiosare nel passato della protagonista.
Che rapporti ci sono stati tra lei e Rahel ? Perché lei ha lasciato il loro mondo di origine, non volendo tenere alcun ricordo del suo passato ? Che errore ha commesso ?

Gradevole storia e lettura veloce, Romanzo breve che mi pare scritto dall’autrice con un tocco di grazia e di passione.
Una storia costruita con abilità e maestria. Per la seconda vola promuovo lo stile narrativo della Zanini e la sua capacità di coinvolgere il lettore.

Vi consiglio questo libro se amate i fantasy diversi e con un tocco di genere diverso, che modifica parzialmente la natura della storia stessa.

martedì 27 settembre 2016

Premio Letterario Nazionale Streghe Vampiri & Co. - Giovane Holden Edizioni

Eccomi a segnalarVi di corsa con scadenza imminente (la mezzanotte del 30 settembre c.a.) la sesta edizione del 
Premio Letterario Nazionale Streghe Vampiri & Co., organizzato da Giovane Holden Edizioni in collaborazione con l'Associazione culturale I soliti ignoti.
Il Premio è aperto agli autori maggiorenni alla data di apertura delle iscrizioni ovvero lo scorso 1 luglio c.a.
Sono ammesse in concorso opere inedite (cioè mai pubblicate da regolare casa editrice ovvero sprovviste di codice ISBN) redatte in lingua italiana; le opere devono avere come tema streghe, vampiri, creature fantastiche (tra cui a titolo esemplificativo ma non esaustivo: maghi, licantropi, zombie, elfi, gnomi) e restare inedite per tutta la durata del concorso fino alla sua naturale conclusione ovvero la proclamazione dei vincitori che avverrà il 26 novembre c.a.

Tre le sezioni a concorso:

·         romanzo inedito: fino a 400.000 caratteri, spazi inclusi;
·         racconto inedito: fino a 18.000 caratteri, spazi inclusi;
·         poesia inedita: da 1 a 3 liriche per un massimo di 50 versi                                              complessivi.

Tenendo conto delle richieste di informazioni giunte in segreteria del Premio, si precisa che:

·         per la narrativa è fondamentale che nell’opera sia esplicitamente fatto riferimento alla creatura fantastica la quale deve essere protagonista attiva della storia;

·         per la poesia è sufficiente rispecchiare l’atmosfera dark a livello sensoriale ed emozionale, la creatura può non essere esplicitamente menzionata bensì solo percepita purché parte integrante del testo.

Le opere a concorso vanno inviate esclusivamente per mail all'indirizzo info@premiostreghevampiri.it.

L’iniziativa può essere seguita su Facebook alla pagina della Giovane Holden Edizioni e/o iscrivendosi al gruppo del Premio.

lunedì 26 settembre 2016

Buona Settimana . . . . .


Buona giornata amici e follower. Buon lunedì pomeriggio e migliore settimana appena iniziata.
Sono davvero presissima ho un mucchio di cose da fare, tra le altre cose anche le recensioni dei libri letti questa estate, stò andando avanti, piano piano, per quello che riesco, faccio del mio meglio. 
A breve altre recensioni saranno on-line :-)





Buona settimana amici e followers del Rifugio.

giovedì 22 settembre 2016

Recensione Libro "Il Piccolo Popolo e il Pianeta Terra"

Eccomi giunta al momento delle recensioni.
Questa è la prima scritta sui libri letti questa estate . . . . . .

Si tratta di "Il Piccolo Popolo e il Pianeta Terra" di Emanuele Corocher


Sinossi:

Il giovane Giuseppe trascorre un periodo di convalescenza presso gli zii che vivono in un paesino ai piedi di un bosco sul mar Ionio. In questo paesaggio idilliaco verrà spesso raggiunto dai parenti e avrà occasione di conoscere nuovi amici multietnici, con i quali darà inizio ad una nuova “Era solidale”. Si formerà una compagnia di giovani dalla fervida fantasia e dotati degli “occhi giusti” che vivrà numerose avventure, come l’incontro con lo gnomo Chicco e il Piccolo Popolo.
Il giuramento di aiutarsi reciprocamente sancirà l'inizio della salvezza della Terra, con tutto ciò che contiene. Chicco riconosce in loro l'adempimento di un’antica Profezia Elfica che porterà tutte le razze conosciute e sconosciute a convivere pacificamente. Catapultati in un mondo magico bisognoso d'aiuto per la crescente malvagità, non si sottraggono al destino che li vedrà artefici del ricongiungimento totale fra Elfi, Fate, Nani e Folletti. Molte capacità perse dagli umani possono ora essere riconquistate. L'immaginazione, la telepatia e la serenità saranno patrimonio dei personaggi di questo racconto.
Chicco, Rosa, Zac con altri indimenticabili narratori ripercorrono gli eventi storici a ritroso fino a Nimrod e Babele. Indicano due mondi paralleli: quello degli uomini ormai sull'orlo dell'autodistruzione e quello dei “Cieli”, depositari della saggezza necessaria a rimettere tutto apposto. Le persone coinvolte responsabilmente in questa storia sono normali, hanno poteri interiori, doti, sentimenti e debolezze comuni.
L'eterna guerra fra il Bene e il Male ha dato origine a miti e leggende che verranno ripercorsi, arricchendo la conoscenza culturale del lettore.
Il romanzo dosa sapientemente situazioni reali e problematiche quotidiane con momenti fantastici e poetici. Intrecciando sogni e sentimenti, innamoramenti e avventure, regala un delicato sguardo al mondo del fantastico che sa incuriosire persino i più reticenti.
Non ci può essere progresso lasciando indietro qualche individuo, di qualsiasi razza esso sia. Nelle persone “diverse o sconosciute” c’è la cultura che ci completa.
In ogni civiltà, si è sviluppata una rispettabile forma di spiritualità che però non deve mai scivolare nell’integralismo, come spiega la fata Rosa. 
L’umiltà e l’amore dimostrato dal Piccolo Popolo aiuterà alla riflessione ogni lettore. Mescolando elementi fantastici a importanti temi ambientali e storici, tramite la campana nazista che si rivela essere una macchina del tempo, il lettore potrà viaggiare a ritroso nelle epoche. Un viaggio che sarà sia dentro che fuori di noi.

Recensione: 

Questo libro è facilmente definibile un fantasy, ecologico e filosofico ambientato in Italia, ma il libro non porta il lettore esattamente dove egli pensava. La trama iniziale è infatti piuttosto semplice (ma continua ad articolarsi fino a raccontare di viaggi del tempo e raggi della morte) Insomma la storia viene man mano molto cambiata e complicata da eventi ed accadimenti anche storico/religiosi. 


Il diciottenne Giuseppe, fortemente influenzato, su prescrizione del suo medico, allo scopo di guarire, si trasferisce dagli zii Tommaso e Raffaella, che abitano a contatto con la natura, di fronte al mare, vicino al golfo di Squillace, nell’Italia meridionale. In effetti, l’aria di mare inizia a guarire il ragazzo, fin dal primo giorno del suo arrivo dagli zii.
Giuseppe, dimagrito ed ora sotto peso, inizia a ritrovare il suo sano appetito. Egli si trova benissimo con gli zii, con la gente del paese e con i suoi coetanei e compagni di scuola in generale. Giuseppe aveva già degli amici in quel posto, che frequentava nei mesi estivi, ma ora comincia a conoscere anche alcune ragazze del paese, che guarda con interesse diverso, in particolare il ragazzo si dimostra interessato a Serena, la figlia del panettiere. Egli, in poco tempo, entra nelle simpatie di un giornalista famoso del paese, ed ottiene grazie a lui, un lavoro presso uno dei giornali locali.

Il ragazzo intuisce che quel posto gli si adatta e gli piace molto, sente che lì si svolgerà la sua futura vita.

Per il giornale per cui lavora inizia a scrivere articoli, con lo scopo di attirare le persone alla lettura di libri di ogni genere.

Zia Raffaella, da poco andata in pensione e che nella sua vita ha fatto lavori diversi, ama raccontare favole. Bravissima affabulatrice, ella sa anche inventare favole nuove ….. e riesce a farle vivere meglio con la sua gestualità.
In breve Giuseppe forma un gruppo di amici con i quali passa il suo tempo libero e si diverte.

Una sera il gruppo di ragazzini, riuniti insieme, invitano zia Raffaella a raccontare loro una fiaba. La donna li fa accomodare sull’erba a gambe incrociate, chiede la loro attenzione ed inizia a raccontare una storia vera, risalente a quando lei aveva circa 7 anni.
La città in cui è nata ed in cui viveva all’epoca Raffaella, era circondata da mura imponenti, create allo scopo di proteggerla da eventuali invasori appartenenti a popoli ostili.
La casa della ragazzina era situata fuori dal centro della città, vicina a queste costruzioni maestose, ed aveva alle sue spalle un bosco, dove non era possibile accedere, in quanto recintato. Vicino si trovavano anche diversi prati incolti ed accidentati.
Lì un pomeriggio d’estate la ragazzina si trova in uno di questi prati, un campo dipinto di colori e di fiori, dove ella stava giocando. All’improvviso arriva una nuvola, composta da centinaia di farfalle ed altri animali; lucciole, cavallette, grilli, lucertole tutti diretti verso lo stesso posto: l’ingresso di una tana . . . . una tana tipo quella delle talpe, sebbene questa si fosse sviluppata come una galleria in orizzontale.
Nel giro di un secondo, la nuvola però scompare davanti ai suoi occhi. Tutti gli insetti sono saltati nella tana, anche i grilli. Tutti meno un’ultimo grillo che ha rallentato apposta per attirare la sua attenzione. Si tratta di un grillo più grosso e lungo dei soliti.
La ragazzina cerca di afferrarlo senza riuscirci ma il grillo non fugge, evita soltanto di farsi prendere per poi fermarsi davanti all’apertura della tana. Si volta fissandola negli occhi e si trasforma in un esserino con fattezze umane, uno gnomo.
Dietro l’invito di qualcun’altro lo gnomo scappa poi definitivamente dentro la tana.
Tornata a casa la ragazza cercò di spiegare quanto aveva vissuto ai genitori ed agli amici, ma nessuno ero disposto a crederle, soltanto tre bambini si interessarono al suo racconto.

Alcuni adulti a questo punto, incominciarono a dubitare della sanità mentale della ragazza. La nonna,  unica a crederle le disse “non parlare con nessuno di quanto hai vissuto e visto nel campo, mai più, finchè non ci sarà qualcuno come te”.
Raffaella conclude il racconto con queste parole “Questo mio segreto da oggi è anche il vostro, siete come ero io alla vostra età. E’ arrivato il momento di condividere queste informazioni, con qualcuno simile a me”.

Un giorno Giuseppe ed i suoi amici, nel bosco, incontrano lo stesso Gnomo e lo salvano da un pericolo.
Il grillo si trasforma in gnomo davanti a loro e gli dice di chiamarsi Chicco. Scoprono di essere attesi da tempo e che con loro si stà realizzando una antica profezia.
I ragazzi faranno con lo gnomo un patto di mutua assistenza, conosceranno il piccolo popolo e scopriranno che da tempo gli gnomi hanno perso il contatto con elfi e folletti. Soltanto tutti insieme potranno raggiungere il successo nello svolgimento dei loro compiti. Gli umani, in un gruppo sempre maggiore, li aiuteranno nella ricerca dei loro amici ……….

Nel frattempo la coalizione diventa sempre più forte, formata da un numero sempre più ampio di persone e magiche creature però la guerra incombe …… Ci sono creature che tramano e rappresentano le forze del male.

Il libro è stato una piacevole lettura, la storia è davvero carinissima, romantica, avventurosa e davvero gradevole oltre che molto scorrevole.
Dal punto di vista esteriore il libro è di media qualità. Contiene pochi errorini formali e dei disegni molto carini, peccato siano in bianco e nero. Il carattere scelto non è piccolissimo e questo facilità la lettura. Nell’insieme il volume denota una certa cura nella sua realizzazione.
I personaggi non risultano molto approfonditi, anche a causa dell’incalzare della storia, che prende il lettore, sebbene a tratti diventi frammentaria, e spesso interrotta dal racconto di eventi passati.

Molto profondi i messaggi che il libro vuole comunicare a tutti.
L’unione fa la forza, se tutti gli esseri si unissero e vivessero d’amore e d’accordo, tutto sarebbe possibile e qualunque obiettivo raggiungibile. Bisogna creare una società solidale che si curi non soltanto degli interessi dei più forti, ma anche e soprattutto dei più indifesi (animali e poveri compresi).
La società solidale ed ecologica è quella a cui dovremmo guardare tutti noi . . . . . . . il nostro futuro.
Un futuro tuttora molto difficile da rendere attuale e reale.

Questo di Emanuele Corocher è un libro per gli amanti del fantasy e del piccolo popolo (anche se finisce per non portare il lettore dove lui pensava nel momento in cui decide di aprire il libro ed in un certo qual modo riesce a lasciarti con i piedi ben piantati per terra).
E’ un libro che dovrebbero leggere tutti per il suo messaggio etico ed ecologista. Etica ed ecologia che devono ancora riuscire a prendere il sopravvento nel mondo reale, sugli interessi di pochi e sulla supremazia di persone di potere con nessun cervello e zero etica. Potere e soldi, questo è purtroppo ciò che muove la nostra società attuale, che a mio giudizio dovrebbe essere profondamente modificata, per il bene di tutti.
Un libro che vi consiglio, che potrebbe ampliare un pochino gli orizzonti di un certo tipo di persone e che, sebbene sia stato prevalentemente studiato per un lettore giovane, va bene anche per coloro che sono adulti e che saranno in grado di apprezzarne meglio il messaggio.