Eccomi tornata a parlarvi della mia ultima lettura, si tratta del libro “L’Anno del
Mago” di Stefano Alberti.
Sinossi:
Sfuggito
per miracolo ad un attentato che è stato ordito da formidabili e sconosciuti
nemici, il povero ladruncolo Rafyal viene progressivamente a trovarsi al centro
di oscure trame e contorte lotte di potere.
Benchè il ragazzo manchi completamente della vocazione
dell'eroe e sia alquanto riluttante a farsi coinvolgere in un gioco molto più
grande di lui, ogni tentativo di sottrarsi alla strana rete in cui è caduto
finisce soltanto per rendere la sua posizione ancora più critica. La situazione
si complica quando l'Arcimago Shinar, il saggio e carismatico capo dell'Ordine
dei Maghi, decide di metterlo sotto la sua protezione e di nasconderlo tra gli
apprendisti della sua Scuola di Magia. Una sequenza di equivoci e vicissitudini
obbligherà infatti il malcapitato Rafyal a farsi effettivamente passare per un
mago dall'inizio alla fine della sua avventura, nonostante non possegga alcun
talento magico e sia quindi costretto a ricorrere ad astuzie e sotterfugi di
ogni genere per tenere in piedi la sua commedia. Dovrà anche compiere un lungo
e pericoloso viaggio che ha come destinazione la misteriosa Torre della Magia,
dove ovviamente nessun non-mago ha mai messo piede...
Il libro di Stefano Alberti, ha come target un pubblico adulto. Ma più che ai
libri di Licia Troisi fa riferimento al "Trono di Spade" nei suoi
temi e contenuti. Il tono generale dell'opera non è però cupo e tragico come
quello del testo che lo ispira: al contrario, la narrazione è caratterizzata da
una venatura scanzonata ed ironica che corrisponde al punto di vista dal quale
il protagonista vede la vita. Costui è un giovane ladruncolo quindicenne di
nome Rafyal ed il racconto si svolge appunto in prima persona, perchè visto
attraverso i suoi occhi.
Dalle poco nobili inclinazioni e dalle aspirazioni per nulla eroiche, Rafyal
verrà progressivamente coinvolto in oscure trame e contorte lotte di potere
dagli sviluppi imprevedibili. Benchè infatti il ragazzo sia alquanto riluttante
a farsi coinvolgere in un gioco molto più grande di lui, ogni tentativo di
sottrarsi alla strana situazione in cui è caduto risulta del tutto infruttuoso
e finisce al contrario per complicare orribilmente la sua posizione.
La trama
si sviluppa quindi attraverso una serie di equivoci e vicissitudini che
obbligano il malcapitato Rafyal a farsi effettivamente passare per un mago
dall’inizio alla fine della sua avventura, nonostante non possegga alcun
talento magico e sia quindi costretto a ricorrere ad astuzie e sotterfugi di
ogni genere per tenere in piedi la sua commedia. Dovrà anche compiere un
lungo e pericoloso viaggio che ha come destinazione la misteriosa Torre della
Magia, dove ovviamente nessun non-mago ha mai messo piede.
Recensione:
“Mi
chiamo Rafyal, sono un ladro e quella sarebbe stata la mia notte. La luna era
piena e splendente, e le poche nuvole nel cielo non avrebbero velato la sua
luce più di quanto potesse fare un merletto finemente traforato con le pelle candida di una donna. Mi avrebbe messo
nelle condizioni ideali per colpire e per nascondermi, se avessi saputo
diventare ombra tra le ombre e cogliere l’attimo propizio con silenziosa e
furtiva discrezione.”
(Incipit)
Qui, Su Amazon potete avere una idea di come è scritto il libro, infatti è a disposizione dei lettori un'estratto
Il libro è l’opera prima dell’autore e devo dire che è stata
una lettura carina, coinvolgente ed a tratti perfino divertente.
Il
protagonista Rafyal ci coinvolge nelle sue vicende, raccontandocele tutte in
prima persona, dall’inizio alla fine. In questo modo riesce a renderci ben partecipi di
ciò che lui stesso conosce della vicenda che si trova a vivere.
Questa
volta non posso dire nulla riguardo al lato formale del libro, in quanto quello
che ho letto non è l’Ebook che è in commercio ma una stampa che mi ha fatto
avere l’autore. Che ringrazio ancora per il desiderio di conoscere davvero il
mio parere. Comunque ho notato che il testo del libro era abbastanza curato ed
ho trovato solo qualche errorino che può sfuggire a chiunque.
Lo
stile dell’autore è fresco veloce e di facile lettura. Forse la storia è, da un
certo punto di vista, un po’ un classico : Un ragazzo ignaro che si trova a
dover impersonare il bene, contro il suo stesso desiderio e contro le forze del
male preponderanti .... ma nello stesso tempo credo la storia abbia alcuni punti di
forza. Il mondo coinvolgente in cui è narrata, il fatto che il protagonista sia
un povero ladruncolo che non conosce le sue vere origini e la presenza all’interno del libro di momenti di
divertimento che riescono ad alleggerire ulteriormente la narrazione.
Come
molte storie fantasy, anche questa non è conclusa con la fine del libro, in
quanto, evidentemente, è previsto un seguito . . . . .
Il
protagonista di tutte le vicende che lo vedono coinvolto in prima persona è
Rafyal, un giovane ladruncolo che si viene a trovare immerso, senza volerlo, in una fitta
trama che si fa di più in più complicata e pricolosa.
Una
notte, mentre si prepara a fare un furto in una ricca villa, dove sono in corso
i festeggiamenti per un matrimonio, il nostro giovane ladro scopre che un
potente sconosciuto, che si fa chiamare “Il Padre”, vuole mettere fine alla sua
vita ed a quella di un’altra persona, un Vescovo.
Tutto
questo perché è convinto che, in futuro, essi saranno un’ostacolo per i suoi
piani di conquista del mondo.
Rafyal
non sa chi lo voglia morto, ne il reale motivo per cui questi desideri
ucciderlo. Tutto ciò che conosce della vicenda è quanto gli racconta Carr
Valeron, l’esecutore materiale della condanna a morte, un famoso guerriero
scomparso mesi prima.
Con
la forza dell’astuzia e della disperazione Rafyal riesce a fuggire da Valeron
ed a salvarsi la vita.
Qui
cominciano le sue disavventure, che si complicano sempre di più mano a mano che
prosegue la narrazione.
La storia comincia
a complicarsi quando il Vescovo, che doveva essere ucciso e che viene da lui
salvato, lo mette sotto la protezione di suo fratello, l’Arcimago Shinar, potente
e conosciutissimo capo dell’Ordine dei Maghi.
Questi
infatti decide di tenerlo con sé. Per nasconderlo e proteggerlo meglio, lo fa
entrare nella sua scuola di magia. L’Arcimago, lo mescola agli apprendisti
della sua scuola, nonostante sia subito chiaro che il giovane non possiede
alcuna dote magica e nemmeno una certa qual predisposizone all’uso della magia
stessa.
Appena
arrivato alla scuola di magia, si troverà a doversi scontrare con la
maggioranza degli altri ragazzi, che subito lo prenderanno in antipatia. Primo
fra tutti Pae-Dor, un’elfo che sembra essere il capo degli apprendisti, oltre
che un mago molto dotato.
Rafyal,
per tutta la durata della sua permanenza nella scuola di magia, dovrà quindi
farsi credere un mago, nonostante non possegga alcun talento magico e sia
quindi costretto a ricorrere ad astuzie e sotterfugi di ogni genere per tenere
in piedi la sua commedia.
Inoltre
sarà presto costretto a compiere un lungo e pericoloso viaggio, che ha come
destinazione la misteriosa torre della magia. Nel magico edificio in questione possono
accedere, naturalmente, solo i maghi e nessun non mago ha mai potuto metterci piede
dentro.
Non
starò qui a svelarvi per quale motivo egli dovrà farlo, ma verrà costretto a
compiere questo viaggio contro i suoi desideri e la sua stessa volontà e
decisione.
Il
viaggio già lungo di per se, verrà ulteriormente allungato da avvenimenti
inattesi e da una nuova mossa a sorpresa di Car Valeron e del suo particolare
compagno, che insisteranno nel cercare la morte del povero Rafyal su ordine del
Padre.
Riuscirà
il nostro povero Rafyal ad uscirne vivo un’altra volta ed a capire il motivo
per il quale è stato condannato a morte ?
Come
potrà superare la prova che lo attende alla torre della magia, senza essere in
grado di usare vera magia ?
Alla
fine del libro, sapremo chi è “il Padre” ma non capiremo ancora bene i motivi
per i quali vuole la morte di un povero giovane ladro senza grande importanza.
Chiaramente
la storia non finisce in quanto lascia le porte spalancate ad un seguito.
Durante
le sue avventure il nostro finto mago finirà per fare amicizia con un grande e
potente drago nero Syrog …. che sarà poi colui che gli svelerà molta parte
della reale tela di menzogne in cui viene via via invischiato ….. e dalla quale
dipende oltre alla sua vita, anche quella di tutte le altre popolazioni Elfi,
Umani, Orchi e Nani fino a colpire i collaboratori più stretti del Padre, che
nei suoi piani folli, pare aver ingannato tutti. Syrog avvisa Rafyal perché
convinto che sia l’unico che possa fermarlo e con la certezza che sia stato
ingannato anche il suo popolo che appare al momento succube di colui che si fa
chiamare il Padre.
Come
potrà un povero giovane ladro, senza alcun potere magico competere ad armi pari
con “il Padre” che si scoprirà essere oltre che un mago
un’incantatore-negromante ed alchimista provetto ?
Mi
piace la storia ed i personaggi credo che siano abbastanza buoni, forse ai
cattivi avrebbe fatto bene un po’ di approfondimento in più … ma questo non
toglie che in fase di lettura il libro risulti gradevole e di veloce lettura. Un
libro che riesce a regalare al lettore qualche momento di completo relax e di
immersione nelle vicende di un povero ladruncolo che non conosce nemmeno le sue
origini.
Consiglio
questo libro (disponibile solo in versione E-book) agli amanti del fantasy che
troveranno sicuramente di loro gusto questa storia ed agli amanti dei draghi
che troveranno in esso una rappresentazione insolita della figura del drago e
della sua società.
Buona
lettura e …… che la magia sia con voi !