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martedì 6 maggio 2014

Recensione Libro "Mark Johnson e le chiavi di Allen"

Squillino le trombe, sventolino gli stendardi, che i festeggiamenti abbiano inizio. Ho finalmente finito di leggere l’Ultimo E-Book che mi ero impegnata a recensire – non ce ne saranno altri. Se qualche autore o casa editrice volesse una recensione mi dovrà fare avere una copia cartacea del libro. Non ne voglio più sapere in alcun modo di E-book !

Ho da poco finito di leggere “Mark Johnson e le chiavi di Allen” di Giuseppe Attanzio – di cui avevo fatto una presentazione al Rifugio e che potrete trovare Qui.
Mark Johnson e le chiavi di Allen è un fantasy per ragazzi. Mark ha 17 anni e una vita normale. Lui e la sua famiglia si trovano ospiti a casa dei nonni. La notte, colto da insonnia, il ragazzo decide di curiosare in giro per la casa. Trova così, tra gli oggetti che il nonno custodisce al terzo piano, delle belle chiavi  e uno scrigno misterioso. Tra la collezione di chiavi del nonno Mark ne sceglie una particolarmente bella, che decide di indossare e che, per magia, gli apre, non solo lo scrigno, ma le porte di un’altra dimensione.
Mark si ritrova così ad Allen di fronte ad uno spettacolo straziante. Si trova in un villaggio distrutto che reca i segni di una aggressione che ha causato la morte dell’intera popolazione.
L’incontro con Leyla lo porterà a Green Garden, dove verrà coinvolto in una guerra molto più grande di lui. La scoperta del suo potere lo porterà sulla strada per diventare un ottimo combattente un bravo comandante ed un Magister. Riuscirà Mark  ad aiutare Allen a sconfiggere i tremendi Nahul?




Sono dell’idea che non sia facilissimo giudicare una storia che come succede spesso nel fantasy è composta da una trilogia o quadrilogia di libri, leggendo solo il primo capitolo della saga.
In particolare con gli autori moderni che nel primo libro, quello introduttivo della saga finiscono con il raccontarti poco o niente della storia vera. Ti danno una idea dell’ambiente in cui si svolge la storia, ti introducono i personaggi e le loro interrelazionni senza dire in realtà poi molto della storia celata dietro gli avvenimenti che viene di solito fuori nei libri successivi. Così mi pare abbia fatto Giuseppe Attanzio. Non mi piace molto questo modo di raccontare.
In passato il primo libro di una saga raccontava quasi per intero una storia – lasciando aperto solo qualche piccolo o grande particolare, certo dovevano essere particolari importanti che potessero riaprire la storia e portare il lettore al secondo libro seguendo un filo conduttore ben percepibile.
Io sono una lettrice di lungo corso, e non solo di genere fantasy per cui non è così facile stupirmi. (molti dei fantasy moderni, in qualche maniera, sono una ripresa di storie già raccontate da qualcun altro in precedenza).
Per me l’essere completamente soddisfatta di un libro è la conseguenza di un’ottimo lavoro che non tutti gli autori moderni sanno o vogliono fare. Di una capacità non solo di descrivere un mondo ma di condividerlo e di mostrarlo, farlo sentire reale al lettore.
Questo libro non mi ha entusiasmata. Nonostante la recensione che segue non sia del tutto e solo negativa.
Il romanzo possiede infatti anche dei pregi. Trovo lo stile dell’autore ancora immaturo ma ci sono alcuni particolari positivi.

Come mia abitudine, per prima cosa parlerò delle critiche, cerco sempre di farne di costruttive. Anche se non è detto che riesca sempre a farlo.

 La storia non è riuscita ad appassionarmi come avrebbe dovuto e trovo che l’autore abbia finito con il raccontarci davvero troppo poco in questo primo libro, alla fin della fiera non si riesce nemmeno bene a capire chi sia il cattivo, il nemico principale, contro cui tutti lottano fino allo stremo delle forze. Sicuramente questa è stata una scelta voluta ma credo che il risultato finale non sia dei migliori. Il protagonista di un fantasy può non sapere fino ad un certo punto della storia chi sia il suo reale avversario ma il lettore deve saperlo altrimenti l’interesse rischia di scemare, invece di creare aspettativa e curiosità.

Questo è un libro scritto per un pubblico di ragazzi, per un lettore, nuovo al fantasy e per un appassionato di fumetti, e manga di cui l’autore dichiara apertamente di avere subito l’influenza e preso riferimenti ed ispirazioni. 


Nonostante ci abbia pensato a lungo la definizione che mi è parsa più appropriata per questo fantasy nel suo contesto è “ingenuo”

Ma arriviamo alle note dolenti:

L’E-book che ho letto presenta molti errori formali, sia refusi che in alcuni casi più gravi. La forma in cui è scritto il libro quindi lascia a desiderare e questo a mio giudizio è una grave mancanza che riuscirebbe a rovinare la migliore storia fantasy.
Purtroppo come ho già avuto modo di dire in altri casi questa è una mancanza molto comune nei libri pubblicati al giorno d’oggi!
L’E-book in versione .epub presenta la numerazione delle pagine errata. Questi sono gli errori formali; per quanto riguarda il libro e la storia in se stessa i protagonisti trovo che siano poco approfonditi e forse un pochino stereotipati:

Il protagonista assoluto, Mark è un non-eroe che si trova ad essere eroe un po’ per forza ma che ne esce in pochissimo tempo in maniera brillante.
All’inizio del libro si trova trasportato in un mondo sconosciuto e oscuro in un paese dove il male e la guerra più brutale hanno preso il sopravvento. Dovrà accantonare le sue paure ed incertezze, riuscire a maturare ed a compiere la sua metamorfosi spinto dalla forza degli eventi in continuo divenire. Lontano da tutte le persone da lui amate sperimenterà per la prima volta emozioni forti e mai provate prima, come una profonda e vera amicizia, la compassione. L’odio, il dovere e non ultimo l’amore. Crescerà diventando velocemente consapevole dei suoi doveri, quanto dei suoi mezzi e delle sue capacità magiche.

Leyla, di cui si sa poco o niente, la bella ragazza dotata di grande intelligenza, salvata da Mark al suo arrivo su Allen che si innamora a razzo di lui dopo essere stata salvata. La fidanzata del protagonista, che lo aiuta all’occorrenza ma che pare nascondere un segreto.
Lucas è il classico ragazzotto che si trova in ogni romanzo quello che tutti evitano, che è l’oggetto favorito di cattiverie e bullismo dei soliti “cattivi ragazzi”. Con l’aiuto degli amici veri, anche lui come Mark crescerà psicologicamente e fisicamente riuscendo ad uscire da una situazione di sofferenza. Potrà così sviluppare le sue doti naturali che si dimostreranno importanti.
Jimmy, l’amico, guerriero. Lo spadaccino per eccelenza. Quello che meglio di tutti sa combattere e aiuterà gli altri a fare altrettanto.

Quanto al resto dei personaggi devo dire che li trovo troppo poco approfonditi. Tutti direi, forse ad eccezione di Mark.

Non è facile scrivere un libro fantasy creando una storia completamente nuova, sebbene alcuni ottimi scrittori, anche moderni ci siano riusciti, quasi tutto è già stato scritto e riscritto.
Se si parla di scuola di magia poi il rimando e la somiglianza anche in diversa versione. alla “scuola di magia e stregoneria di Hogwarts” è quasi impossibile da evitare. Anche Ambrosinus è troppo facilmente accostabile al Silente della Rowling.

Ma veniamo ai lati positivi :

Per uno scrittore fantasy la capacità di creare un suo mondo credibile con le sue regole ed in cui il lettore possa immergersi è un dono fondamentale. Non solo descriverlo ma mostrarlo.

In questo libro non si parla di magia e di maghi ma di magi e di magister.

L’autore ha immaginato un mondo alternativo alla magia con il mana – essenza del potere di queste persone – correlato in maniera diversa con la natura e le sue forze.

La parte del libro che preferisco, è quella in cui Mark e Leyla arrivano a Green Garden e scoprono le loro doti magiche. Quella in cui viene mostrato loro il mondo dei magi e iniziano a crearsi le amicizie che saranno fondamentali per il resto della trama.

«Sono Magi, non Maghi, la Magia come la intendete voi nel vostro mondo non esiste. Ho visto qualche vostro film, ho letto qualcosa al riguardo, molto godibili, a proposito siete molto fantasiosi. Comunque, dimentica tutto. Qui non troverai sventolii di bacchette o qualche stupido incantesimo di levitazione. Il Mana è il nostro potere, è rappresenta il nostro legame con la natura e tutto ciò che ci circonda. Siamo gli unici a poter ascoltare la voce della natura ragazzo, non dimenticarlo mai.»

«Al colore Bianco corrisponde il cosiddetto Mana di Luce o dei Guardiani. Al colore Verde corrisponde il Mana dei Legami o dei Naturalisti. Al colore Grigio corrisponde il Mana Guerriero o degli Stregoni. Al colore Rosso corrisponde il Mana Eversivo o degli Illusionisti. Infine al colore Blu corrisponde il Mana Primordiale o degli Elementali. Ci sono infiniti modi per chiamare queste grandi branchie del Mana, ma questi sono i più comuni. Voi e il vostro Mana, appartenete a una di queste classi e vi siete stati iscritti dalla nascita. Che si sappia, solo un ristrettissimo gruppo di persone, riesce a evocare Mana di classi diverse, tra cui i membri del Collegio dei Sette».

Non tutto questo è completa opera dell’autore infatti il mana mi appare come una versione modificata dello chakra di “Naruto e dei Ninja” e la frase iniziale di Ambrosinus è molto simile ad una detta da Piton, durante la prima lezione di "Pozioni" ma l’ambientazione non mi dispiace anche se forse ha dei punti e delle influenze modernizzanti che non la rendono credibile al 100 %

Mi è piaciuto il modo in cui viene descritta la nuova comunità, i loro poteri e la suddivisione dei diversi tipi di mana – ognuno caratterizzato dalla connessione con uno degli elementi della natura e da un colore diverso.
Mi sono piaciute le varie magie che durante il corso della loro avventura Mark ed i suoi amici compiono per salvare se stessi e poi per combattere con l’esercito del Nord contro i mostruosi Nahul

Questo è un libro scritto per un pubblico di ragazzi, ed a mio giudizio è adatto proprio per loro per un lettore, nuovo al fantasy ed ancora un po’ immaturo, che non abbia alle spalle tanta strada ……… per questo tipo di lettore il libro è sicuramente consigliabile e può risultare una ottima lettura piacevole ed interessante.
Lo stile dell’autore trovo che sia lineare ma ancora acerbo, che necessita di essere corretto, limato  e soprattutto di trovare una sua propria identità

La storia nonostante il senso di non nuovo, e di già visto che mi ha lasciato e la sua non grossa capacità di coinvolgermi completamente ha degli elementi positivi. 
Presenta a tratti dei momenti di ironia simpatici, è super scorrevole e con una narrazione piena d’azione. Particolarmente apprezzabile trovo sia la serie di colpi di scena finali sicuramente inaspettati – forse con un finale lasciato troppo aperto a mio giudizio.
Come ho detto all’inizio giudicare un lavoro composto da più libri che creano una storia intera leggendone solo uno non è facile ma mi pare che in Giuseppe Attanzio ci sia del potenziale da sviluppare e penso che con il seguito, la sua storia riceverà un sicuro giovamento, sperò porti ad un’approfondimento dei personaggi e di questioni che sicuramente sono rimaste non dette in questo primo libro,


5 commenti:

  1. Recensione molto approfondita, penso che l'autore ne debba essere contento perché gli hai dato molti spunti per migliorare il suo lavoro.
    Hai ragione: anche a me comincia a stancare questo scrivere i romanzi in trilo/quadrilogie a tutti i costi. A mio parere un libro deve essere completo, non importa se sia il primo di una trilogia: da lettore, devo poter leggere una storia con un principio e una fine e una sua propria unità narrativa. Poi quella del seguito è un'altra questione, ma non è bello essere "costretti" a leggere anche i libri successivi per poter ricostruire la vicenda in modo adeguato.
    Per quanto riguarda lo stile, anch'io spesso ho riscontrato refusi o veri e propri errori formali nelle pubblicazioni recenti: non sto parlando solo di ebook auto-pubblicati, ma anche di libri (cartacei o digitali) editi da piccole case editrici oppure da case editrici a pagamento. Comincio a pensare che la strada migliore per un esordiente sia autopubblicarsi, investendo solo su un buon lavoro di editign pre-pubblicazione fatto da un professionista. Magari in futuro scriverò un post su questi temi...
    ...comunque, tornando al romanzo, mi ha incuriosita la storia del mana e dei magi. Sicuramente è un punto a favore di questo giovane autore. Hai ragione, trovare tematiche originali nel fantasy è difficile... ma non impossibile! ;-)

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  2. Cara Vele grazie di essere passata a commentare la mia ultima recensione.
    Mi fa sempre piacere ritrovarti al Rifugio. Io non sono una che fa recensioni per lavoro ma sono una lettrice di lungo corso per cui magari qualche consiglio utili riesco a darlo :-)
    In effetti io sono stra stufa di storie suddivise in tre/quattro in alcuni casi anche cinque libri. Soprattutto per la tendanza moderna di scrivere nel primo libro poco o niente della storia reale da raccontare. Anche tu vedo che lotti con libri con refusi a go go e errori grammaticali - purtroppo al giornno d'oggi si trovano in ebook autopubblicati come in libri pubblicati sia da piccole che grandi case editrici che evidentemente pensano di poter risparmire con l'editing non pensano che un lettore deve poter trovare una forma italiana più che buona :-)
    In effetti comincio a pensare anche io che autopubblicarsi investendo in un solido editing ed una correzione non solo di eventuali errori nella storia ma anche nella forma italiana possa essere una idea- Se scrivi un post a proposito di questo in futuro fammelo sapere. L'autore che è stato carinissimo, non tutti gli attori accettano a braccia aperte le critiche come ha fatto lui - mi ha mandato via mail il seguito di questa storia (il secondo tomo) purtroppo si tratta ancora di un ebook. Ora ho in elenco altri libri da recensire - e per fortuna si tratta di libri cartacei - ma cercherò di leggere (quando riuscirò a farlo) questo seguito perchè in effetti mi tenta e poi per la gentilezza dimostrata dall'autore.
    Un bacione ed un saluto gande Vele e Buona settimana !

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  3. Ciao, ho visto il tuo commento, può essere che sia saltata l'immagine del banner! Ho visto che anche un'altra è saltata. Ogni tanto purtroppo succede >.<
    Comunque, ti volevo avvisarti che il banner che hai negli amici è quello vecchio. Abbiamo cambiato nome al blog e quindi anche il banner. Se vuoi aggiornarlo lo trovi nella colonna di destra del nostro blog! Ciao!

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  4. Ciao Arwen! ho letto il tuo commento sul mio blog.
    Perdonami se non sono riuscita più a commentare e a passare, il tempo scarseggia sempre più e sto avendo anche difficoltà a portare avanti il blog. Al momento sono in partenza per il Salone del Libro di Torino, starò via qualche giorno e non posso fermarmi a prelevare il banner, sono di corsa, spero di ricordarmelo al mio ritorno! Scusa ancora e grazie per essere passata!
    Buon weekend anche a te, un abbraccio :)

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  5. Grazie Selly e Mirial per essre passte dopo tanto tempo qui al Rifugio e per i vostri commenti !
    Si capita a volte che l'immagini saltino Sally, per questo ti ho informata. Perchè possa sistere.
    Sistemare un banner vecchio nell'elenco dei diversi codici HTML è un pò lungo si rischia di perdere dei pezzi - ed il banner nonostante sia vecchio conduce ancora al blog corretto - cosa che è l'importante di una banner. Se riesco a trovare il tempo lo cambio - ma mi serve il codice THML di quello nuovo.
    Mirial credo che il problema del tempo sia il problema costante di tutte noi blogger - spero che ti ricorderai al ritorno dal Salone del libro - magari ripasso a ricordartelo!
    Buon salone del libro allora
    Buon fine settimana ed a presto

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