Pagine

giovedì 3 novembre 2011

La Leggenda della Creazione degli Elfi

----La creazione degli elfi----


Dal Caos primordiale scaturirono gli dei, già adulti e perfettamente formati. Ognuno di loro si attribuì il dominio su determinate forze della natura, essendo tutti egualmente dotati del potere dell'universo e collaborarono per la prima (e l'ultima) volta alla creazione dei mondi. Alcuni usarono i loro poteri meglio dei loro fratelli. Tra gli dei più saggi si costituì fin dall'inizio un'alleanza. Essi sapevano come utilizzare la loro forza. Questo consesso divino, che si diede nome Seldarine (o Confraternita del Bosco), si dedicò alla creazione di alcune parti del mondo. Mentre le altre divinità litigavano sulle rispettive sfere di influenza e sul possesso delle virtù, i Seldarine modificarono i loro domini terreni rendendoli più belli e lussureggianti. Inoltre, crearono involucri destinati ad ospitare lo spirito dei primi esseri senzienti che avrebbero piede su questi mondi: gli esseri con il nome di Elfi; fecero questi corpi con cura e attenzione, e li dotarono di straordinaria bellezza. Gli altri dei, accecati dalla gelosia, tentarono di emularli. Produssero anch'essi, in tutta fretta, delle creature in grado di rivaleggiare con quelle dei Seldarine, ma non dedicarono alla creazione il tempo necessario e così i loro risultati furono imperfetti, eppure non se ne curarono. Questi esseri non somigliavano affatto a quelli creati dai Seldarine: molti erano dei mostri che un giorno avrebbero abitato i sogni degli Elfi. Di tutti quei grezzi simulacri, solo quelli riservati gli Uomini avevano qualche potenzialità: anch'essi avrebbero avuto, un giorno, la capacità di cambiare il mondo come gli Elfi. Gli dei delle nuove razze avevano avuto troppa fretta di ripetere un'impresa che agli dei più saggi aveva richiesto eoni. Ma nessuno di questi costrutti avrebbe preso vita fino allo storico incontro tra Corellon Larethian e Gruumsh, capo dei nemici dei Seldarine.

Larian Cantodiluce, Sacro Servitore di Corellon Larethian

Nella mitologia elfica gli dei non hanno, stranamente, molto da dire; si lascia spazio alle interpretazioni. Gli elfi credono che la loro religione si accosti alla realtà storica più di quanto non facciano i culti delle altre razze. Questo può essere in parte vero, poiché gli elfi hanno un vita tanto lunga da poter ricordare com'è andata: le generazioni tra la creazione ed il presente sono, nel loro caso, molto meno numerose delle nostre. La dispersione della verità è stata, dicono, decisamente inferiore: a differenza della storia degli altri popoli, sostengono, quella degli elfi è veritiera. Gli innumerevoli anni trascorsi dall'inizio del mondo hanno visto succedersi qualche centinaio di generazioni elfiche, mentre nel frattempo migliaia, o addirittura milioni, di generazioni delle altre razze sono vissute e morte. Non c'è da stupirsi se gli elfi sono convinti che la loro storia sia meno soggetta delle altre alle inesattezze derivanti dal troppo tempo passato. Le varie versioni della creazione che gli elfi forniscono, inoltre, sono meno numerose rispetto a quelle delle altre razze. Gli uomini ne hanno un numero pressoché illimitato, praticamente una per ogni città. I nani ne hanno ancora di più e le cambiano continuamente per esaltare la loro razza e la loro tribù rispetto alle altre. Anche halfling e gnomi hanno troppi miti, pur essendo meno inclini dei nani a magnificare le proprie virtù. Persino gli Orchi e gli altri umanoidi malvagi hanno storie con cui rinfrancarsi nelle loro caverne umide e fumose. Ecco come prosegue la storia di Larian Cantodiluce. Non si tratta di un resoconto imparziale, ma riesce a cogliere gli argomenti essenziali della storia elfica della creazione. Quando il dio Gruumsh vide le creature dei Seldarine, gli Elfi, li giudicò un abominio e si adirò. Per la prima volta, nelle vene di una divinità pulsò il desiderio del sangue. Gruumsh si preparava ad assalire i Seldarine. Alcune divinità accorsero sotto le sue insegne; altre rimasero in disparte. Molte, tra cui Moradin Forgiatore di anime e Garl Orolucente, scelsero di stare con i Seldarine, perché anche loro avevano riservatoper sé delle parti del mondo (non le stesse dei Seldarine). Non appena il furibondo Gruumsh attaccò Corellon Larethian, il capo dei Seldarine, ebbe inizio una grande battaglia: la Guerra degli Dei. Nessuno sa quanto durò, imperversando sui campi incontaminati di tutti i pianeti. Ognuno dei contendenti subì gravi perdite. Mentre gli altri cadevano sul campo (gravemente feriti, ma non morti), Gruumsh e Corellon non demordevano e, anzi, continuavano a battersi fieramente attraverso i piani, spargendo sangue ovunque tra i mondi. Con l'avvicinarsi della notte, i poteri di Gruumsh si rafforzavano, mentre Corellon si indeboliva. Tutto sembrava perduto per i Seldarine. Dalla luna caddero lacrime sul volto ferito di Corellon e si mischiarono al suo sangue. Allora Corellon si rivolse verso i compagni, e fu lì che trovò la forza. Roteò la spada e cavò un occhio a Gruumsh (che da allora fu detto Un Occhio) con un solo, tremendo colpo. Il dio urlò di dolore e perse icore nero dalla ferita; voltò le spalle e si ritirò negli inferi. Lì rimase a covare il suo odio, creando i nemici dei Seldarine. La più riuscita delle sue opere, scaturite dalla forgia della sua ira e dal nero sangue, furono gli Orchi. Per questo ancor oggi Elfi ed Orchi sono nemici mortali: fin dall'inizio, prima della loro creazione, gli spiriti dei loro dei lottavano l'uni contro gli altri. Con la sconfitta di Gruumsh, i Seldarine ed i loro alleati poterono proseguire il lavoro. Raccolsero le lacrime della luna ed il sangue perso da Corellon nella grande battaglia, e li versarono negli involucri che avevano creato e vi infusero la loro anima. Ogni dio trasmise le proprie virtù alla nuova razza, che allevò e nutrì. Fu così che gli Elfi nacquero dal sangue di Corellon Larethian unito alla Terra, benedetta dalle lacrime della Luna e questo li rese simili agli dei. Le altre divinità videro questo e cercarono di imitarlo, infondendo la vita nelle loro creature deformi, con vari risultati. Ahimé, tutte le altre razze non sono che imitazioni malriuscite degli Elfi. La storia della Guerra degli Dei spiega alcune caratteristiche fisiche e psichiche degli elfi. Devono la loro longevità al fatto di essersi formati dal sangue divino di Corellon Larethian, la loro eterea bellezza (che ha portato molti a venerarli come dei) alle lacrime della luna e il loro forte legame con la terra perchè è parte di loro. Per gli elfi queste leggende sono la prova del loro grande ruolo nello schema delle cose. Studiando la mitologia si può capire perché gli elfi siano tanto sicuri di quale sia il loro posto nell'universo e si preoccupino raramente di cose che metterebbero in crisi gli esseri inferiori. Gli altri miti offrono spiegazioni diverse della loro natura elfica. Quello che presentiamo ora è un resoconto di Sarathos-Telanith che chiarisce ulteriori aspetti della storia elfica, riguardo all'episodio cui fu dovuta la separazione tra i vari popoli: la Guerra degli Elfi. Dopo la Guerra degli Dei, le divinità si spartirono il mondo, in modo che le loro creature potessero crescere e prosperare. I Seldarine scelsero le foreste per gli Elfi loro figli, ma li incoraggiarono segretamente ad espandersi dove volessero. Gli altri dei fecero altrettanto e le varie razze si trovarono ben presto a combattere tra loro per il dominio delle terre: l'odio di Gruumsh il Maledetto si era sparso sui mortali. In quel tempo gli Elfi costituivano un sol popolo; c'erano delle differenze, ma si trattava di caratteristiche individuali più che di divisioni sociali. Le divergenze erano una questione di personalità individuale; tra gli Elfi regnava l'armonia. C'erano individui assetati di potere ed altri che non sopportavano di vivere entro le anguste mura di una città; alcuni erano decisamente xenofobi e volevano bandire Nani ed Uomini dalle terre degli Elfi, per tenere alla larga quelle razze maledette dagli dei. Altri ancora, di sentimenti più moderati, erano disprezzati dai loro simili. Ogni Elfo era convinto di aver ragione e ciascuno cercava di imporre le proprie convinzioni agli altri. Il male si nutriva di questa atmosfera di sfiducia e dissenso. Le antiche città elfiche decaddero e la Regina dei Ragni Lolth si insinuò nei cuori di molti Elfi, che se ne servirono per guadagnare potere; la sua malvagità finì per fuorviarli ulteriormente. Questi Elfi si diedero a praticare la magia nera e l'occultismo per diventare più potenti, allontanandosi dalla luce che avevano tanto amato. La tensione divenne intollerabile: gli Elfi che avevano abbracciato la religione di Lolth invasero le città e massacrarono i loro fratelli. Il primo attacco avvenne col favore delle tenebre, mentre gli altri Elfi non ebbero modo di difendersi. Avendo previsto i tempi cupi che stavano per arrivare, però, si erano preparati alla guerra. I loro preparativi non furono vani: risposero al'aggressione. La Guerra degli Elfi si protrasse per decenni e nessuna delle parti otteneva la vittoria. Ci furono migliaia di morti per entrambei ed il numero dei feriti era ancora più alto. Gli Elfi fedeli a Lolth presero il nome di Elfi Scuri in ragione della loro nuova alleanza, e si insediarono nelle città conquistate, ammassandosi in vista dello scontro finale. Lolth sparse minacciose nubi nere per spaventare gli Elfi mortali. Pensavano di vincere, ma intervennero gli dei. Corellon Larethian ed i suoi penetrarono a fondo nel territorio degli Elfi Scuri. Lottarono a lungo, strenuamente, per sconfiggere le forze del male. Infine, Corellon trovò la temibile Regina dei Ragni e l'attaccò. La magia si diffuse ovunque e il sangue scorse a fiumi. Corellon le diede un colpo decisivo che la sprofondò nelle viscere della terra. Con la sconfitta di Lolth le tenebre si dissolsero e il sole riprese a scaldare la terra con i suoi benefici raggi. Gli Elfi Scuri fuggirono il sole purificatore e seguirono la loro dea sconfitta. Scelsero consciamente l'oscurità alla luce. Corellon decise che questo tradimento si sarebbe letto sui loro volti per l'eternità: per questo essi hanno la pelle scura. Corellon costrinse gli Elfi Scuri a stare nell'abisso in cui era sprofondata Lolth la Dea Ragno. Quando l'ultimo di loro fu sceso sottoterra, egli abbandonò gli Elfi al loro destino e se ne andò con le divinità sue alleate nel piano di Arvandor. Le divisioni e il caos frutto della Guerra hanno segnato inesorabilmente la psiche degli Elfi. Molte fazioni si spaventarono di fronte alla sconfitta degli Elfi Scuri, ma alcune non riuscirono a reprimere il proprio scontento e scelsero la secessione: questa fu la cosiddetta Diaspora. Le scissioni iniziate dagli Elfi Scuri proseguirono: la razza elfica si divise in Elfi Grigi, che decisero di vivere sulle montagne; Elfi dei boschi, che tornarono nelle foreste da cui provenivano; Elfi Alti, che rimasero nelle loro città e mantennero le tradizioni tipiche degli elfi. Altri andarono ancora più lontano: negli oceani, nelle regioni polari e nei cieli. Col tempo, questi popoli si differenziarono sempre più ed ognuno sviluppò caratteristiche proprie. Gli Elfi Grigi divennero distaccati e gli Elfi dei boschi selvatici come le foreste in cui vivevano. Gli esploratori si adattarono alle nuove terre, a prescindere dal luogo in cui si stabilirono. A volte continuarono le loro peregrinazioni e vissero come nomadi: sono quelli che nelle campagne del gioco si chiamano Elfi Alti. Questi elfi nomadi incontrarono le altre razze sparse a caso in tutto il mondo: spesso diventarono fonte di leggende per nani, uomini, gnomi e halfling. All'inizio i rapporti furono relativamente pacifici, specie con gnomi ed halfling, ma restavano dei sospetti e la tensione crebbe, particolarmente tra elfi e nani.

Nessuno sa di preciso quali siano i motivi del dissidio con i nani: si dice che sia nato da dispute territoriali o da divergenze ideologiche. Naturalmente, sia gli elfi che i nani si incolpano a vicenda. Qualunque sia la causa, le due razze si sono combattute per molti anni nel corso di guerre acerrime e sanguinose. È seguita una riconciliazione, ma tra loro non c'è ancora completa fiducia.

Il primo contatto tra elfi e uomini si perde nella notte dei tempi. Gli elfi erano per gli uomini figure mitiche, considerate con rispetto e venerazione. Questo atteggiamento si è conservato sino ad oggi e gli elfi restano una sorta di mistero per l'umanità. Sebbene elfi e umani non si siano mai combattuti l'un l'altro in una guerra su vasta scala, ci sono stati alcuni piccoli conflitti. Molti di questi scontri sono stati causati dall'invasione, nelle foreste, da parte degli uomini, che con le loro tecniche barbare facevano legna. Gli elfi ebbero da ridire per la morte della foresta vergine. Inoltre, alcuni individui, avidi e gelosi, approfittarono della situazione per uccidere e sterminare gli elfi. Cosi gli elfi iniziarono a diffidare degli umani, e molti cambiarono parere sulle conoscenze che avevano di quegli esseri. Mentre alcuni rimasero nelle terre degli umani, molti altri ritornarono alle loro terre, le Terre degli Elfi.

Gli Elfi sono un popolo fiero e vedono nella razza umana una brama violenta; e questo, accoppiato col la loro sorprendente fecondità, li rende una seria minaccia. Gli elfi osservano gli uomini ma c'è paura nei loro cuori.

2 commenti:

  1. è un bellissimo pezzo! mi sono molto emozionata ed entusiasmata nel leggerlo! è bellissimo!
    A presto..Sibilla

    RispondiElimina
  2. Grazie - non lo ho scritto io - Lo ho trovato on-line come gli altri pezzi sulle origini degli Elfi e la Favola Islandese che ho postato!
    Sono contenta che ti sia piaciuta

    RispondiElimina