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martedì 28 febbraio 2017

Bufale in Rete - Fake news - Legge bavaglio


Il mondo stà diventando un posto sempre più folle e assurdo man mano che passano gli anni. In una società in cui le notizie si finiscono per sapere più velocemente via web, ed in taluni casi solo e soltanto via web, stanno cercando un'altra volta di creare una legge contro la libertà di opinione e di idee.
E' infatti in preparazione una ennesima legge bavaglio indirizzata come sempre verso coloro che rappresentano l'anello più debole. Ossia ai blogger ed ai forum che non sono testate giornalistiche.

Stanno provando per l'ennesima volta a mettere un bavaglio alla parte più debole del web - alla faccia della libertà d'espressione.

E' stata infatti presentata una proposta bipartisan una legge contro la diffusione delle bufale in rete, le cosiddette fake-news. 

Se questa proposta dovesse passare, un blog forum o sito non giornalistico che dovesse essere accusato di avere condiviso una falsa notizia rischierebbe di essere multato per cifre cospicue oltre  alla reclusione.

Ma non è finita, ogni cittadino che volesse aprire un blog, sito web o forum diretto alla pubblicazione o diffusione online d’informazioni, sarà tenuto all'invio tramite posta elettronica certificata di tutte le informazioni personali (nome e cognome, domicilio e codice fiscale) alla Sezione per la stampa del tribunale. E chi ce l'ha una mail certificata ? (bisogna pagare un tot all'anno per avere una pec) io per esempio non posseggo una mail certificata, anche perchè non mi serve proprio.
Un blog non è una testata giornalistica e non lo sarà mai. Dovrebbero davvero finirla di tentare di fare passare un blog per un giornale e mettere in testa al blogger una serie enorme di obblighi e pesi. Anche economici.

Obbligo di registrazione e di rettifica entro 48 ore per tutti i blog e siti di informazione, obbligo di sorveglianza generale, o poco ci manca davvero,  per i gestori dei social network e delle piattaforme di condivisione di contenuti prodotti dagli utenti, pene pecuniarie e detentive per chi pone in essere una serie di condotte descritte in modo tanto vago da riuscire ad abbracciare qualsiasi forma di reato di opinione, così come ogni forma di esercizio della libertà di manifestazione del pensiero.


Questo è il contenuto del disegno di legge qui in versione pdf


Praticamente sarebbe la fine di moltissimi blog, i miei compresi.
La legge tra le altre cose  pare avere un "testo confuso che non stabilisce neanche bene, con quali criteri definire una falsa notizia. Ok si tratta di una bozza di legge - ma non è accettabile.

In pratica stanno cercando di fare passare una legge contro la libertà di espressione per una legge il cui scopo sarebbe quello della  difesa dei cittadini contro la propaganda, le bugie e l’odio in rete. 

Sono previste condanne penali e civili per chi diffonde notizie “esagerate o tendenziose che riguardino dati o fatti manifestamente infondati o falsi”. E’ un passaggio del disegno di legge “Disposizioni per prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica”

"Si segnala come queste disposizioni non possano ritenersi incompatibili con la Costituzione e specialmente con il diritto riconosciuto ad ogni cittadino dall'articolo 21 della Costituzione di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. Come stabilito dalla Corte di cassazione con sentenza n. 2445 del 1956 anche tale diritto, infatti, trova un duplice inderogabile limite: nel dovere, ad esempio, di ogni cittadino di non destare pubblico allarme, di non denigrare all'estero la propria patria con notizie false, esagerate e tendenziose sulle condizioni interne; nell’esigenza dello Stato, come persona giuridica di diritto internazionale, qualunque sia il suo ordinamento politico, di tutelare il suo credito e il suo prestigio all'estero e di difendersi dall'opera nociva dei suoi cittadini."


Sono d'accordo sul fatto che anche i cittadini debbano avere degli obblighi da seguire, naturalmente. Trovo sia il minimo non destare pubblico allarme, non denigrare all'estero la propria patria con notizie false, esagerate e tendenziose sulle condizioni interne. Ma qui stiamo davvero esagerando a mio giudizio. Inoltre stanno facendo di tutta l'erba un fascio senza distinzione alcuna - basta avere un blog o un sito per essere chiamati a questi obblighi.


Bisogna vedere poi se considerano denigrazione anche quando non si è effettivamente d'accordo sul modo di agire di coloro che governano il nostro paese. Il fatto che le decisioni in Italia purtroppo vengano prese spesso pensando a favorire le persone più ricche, importanti  e/o ammanicate a discapito della parte più debole della popolazione e della natura tutta, aiuta non poco a non essere d'accordo...



Per questo dobbiamo ringraziare la senatrice Adele Gambaro (di ALA-SCCLP) ed i 27 co-firmatari del disegno di legge, presentato in conferenza stampa al Senato il 15 febbraio, per combattere le “fake news” – meglio, “prevenire la manipolazione dell’informazione online, garantire la trasparenza sul web e incentivare l’alfabetizzazione mediatica.

Fonte Valiga Blu  ilfattoquotidiano e Websulblog



Io non pubblico mai informazioni che non siano reali e non sono sicuramente, nè sarò mai, dalla parte di coloro che fanno disinformazione in rete e che continuano da anni e pubblicare notizie false arrivando in certi casi a dire bugie tanto gravi da giungere fino alla diffamazione di  altri individui, tuttavia conto le fake-news le bugie, l'odio in rete e la propaganda ci vuole solo maggiore istruzione, più cultura, tanto senso civico e più utilizzo appropriato del cervello.
Non servono limitazioni della libertà individuale degne di una vera dittatura. Dove tutti pagano per le azioni compiute da pochi.


Molti esperti del web si sono già scagliati contro la legge. In nessuna parte del mondo bisogna registrare un blog (esclusi i regimi dittatoriali), poiché non possono essere considerati come testate giornalistiche, che prendono soldi pubblici e che posseggono una redazione composta da più persone. 

P.S. IMPORTANTE
Se siete contro il DDL Gambaro firmate questa petizione su Change org, io lo ho fatto nei giorni scorsi


Per maggiori informazioni sulla questione: 

Valigia Blu Il fatto quotidiano 1 il fatto quotidiano 2 Websulblog

lunedì 27 febbraio 2017

Recensione Libro "Il Fantasma del Castello di Sorci e il mistero del Drago perduto"

Eccomi ancora una volta a parlarVi di uno dei libri di una autrice straordinaria e talentuosa che amo particolarmente, Marta Leandra Mandelli.
Questa volta sono qui per parlarVi di un piccolo libro da lei scritto in particolare per un pubblico molto giovane, il target va dagli 8 anni in su. 

E' un libro per gli amanti dei fantasmi, dei Castelli, dei draghi .... e dei misteri !

"Il Fantasma dei Castello di Sorci e il mistero del Drago perduto"


Sinossi:

Matilde non crede ai fantasmi. Tuttavia, in una notte di fine estate, è proprio un fantasma a chiedere il suo aiuto: Baldaccio Bruni, terribile guerriero del '400, che si aggira sconsolato per il castello di Sorci.
Da secoli, cerca senza sosta Intrepido, il suo fidato drago, nascosto chissà dove dalla defunta moglie, la bella Annalena Malatesta. Inizia così per Matilde, Marco e Carlo una caccia al tesoro lunga una notte, tra le sale incantate ed i nascondigli segreti, aiutati da una misteriosa sfera di luce e da una civetta canterina.
Riusciranno i tre bambini a ritrovare il drago perduto e a dare pace a Baldaccio Bruni?
Realtà e fantasia si fondono in una magica avventura, dedicata ai giovani lettori.

Libro adatto da anni 8 +


Recensione:


Matilde, ragazzina tredicenne, si trova in visita al Castello di Sorci con il padre e la sua nuova fidanzata Rosaria.
La ragazza non ama molto la nuova arrivata ed il fatto che ella non sia sola peggiora soltanto le cose, infatti Rosaria ha con sé i suoi due giovani figli, due terremoti sempre in movimento.

Matilde, la cui madre è morta anni prima, detesta i figli di Rosaria, pieni di vita e molto troppo rumorosi.....
I due, Marco e Carlo non stanno fermi un solo minuto ed hanno la seccante abitudine di ficcanasare tra le sue cose.

Visitando il castello con il proprietario vengono a conoscenza della storia dello stesso. Scoprono l’esistenza di un fantasma . . . . . quello di Baldaccio Bruni, il proprietario originale  dell’antica magione che si  aggira ancora nelle sue stanze.

Nel cuore della notte, prima Matilde e poi sia Marco che Carlo vengono svegliati all’improvviso. Si troveranno di fronte prima una civetta ed in seguito una sfera di luce. Seguendo la sfera di luce magica si ritroveranno nella camera di Baldaccio Bruni e saranno così di fronte al suo fantasma.
Matilde non crede ai fantasmi, ma deve ricredersi quando se ne trova di fronte uno . . . . . .
Contro ogni aspettativa il fantasma pare innocuo e simpatico ed arriva a chiedere il loro aiuto per ritrovare Intrepiedo, il suo fidato drago, nascosto  chissà dove dalla di lui defunta moglie, la bella Annalena Malatesta.
Da tempo egli si aggira sconsolato per il castello cercandolo, ma non è mai riuscito a trovarlo.
Inizia in questo modo per Matilde, Marco e Carlo una caccia al tesoro notturna, per le sale del castello.
Essi saranno accompagnati ed aiutati dal fantasma del guerriero, dalla sfera di luce e dalla civetta.

Riusciranno i tre bambini a ritrovare il drago e a dar pace a Baldaccio Bruni ?

Non ve lo dico . . . . altrimenti sapreste già tutto della storia.

Questa insolita avventura notturna cambierà qualche cosa nei rapporti tra di loro ?

Questa volta si tratta di un’avventura fantasy x bambini dagli 8 anni in su, narrata dalla penna magica della brava Marta Leandra Mandelli.

Si è trattato ovviamente, di una lettura velocissima ma gradevole dove il mistero e l’ultraterreno sono ingredienti fondamentali.
Una storia per gli amanti dei castelli dei draghi dei fantasmi e dei misteri.

Il libro quantunque piccolo è di buona qualità, anche per il testo che sembra curato tranne un’unico errore, ripetuto, nel secondo capitolo.

Carina la storia, molto adatta per invogliare alla lettura i giovani.
Un libro che ha nel suo lieto fine anche due importanti messaggi:
"Quando è necessario ricominciare, per prima cosa bisogna volerlo davvero."
"A volte per dare comprensione ed amore bisogna accorgersi dei veri sentimenti degli altri . . . ."
Si tratta di una storia carinissima e coinvolgente che trasporta il giovane lettore tra le camere e gli antichi racconti legati al castello stesso.


Una lettura che consiglio a tutti i giovani, che cosa meglio di una caccia al tesoro particolare come questa potrà avvicinarli alla lettura ed ai libri ?

venerdì 24 febbraio 2017

La Grande Quercia

La Quercia


La Quercia - Albero della Vita

La quercia, nome comune utilizzato per tutti gli alberi del genere quercus, appartenente alla famiglia delle Fagacee è un albero deciduo e sempreverde di grandi dimensioni, spesso arriva o supera i 30 metri di altezza. Originario dell'emisfero settentrionale, nonché delle aree tropicali o sub tropicali di Asia e Sudamerica. Uno dei suoi tratti caratteristici è la longevità: molto spesso infatti ci si imbatte in esemplari che superano i cento anni o che hanno accumulato più secoli di vita. Non è raro trovare alberi di età vicina ai 500 anni. Si distinguono le querce in due gruppi: il primo caratterizzato da foglia caduca, diffuso in areali continentali e il secondo a foglia persistente, molto più adatto a climi di tipo mediterraneo. Ampia diffusione di questa maestosa pianta si ha nei boschi europei, esemplari di querce decidue si trovano in aree pianeggianti ma anche in collina e montagna, a quote che arrivano fino a 1200 metri.


Il genere Quercus comprende molte specie di alberi spontanei in Italia. In molti casi il portamento è imponente anche se ci sono specie arbustive. Le foglie, alterne, sono talvolta lobate, talvolta dentate e sulla stessa pianta possono avere forme differenti, per la differenza del fogliame giovanile rispetto a quello adulto.
Le querce sono piante monoiche, ovvero la stessa pianta porta sia i fiori maschili che quelli femminili. I fiori maschili sono riuniti in amenti di colore giallo, quelli femminili sono di colore verde. Il frutto è la ghianda.
La quercia ha una vasta simbologia:
E' un'emblema patriottico per antonomasia
Simboleggia la forza e la robustezza
Protegge i nati del 21 marzo
Luogo sacro di unione tra Zeus ed Era
Locus ideale per le profezie delle ninfe
Dimora prediletta di numerosissimi animali




Fin dai tempi più remoti, la quercia fu considerata albero sacro e oracolare. Il suo culto risale alla preistoria delle civiltà romana, greca e celtica. Considerata dai Celti la regina della foresta, gli aggettivi con cui la descrivevano erano forte e perfetta, grazie ai suoi imponenti rami, e salda per possedere della radici ancor più grandi. Era il simbolo della fertilità dei mesi solari, ma soprattutto simboleggiava la salda protezione, la forza primordiale e l'abilità di sopravviviere anche nei periodi più difficili.
Spesso viene raffigurata come "l'arbero della vita". E' un albero che può vivere molto a lungo; alcuni esemplari eccezionali hanno superato i 1000 anni di vita.
La quercia è un albero che ha in sè il senso della completezza e dell'eternità, poiché sulla sua chioma nascono i fiori di entrambi i sessi.
Portando con sè il seme maschile (il padre) e il seme femminile (la madre), possiede il dono di procreare un terzo (il figlio) che lei stessa è.
Ne consegue che il numero 3 le appartiene.





Tra i rami, sempre secondo i Celti, dimoravano oltre ad una grande varietà di animali, gli dei del cielo, e proprio per questo, le navi, le porte di casa e gli scudi dovevano essere fatti con il legno della quercia.
Le rappresentazioni che la quercia assume nella tradizione europea sono molto numerose.
A causa delle sue grandi proporzioni è sempre stata considerata un albero cosmologico e antropologico per eccellenza, oltre che essere considerata come "albero della saggezza". Zeus l'aveva adottata come albero prediletto ed infatti la quercia rappresenta il Sole ma anche il cielo scuro e nuvoloso, il posto naturale del dio della folgore e del fulmine. I primi Greci chiamavano le querce "pròterai matéres", le "prime madri". Non stupisce quindi che le querce abbiano preceduto gli uomini, i padri degli uomini, cioè gli dèi, ed anche le api, che simboleggiano l'anima immortale e che abitano i tronchi scavati delle querce.
Fu nel tronco spaccato di una quercia che i Dioscuri ellenici si nascosero dai loro nemici, ovvero nel "grembo della madre".
Si dice che la quercia fu il primo albero che spuntò sulla terra e non fornì solo il miele, ma anche la ghianda (da cui il nome di balanofagi dato ai primi uomini).


Secondo le credenze italiane, ceche, germaniche, serbe ecc. è un ciocco di quercia che, la vigilia di Natale bisogna far ardere sul fuoco, poiché essa è simbolo di rinascita, di avvento, di luce che torna dopo il buio.
In nessun paese del mondo, però, si può pensare di trovare il culto della quercia così diffuso come nella Gallia dei Druidi, dove le querce hanno fatto, per moltissimo tempo, le veci delle case, quando anche il dio Teute stesso veniva rappresentato sotto l'aspetto di una quercia. Il culto della quercia, per un Druido, era analogo al culto della propria casa, del suo tempio, e del proprio paese.
Date le sue virtù solari, la quercia è un'albero che protegge da malattie stanchezza e nemici, tanto che il suo legno viene usato per la costruzione delle bacchette magiche.
I suoi frutti, le ghiande, avrebbero proprietà fecondatrici ed afrodisiache. Una leggenda dice che debbano essere piantate durante le notti di luna nera per attirare la prosperità, ma vanno raccolte di giorno al contrario delle foglie e dei rami. Se vengono collocate sulla finestra oltre a portare fortuna si dice che allontanerebbero spiriti malvagi e fulmini.
E' possibile e consigliabile tenere qualche ghianda con sè, come dei piccoli talismani, visto che favoriscono il mantenimento della giovinezza e proteggono dalle cattive intenzioni.
Inoltre, una foglia di quercia, indossata sul collo o vicino al cuore, consentirà a chi la porta di non essere ingannato.
Un paio di foglie nell'acqua del bagno potremo purificare corpo e spirito.
Accendere un fuoco con il legno di tale albero inoltre allontanerebbe le malattie dalla casa.





La Quercia è anche un potente simbolo di mezza estate e simboleggia il Re dei sei mesi più rigogliosi dell'anno, che appare, occasionalmente come "l'uomo selvatico".
Dal momento che il suo simbolismo evoca anche l'immortalità, foglie e ghiande possono essere offerte ai defunti, a Samhain, (festa pagana di origine gaelica - Capodanno Celtico).
Dall'albero di quercia si ricava anche uno dei fiori di Back "Oak" che serve per coloro che sono troppo ligi al dovere quando si rende necessario alleviare la tensione.
Un talismano per attrarre giovinezza e ricchezza può essere composto da tre ghiande legate con i propri capelli, che dovrà essere esposto alla luce della luna piena ma anche a quella della luna nera, per un intero anno.
Infine ultima e non ultima dote della quercia .....
Il muschio che si forma sul suo legno, può essere bruciato per favorire la divinazione.
La Quercia è sacra al Sole, Giove, Marte e Vesta.
Fonte Info ed approfondimenti sulla quercia:
Simbolismo della quercia:

giovedì 23 febbraio 2017

SOS LUPO AGGIORNAMENTO



Ultimi aggiornamenti sulla pratica aiuto lupi - stiamo tutti dalla parte del lupo :-) 


Purtroppo la situazione per i nostri amici pelosi invece di migliorare pare sia notevolmente peggiorata.
Questo mondo è sempre più folle e succedono cose sempre più assurde stupide e senza senso.


A ieri, mercoledì 22 Febbraio, i cambiamenti fatti al piano di conservazione del lupo - più che di conservazione parlano di facile uccisione.


Da fonte nel cuore.org parola dell'ENPA

Piano Lupi 



« nuovo piano consente di uccidere i lupi nei parchi nazionali e regionali». 
«Traducendo dal gergo burocratico, le norme comportano non soltanto la possibilità di uccidere i lupi senza il bisogno di rispettare tutta una serie di vincoli, ma anche la possibilità di abbatterli all’interno delle aree protette. Che, è esattamente quanto sosteniamo fin da quando abbiamo avuto notizia della nuova versione del Piano Lupo. Per noi l’unica via d’uscita da questa vicenda è lo stralcio delle norme relative all’uccisione degli animali».
L’ultima versione dunque è per Enpa ancora più “letale” della precedente e l’associazione l’ha pubblicato sul proprio sito internet e sulla propria pagina Facebook proprio per permettere a tutti di farsi un’opinione al riguardo, libera da ogni sospetto di manipolazione e di propaganda. «A noi – conclude l’associazione – sta a cuore la sorte dei lupi, come quella di qualsiasi altro animale, ma ci sentiamo anche legati al rispetto dei principi di trasparenza, qualità e correttezza dell’informazione, su cui deve fondarsi un rapporto fiduciario con i cittadini. Singolare, per questo, l’alone di segretezza che da sempre circonda il Piano Lupo; un documento che nelle sue ultime versioni non è stati diffuso dal Ministero alle associazioni e del quale siamo venuti in possesso soltanto per vie traverse».
Oggi, in Conferenza Stato/Regioni doveva essere discussa la cosa, invece pare che tutto sia stato un'altra volta rimandato. Probabilmente per la grossa pressione mediatica che c'è al momento sulla questione.
Ma non si illuda il Ministro Galletti che gli italiani possano dimenticarsi del loro amico lupo - Il piano di conservazione del lupo non può e non deve prevedere l'abbattimento di questo splendido animale.
Ora ci sarebbe un'altra petizione da firmare. Change org Firmatela anche voi.
Stanno cercando di avere come garante il presidente della Repubblica Gentiloni.
Fate sentire la vostra voce al Ministro dell'Ecologia Galletti sulla Pagina Fb del Ministero dell'Ambiente. Ditegli anche voi che il lupo va difeso non ucciso. Fate sentire la vostra voce e quella del lupo.
State anche voi dalla parte del lupo.

Ultimi aggiornamenti a ieri giovedì 23 Febbraio 2017 
fonte info - Sito Nelcuore.org
Nuovo rinvio per il Piano Lupi: il tema non era nell'ordine del giorno della Conferenza Stato Regioni di ieri e potrebbe slittare al 9 marzo. Il Ministro Galletti, che con ostinazione vuole mantenere la possibilità di uccidere i lupi, si conferma quale unico responsabile della mancata applicazione delle misure di prevenzione che lo stesso Piano prevede, le uniche che possono concretamente ridurre i conflitti tra attività umane e presenza del lupo. - Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria e Puglia, si sono già espresse pubblicamente contro la condanna a morte dei lupi: una maggioranza di ben 11 Regioni che nella prossima seduta della Conferenza Stato–Regioni (9 marzo) sarà chiamata a impedire che il Piano possa essere approvato senza lo stralcio del capitolo III.7 che prevede le uccisioni, rese ora persino più facili.