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giovedì 30 aprile 2015

Lettura Gratis - Ebook da scaricare gratis - Il Maggio di Angelica

Eccomi per pubblicizzare una iniziativa che potrebbe essere di vostro interesse. Per la serie leggere E-book gratuiti.




Avete letto Qui, sempre al Rifugio la presentazione del Libro 
"Il Maggio di Angelica - La Collina cava delle fate" ? 
Bene, l'autrice, Valentina Doro, per promuoverlo ha deciso che sarà disponibile per il download gratuito su Amazon per alcuni giorni.



La versione E-book Kindle sarà scaricabile gratuitamente su Amazon Qui
Dal 1° al 4 maggio prossimi, essendo il mese di maggio importante nella storia che l'autrice ci racconta nel suo libro.

Su Amazon è possibile scaricare gratuitamente anche un'applicazione che permette di leggere il libro su altri e diversi dispositivi :-)

Questo che vi accludo al post e L'Evento Facebook della promozione, non dimenticate di entrarci !


mercoledì 29 aprile 2015

Ultimi acquisti libreschi

Tanto per cambiare, recentemente ho acquistato on-line due libri (che mi sono arrivati a casa proprio un giorno prima della giornata Mondiale del Libro ......... giusto a fagiolo (spero di poterli leggere molto presto perchè sono due libri che mi stanno chiamando da tanto tempo)
Si tratta del libro "L'Atlante di Tenebra" di John Stephens, il terzo e finale capitolo della Saga " I Libri dell'inizio"



E famosissimo libro di Gianni Rodari "Grammatica della Fantasia"


Il primo non vedo l'ora di leggerlo perchè lo ho atteso per tanto tempo e naturalmente, per sapere come finirà questa bellissima saga, il secondo invece lo ho aspettato per ancora più tempo, adoro gli scritti di Rodari ed in casa ho diversi suoi libri, ma questo mi mancava proprio ! 

lunedì 27 aprile 2015

Recensione Libro "Leggende"

Eccomi a parlarVi di un Libro di racconti particolare, si tratta di “Leggende” di Daniele Palmieri. L’autore ha riunito in esso una serie di racconti sotto la forma e con le apparenze di varie leggende.



Sinossi:


Un viaggio attraverso i sogni di un brahmano, rifugiatosi a meditare dove sgorgano le prime limpide gocce del Gange; sogni che ripercorrono la storia del genere umano e ne tracciano la storia e il destino, una storia fatta di déi, miti e leggende.

Elementi incredibili, versi poetici e racconti in prosa creano un alone di mistero e di sacra religiosità caratteristico dei racconti mitologici.
Leggende fantastiche che contribuiscono a creare qualcosa di magico, frutto di un’intensa attività onirica e di meditazione.
Figure divine compiono azioni eccezionali, al di là dei limiti del tempo e dello spazio, coinvolgendo il lettore in un percorso di originale confronto con se stesso.


Recensione:


Questo libro è composto sa una serie di racconti ed ogni racconto rappresenta un sogno diverso.
I vari racconti sono in realtà i sogni di un vecchio brahmano, antico custode di un sapere tramandato di parola in parola, che dopo giorni e giorni di lungo viaggio e di digiuno  si accampa sulle cime dell’Himalaya ed inizia a meditare profondamente. Ogni notte egli fa un sogno diverso, ed ogni sogno viene narrato in questi racconti.
Il libro non è comune, anche perché al suo interno mescola versi poetici ai racconti in prosa, donando un’alone di mistero e di mito magico all’atmosfera della narrazione.
Il libro in definitiva è un viaggio attraverso l’evoluzione degli esseri umani e attraverso le loro doti ma soprattutto i loro difetti, che ne designeranno la definitiva sorte.

Il brahmano tramite i suoi sogni lucidi potrà analizzare a fondo il senso della sua esistenza e di quella della specie a cui appartiene.
In “Leggende” non si assiste ad una semplice cronaca di meditazione ma questo libro vuole rappresentare la strada da seguire per una crescita spirituale ed intellettuale. Notte dopo notte sogno dopo sogno infatti, il brahmano cambia la sua essenza e acquisisce maggiore consapevolezza di se stesso.
Il libro non è soltanto una lettura piacevole ma vuole essere un viaggio più profondo, attraverso le religioni del mondo e la filosofia. Nulla nel nostro universo viene lasciato al caso, il destino sa quel che fà l’universo ha le sue regole e l’uomo non può fare altro che seguirle, che sia o meno conscio della cosa.
Il brahmano è colui che decide di studiare, analizzare e capire nel profondo quello che lo circonda. Una persona che non vuole soltanto essere trasportata via dalla forza trascinante del vento propria degli eventi ma che desidera compiere le sue scelte coscientemente.
 
Ho apprezzato questa lettura diversa ed interessante, che mi ha fatto venire voglia di approfondire ricordi di leggende conosciute magari solo in parte.
I miei racconti preferiti sono stati quelli di Aracne e Pan, dove la natura la fa da padrona. Tuttavia, questi racconti mi hanno anche lasciato un che di amaro in bocca. Infatti, nonostante io abbia molto apprezzato l’atmosfera che vi troverete a respirare leggendolo, in conclusione il genere umano appare purtroppo molto stolto, finendo per ignorare perfino gli avvertimenti più importanti, e continuando sulla strada della perdizione senza nemmeno riflettere un momento.

Quella di Daniele Palmieri è una scrittura profonda, ma delicata al tempo stesso, dal retrogusto antico misterioso, mistico e tuttavia amaro.
Quello che ci viene proposto non è solo un percorso di crescita interiore ma anche un ottimo viaggio antropologico e religioso che riesce ad attrarre anche i non appassionati di questo tema.

L’aria che si respira di antiche leggende, di fatti vissuti e di miti mai dimenticati che aleggia per l’intero libro credo sia la riprova del fatto che l’autore sia riuscito  nel suo intento, quello di riportarci indietro nel tempo a storie ed eventi già vissuti ma che tuttavia, in un certo qual modo devono ancora aver luogo. Infatti ciò che è stato è ancora e sempre sarà ….. così come la Fenice non può far altro che risorgere dalle proprie ceneri.

Si può essere più o meno d'accordo su questa visione della vita umana che risulta come una costante copia di se stessa, ma il libro riesce ad appassionare, interessare e coinvolgere il lettore


Volete leggere un libro insolito e che vi porti a riflettere dopo la lettura ? Questa piccola raccolta di racconti fa al coso vostro, e la riflessione non è un optional.

sabato 25 aprile 2015

Pausa gattosa del Fine Settimana

Come Intervallo per il Fine Settimana ho pensato di proporvi questa bellissima storia, che riguarda Kevin Richardson ed il leone Bianco Aslan, una storia a lieto fine che dimostra come a volte gli esseri umani possano anche fare del bene agli animali.



Prima vi ho postato due video che spiegano chi è Kevin Richardson e come vive con i leoni del suo centro 




Un Uomo ed i Leoni - documentario del 2014


Un documentario bellissimo che spiega chi è,  e come vive 
Kevin Richardson in compagnia dei suoi leoni ......

E questi video sotto parlano della Storia di Aslan leone Bianco di 9 anni che ha avuto gravi problemi di denti e che a causa di questo aveva cambiato completamente il suo modo di comportarsi nei confronti del resto dei Leoni del branco.
Hanno chiamato il Leone Aslan come quello delle Cronache di Narnia ;-)





Ed in questi video, viene narrata la storia dell'intervento ai denti che è stato fatto al leone perchè potesse tornare a mordere ed a fare una vita da vero Leone .........




Una bella storia a lieto fine ........ spero che piaccia anche a voi tanto quanto a me .......

Per approfondimenti in Italiano Qui Repubblica Qui Oggi

Buon Fine settimana a tutti amici e followers del Rifugio

giovedì 23 aprile 2015

La Giornata del Drago - per il terzo anno consecutivo


Amici e follower, non ci posso credere, ma siamo già giunti al 23 Aprile 2015 ed il Rifugio per il terzo anno consecutivo partecipa alla Giornata del Drago. 
Questa volta per “la Giornata del Drago” ho deciso di parlarvi di una bella leggenda cinese che coinvolge La Carpa, in giapponese Koi ed il Drago.
il termine giapponese koi significa semplicemente carpa e le carpe sono anche un simbolo di fortuna, affetto e amicizia. Le koi e i tatuaggi di koi sono per tradizione considerati dei buoni portafortuna in oriente.
Una antica leggenda cinese racconta di una carpa coraggiosa e perseverante che riuscì a risalire la cascata situata sulla porta del Drago, lungo il Fiume Giallo, superando ostacoli e spiriti malvagi. Gli dèi, impressionati da tanto coraggio, la trasformarono in un grande Drago, sotto forma di drago la carpa acquisisce così il dono dell'immortalità ed è per questo che è divenuta il simbolo di chi aspira a compiere grandi imprese e non teme di affrontare le avversità della vita. Questo percorso iniziatico simboleggia il percorso dell'essere umano stesso che, se sviluppa in sé costanza e perseveranza, può emergere dalle bassezze della vita, divenire erudito e cosciente di sé, un’uomo superiore. Quindi, secondo la leggenda, la carpa è il più coraggioso dei pesci, perché risale a nuoto le cascate e accetta con dignità la morte inevitabile. 
In Giappone si dice che, a differenza degli altri pesci che tentano di fuggire, quando si trova sul tagliere la carpa non trema e rimane immobile. Allo stesso modo affronta la morte un samurai e così dovrebbe fare il vero uomo.










In Estremo Oriente la carpa è un animale di buon augurio e la sua immagine viene usata spesso nelle espressioni augurali, senza dimenticare che la sua celebrata longevità ne fa un emblema di lunga vita. Effigiata sui tetti delle case, la sua immagine protegge dagli incendi.

Queste sono alcune immagini di Carpe/Drago, spesso usate per i tatuaggi.








In Cina, in effetti c’è una cascata chiamata “la Porta del Drago”. Le sue acque precipitano da un’altezza di cento piedi, più rapide di una freccia scagliata da un forte arciere. Si dice che un gran numero di carpe si raccolgano nel bacino sottostante sperando di risalire la cascata e che quella che riuscirà nell’impresa si tramuterà in un drago. Tuttavia, non una sola carpa su cento, su mille o anche su diecimila riesce a risalire la cascata, nemmeno dopo dieci o venti anni. Alcune sono trascinate via dalle forti correnti, altre cadono preda di aquile, falchi, nibbi e civette, e altre ancora vengono pescate con le reti, con i cesti e a volte perfino con i dardi, dagli uomini che si allineano su entrambe le rive della cascata larga dieci cho. Tali sono le difficoltà che una Carpa deve affrontare per diventare un Drago.

Questo è di fatto quanto narra una antica leggenda cinese, antica leggenda cinese famosa in tutto l’estremo oriente: la piccola carpa salta le porte del drago.
Essendo molto conosciuta sin dalla dinastia Ming (1368-1644), questa favola è da sempre uno dei soggetti ricorrenti nell’artigianato cinese e nella pittura. Non è raro trovare, anche in Italia, oggetti intagliati nel legno o medagliette di metallo che raffigurano un gruppo di pesciolini che tra i flutti cerca di saltare un padiglione sull’acqua con un dragone sulla cima.


Le porte del drago sono una metafora del superamento dei propri limiti, della volontà di aumentare le proprie capacità e la propria condizione. Per questo in tempi antichi  il nome di questa favola veniva ricordato ogni volta che un letterato era riuscito a superare gli esami statali per diventare mandarino.
Chi non ha dentro di se il desiderio di diventare un vero e proprio “dragone” (come dicono i cinesi) della sua vita.


La cascata detta Porta del Drago

Leggenda Cinese :

Molto tempo fa nella montagna di Longmen non vi era ancora nessun passaggio per l’acqua, il fiume Yi, infatti, che giungeva proprio sotto il monte, era bloccato dal complesso roccioso, così nella parte meridionale si era venuto a creare un vasto lago.

Le carpe che vivevano sul corso del fiume Giallo sentirono parlare delle meraviglie del paesaggio di Longmen e tutte desiderarono farvi visita.
Partirono così dal corso di quel fiume, in prossimità di Mengjin, attraversando le acque del Luohe e quelle del fiume Yi, fino a giungere nel posto in cui zampillavano le meravigliose acque di Longmen. 
Su questa montagna però i poveri pesciolini non riuscirono a trovare nemmeno un piccolo passaggio per attraversare la roccia e giungere al lato sud. Bloccate dall’imponente complesso roccioso, furono costrette a riunirsi al lato nord, sotto i piedi del monte.
Una grossa carpa rossa disse alle altre: 
«Ho un’idea! E se noi saltassimo al di là della montagna?»
«E’ così alta, come puoi saltarla? Se non salti bene ti ucciderai!» dissero le sue compagne, indecise sul da farsi.
La grande carpa allora, offrendosi volontaria, disse «Salto io per prima, farò una prova!»
Detto questo, apparve d'improvviso un'aura magica, che dall’interno della carpa si espandeva per tutto il suo corpo, simile a delle saette. 
La carpa fece un balzo incredibile ed in un attimo sali fino al cielo. Smuovendo nuvole e piogge proseguiva sempre più in alto.
Una scia di fuoco la seguiva fedele, infuocando la sua coda. La carpa, sopportando il dolore, continuò la sua ascesa luminosa, ed alla fine oltrepassò la montagna di Longmen, arrivando così ad immergersi nelle acque del lago a sud del monte.
Fu un colpo d’occhio. Dall'altra parte, nel lato nord, della carpa nessuna traccia. Ad un tratto apparve un gigantesco e maestoso dragone.
Le carpe che assistevano alla scena ebbero paura e scapparono veloci tra le acque, non osando sfidare quel pericolo.
Il gigantesco dragone, guardando divertito la fuga dei timorosi pesciolini, scese dal cielo e disse «non abbiate paura, sono sempre la grande carpa rossa, vostra amica. Il mio aspetto è ora lo specchio della mio coraggio, poiché sono riuscita ad attraversare le Porte del Drago. Anche voi dovete saltare, su provate!».
Le compagne furono incoraggiate da quelle parole e  cominciarono una alla volta a tentare l'impresa. Ma furono poche, purtroppo, a superare l'ardua prova e a tramutarsi in draghi coraggiosi: la maggior parte delle altre non riuscendo a saltare e cadendo vertiginosamente fino a terra, vennero segnate da una cicatrice nera al centro della fronte.

Oggi questa cicatrice nera si vede ancora sulla fronte delle carpe del fiume Giallo.
In epoca Tang, il poeta Li Bai raccontò questa storia tra i suoi scritti.

“Carpa del Fiume Giallo, che abiti nelle acque di Mengjin, non sei diventata drago per poco, torna dunque tra i pesci comuni”.




Drago stregone

Preferite essere carpe o draghi amici miei ?
Domanda facile da rispondere, io preferirei vivere sicuramente da drago !

Un saluto a tutti e che la carpa ed il drago vi portino fortuna, longevità e perseveranza.

Che il drago sia con voi e possa camminarVi al fianco ........


P.S.  aggiungo qui una notizia per tutti gli amanti dei Draghi: pare certo che la Warner Bros abbia in mano i diritti per trasformare in Film la Saga di Pern e dei dragonieri della McCaffrey. Spero che finiscano davvero per farne diversi Film e che li realizzino bene, senza cambiare la storia. Sono curiosa di vedere che cosa ne viene fuori.




Qui il post del Rifugio che ne parla approfonditamente.
Se non avete mai letto i libri di Anne McCaffrey della Saga di Pern vi invito a farlo, davvero tutti, se riuscite a trovarli. Sono libri bellissimi e che non possono che essere apprezzati dagli amanti dei draghi !

Io sono curiosissima riguardo a questo ..... e Sempre W i Draghi !



Questo Post partecipa alla Giornata Nazionale del Drago